Misteri artistici

« Older   Newer »
  Share  
Fljll Flòi
view post Posted on 1/6/2012, 21:41 by: Fljll Flòi




Esclusivo: i misteri della vita e delle opere di Caravaggio, "Mistero", Italia 1, 31 maggio 2012

Il Comitato Nazionale per la Valorizzazione dei Beni Storici Culturali e Ambientali e il suo presidente Silvano Vinceti (quello delle lettere negli occhi della Gioconda) sostengono di aver ritrovato le ossa di Caravaggio. I resti attribuiti al pittore sarebbero stati in una cripta della chiesa del cimitero di Porto Ercole (Grosseto), in un mucchio di ossa.
Vinceti dice che le ossa sono state portate a Ravenna, in una sede staccata dell'università di Bologna, per ricostruire gli scheletri a partire dalle ossa confuse insieme. Quindi sono state fatte la datazione con il C14 per vedere quali resti potevano risalire all'inizio del '600 (Caravaggio è morto nel 1610) e l'analisi istologica per valutare l'età. Tra gli scheletri di uomini sui 40 anni che potevano risalire al 1610, uno conteneva forti tracce di piombo, usato nei colori del tempo. Si è quindi fatto l'esame del Dna a una cinquantina di persone di Caravaggio con cognome Merisio (il nome di Caravaggio era Michelangelo Merisi) e si è trovata una somiglianza.

NDR: Sul n.25 di "Mah", nella recensione di A cosa serve Michelangelo? di Tomaso Montanari, era riportato il parere negativo dell'autore del libro che inserita la scoperta dei resti di Caravaggio tra le “scoperte sensazionali” che sono poi “quasi sempre inenarrabili sciocchezze”. Sempre di Montanari è un articolo su "Il Mulino" (Il miracolo delle ossa, 7 luglio 2010) che spara a zero sulla "scoperta":
CITAZIONE
Porto Ercole, un sabato di luglio. Alle cinque della sera, un sedicente professore in abito blu sbarca dal veliero di Cesare Previti: ha in mano un’urna di cristallo che contiene alcune ossa umane adagiate su un panno di velluto rosso. Sono le ossa di Caravaggio. Sul molo – plaudenti – sindaci e politici vari, cameramen e giornalisti. [...] Non è un soggetto da fiction [...] No: è tutto vero – tutto tranne il fatto che i resti siano di Caravaggio, naturalmente.

Montanari scrive che il fatto che i Merisio il cui Dna è stato analizzato abbiano parentela con il pittore non è stato stabilito e che "quando poi si apprende come sono stati selezionati i reperti da analizzare, c’è da mettersi le mani nei capelli [...] ci si è limitati a sottoporre ad analisi i resti che emersero per caso, nel 1956, durante uno scasso superficiale effettuato per realizzare un minuscolo giardino. Bisognerebbe dunque pensare che, per l’appunto, un ritrovamento parzialissimo e accidentale avesse restituito – tra tutte quelle risultanti da secoli e secoli di inumazioni – proprio le ossa di Caravaggio. Praticamente un miracolo".
Per Montanari la vicenda è solo marketing.
 
Top
6 replies since 1/10/2011, 21:06   2692 views
  Share