Fantaarcheologia e civiltà precolombiane

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Fljll Flòi
view post Posted on 26/9/2008, 09:43




C'è già nel forum un po' di roba sulla fantaarcheologia legata alle civiltà precolombiana. Si possono vedere questi topic:
* Giganti
* Mu (il "continente perduto")
* Linee di Nazca
* L'impronta dell'inca

Apro quest'altro per un servizio di "Voyager" (sì, è tornato! :D ):

La città perduta, "Voyager", 24 settembre 2008
La "città perduta" sarebbe Machu Picchu. Su Wikipedia, comunque, si fa notare che in realtà Machu Picchu non è mai stata davvero una "città perduta":
CITAZIONE
Anche se è chiaro che Bingham non scoprì davvero Machu Picchu (in realtà non la scoprì nessuno, non essendo mai stata realmente "perduta"), non c'è dubbio che ebbe il merito di essere stato il primo a riconoscere l'importanza delle rovine

Tornando a Voyager, le locuzioni "secondo gli storici ufficiali" e "secondo l'archeologia ufficiale" sono l'ormai ben noto segnale che stiamo varcando le soglie del regno delle bufale. Entriamo, dunque!
L'archeologia "ufficiale" attribuisce Machu Picchu al XV secolo, dice la voce di "Voyager", ma la pianta dell'insediamento secondo alcuni corrisponderebbe ad allineamenti astronomici (un cavallo di battaglia, per non dire un chiodo fisso, della pseudo-archeologia, questo) che lo farebbero datare al 3172 a. C.
Commento (con grande umorismo involontario) di Voyager: "ovviamente gli archeologi non considerano valide queste teorie". :lol:
Giacobbo dice che gli Incas sono stati gli ultimi ad abitare Machu Picchu, ma si chiede chi siano stati i primi.
"Studiosi non ortodossi" (curioso eufemismo per dire bufalari) sostengono che la valle presso Machu Picchu è stata lavorata artificialmente per renderla una riproduzione sulla Terra della Via Lattea.
Rand Flem-Ath ha proposto di prendere come meridiano di partenza quello della piramide di Giza, affermando che così facendo si troverebbero molti siti importanti a distanze pari a un multiplo pari di phi (il numero della sezione aurea). Tra queste ci sarebbe Machu Picchu. Ipotizza anche un collegamento con il diluvio universale e Atlantide. (Eh, be', si poteva farne a meno?)
Per Voyager è "una teoria forse un po' ardita, ma ricca di affascinanti coincidenze" e comunque "risulta difficile pensare che siano stati gli Incas a costruire Machu Picchu" (purtroppo non ci viene detto perché risulterebbe difficile).
Altro cavallo di battaglia (o chiodo fisso) di Voyager: i grandi massi usati per le costruzioni (uno, si dice, è un monolite da m 3,5 x 1,5 per un peso di 200 t) secondo loro sono stati posti in un tempo più antico (e da una civiltà precedente), mentre gli Incas in seguito ne avrebbero posti di minori dimensioni e con lavori meno accurati.
Si dice pure che gli Incas dicevano che quei luoghi erano lì da sempre.
E ora... rullo di tamburi... arriva
Edwin Flores Zevallos
imageimageimage
Sì!!! Ancora lui!!! (E ovviamente Voyager continua a scrivere Ceballos)
Il mitico Edwin ci racconta che gli Incas volevano tornare ai loro luoghi di origine che erano Sirio e la costellazione di Orione. Secondo Flores Zevallos, c'erano delle porte dimensionali. Il 24 luglio 1911, Hiram Bingham a cui si deve la riscoperta di Machu Picchu, trovò della cenere bianca: era ciò che rimaneva dopo che le persone si teletrasportavano attraverso porte smaterializzandosi (anche nei sarcofaghi egizi trovati vuoti, aggiunge Edwin, se n'è trovata).
Grande Edwin! Non ci delude mai! (può essere che questa cenere sia quella di sigarette un po'... particolari? image Questo potrebbe spiegare com'è che poi uno vede gli Incas e gli Egizi che si smaterializzano! :lol: :lol: :lol:
Quindi fanno parlare Graham Hancock che racconta di Viracocha e di una civiltà perduta estesa su tutto il globo, ma dopo Edwin Flores Zevallos anche Hancock sembra un po' sciapo... ;)

 
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Fljll Flòi
view post Posted on 10/10/2008, 10:41




Mummie nel Grand Canyon?, Voyager, 8 ottobre 2008

Perché i testi di storia non parlano delle mummie trovate nel Grand Canyon nel 1909? Perché è una bufalazza o perché sono "tenute celate dalle istituzioni"? La risposta corretta è ovviamente la prima, la risposta di Voyager è ovviamente la seconda.
La "scoperta" risalirebbe al 1909, quando un tale G. E. Kincaid (o Kinkaid) avrebbe trovato delle mummie in una grotta con mummie e geroglifici nell'area del Grand Canyon. Il tutto sarebbe stato in contrasto con i popoli vissuti da quelle parti e avrebbe richiamato piuttosto gli Egizi. La "scoperta" fu annunciata dalla Gazzetta dell'Arizona e dalla Gazzetta di Phoenix il 12 marzo e il 5 aprile di quell'anno.
Un tale professor S. A. Jordan sarebbe stato messo a capo di una spedizione dello Smithsonian per verificare la scoperta.
Nella grotta Kincaid avrebbe visto anche "manufatti di indubbia origine orientale" come una statua simile a Budda e armi in un metallo duro come l'acciaio e lavorato in maniera ai suoi tempi impensabile.
Inoltre (non facciamoci mancare niente, suvvia! :D ) c'era anche la raffigurazione di un animale preistorico che "l'uomo non ha mai incontrato secondo la storia ufficiale".
Il tutto è passato sotto silenzio. Perché era una buffonata, si chiede Voyager, "o perché c'era qualcosa che doveva rimanere nascosto?" (culture orientali... il segreto di una grotta... armi in metallo ben lavorato... animali mai visti... che ci fossero delle tartarughe ninja preistoriche? :D )

A questo punto si parla degli Anasazi, un popolo nativo nordamericano scomparso misteriosamente. L'insediamento scoperto da Kincaid poteva essere di Anasazi? (Ovviamente no, perché è tutta una bufala, ma Voyager se lo domanda)

Jerry Wills ha fatto una spedizione nel 2000 sulle tracce di Kincaid che aveva parlato di una località a 42 miglia da El Toval. Dice di aver individuato il luogo, ma di non volerlo rivelare per non correre il rischio che sia saccheggiato dai cacciatori di tesori. Secondo lui si trattava però non di Egizi, ma di una cultura di origine asiatica.
Giacobbo però pone il dubbio: se era arrivato fin lì, perché non ha fatto un passo ulteriore per scoprire di più? Tanto, dice Giacobbone, i controlli dei ranger non sono poi così severi in quell'area. (Ehi, Giacobbo, ma è un'istigazione a violare la legge? :o: :lol: )

Giacobbo gioca la carta del finto scettico che poi resta colpito da qualcosa che lo convince (un ruolo che piace molto nel mondo della pseudoscienza). Sembra tutto inventato, dice (eh, in effetti... ;) ), ma poi si illumina e dice che i dubbi vengono proprio dallo Smithsonian che ha negato ogni collaborazione con Kincaid e Jordan, ma ecco lo scoop di Voyager: nel 1910 la rivista ufficiale dello Smithsonian citava Jordan! Che interesse ha, si chiede Giacobbo nel ruolo di scopritore di complotti, lo Smithsonian a occultare il nome di Jordan? La risposta giacobbiana è che lo Smithsonian è isolazionista (ovvero nega l'influenza di culture esterne sullo sviluppo dei popoli nordamericani precolombiani) e questa "scoperta" metterebbe in crisi questa posizione.

Torna la parola a Wills che sostiene che qualcosa di catastrofico è accaduto alla Terra tra i 10 e i 15.000 anni fa, spazzando via tutto. Da quelle parti ci sarebbe stata (se ho ben capito cosadiceva) una tremenda alluvione con il riversamento delle acque di un enorme lago che occupava tutto lo Utah.
Ma il vero capolavoro è quando Wills dice che tutto ha avuto inizio "probabilmente ai tempi dei Templari".
I Templari??? :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:
Ormai a Voyager i Templari sbucano da ogni parte contro ogni senso storico e logico!!! :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:

Giacobbo conclude evocando una civiltà perduta "che ci ostiniamo a non vedere". Forse perché non esiste? :lol:


Aggiornamento: replica in Voyager il 18 marzo 2009.

Edited by Fljll Flòi - 21/3/2009, 10:40
 
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Fljll Flòi
view post Posted on 4/9/2010, 21:35




La città perduta, "Voyager", Rai Due, 1 settembre 2010

La città del titolo è la celebre Machu Picchu.
Roberto Giacobbo comincia chiedendosi: "Ma a cosa serviva?"
Voyager tira fuori la solita storia che le civiltà dei tempi non sembrerebbero, secondo loro, avere le conoscenze necessarie per costruire gli edifici.
Il servizio dice che non conoscevano la ruota né avevano utensili in ferro e quindi conclude che è un mistero come abbiano fatto a edificarla. (ndr: cominciamo a contare: 1). Dopo poco, Voyager torna a chiedersi come hanno fatto a portare quelle grosse pietre fin lassù (ndr: e 2) e come hanno fatto a scolpirle, chi l'ha fatto, perché l'hanno costruita in un luogo tanto impervio, perché l'hanno poi abbandonata.
Giacobbo dice che hanno dovuto portare su più di 25.000 tonnellate di terra a mano o con i muli. Ripetendo quanto già detto, si chiede come avrebbero gli Inca, con i loro pochi mezzi, senza la ruota e il ferro, a costruirla così in alto. Dice che non si è certi che gli Inca avessero una serie di conoscenze necessarie per farlo (ndr: e 3).
Si parla quindi della scoperta di Machu Picchu da parte di Hiram Bingham nel 1911. Bingham riteneva che si trattasse della città di Vilcabamba, la città dove gli Inca si rifugiarono per sfuggire agli Spagnoli. L'ipotesi, però, si rivelò sbagliata (ndr: ironia della storia, Bingham scoprì pure le rovine di Vilcabamba, ma non le identificò come tali). La spedizione di Bingham trovò ossa umane e si ritenne che l'80% fossero di individui di sesso femminile, così che Bingham pensò che si trattasse delle "Vergini del Sole", le ragazze più belle scelte per far parte di una specie di sacro convento e che l'ultimo imperatore inca si sarebbe portato nella città rifugio (ndr: ma, come detto, Machu Picchu non è la città rifugio di Vilcabamba). John Verano ha però corretto i dati presentati allora: le ossa erano più piccole di quelle di confronto per diversità etniche (quelle di confronto erano di europei e africani) e non perché femminili anziché maschili.
Voyager dice che in un documento si trova scritto che nel 1568 Machu Picchu era di Inca Yupanqui, ovvero di Pachacútec, primo imperatore Inca.
Giacobbo si chiede: ma aveva i mezzi per farlo? (ndr: e 4).
Quindi, con gli interventi di Kenneth Wright (idrologo) e di Fernando Astete (direttore del parco archeologico di Machu Picchu), si parla dei terrazzamenti e dei sistemi di drenaggio dell'acqua. Al termine delle spiegazioni, Giacobbo, tanto per cambiare, si chiede se ci sono prove che siano gli Inca a fare tutto questo (ndr: anche se espressa in modo un po' diverso, la solfa è sempre quella: e 5).
Wright dice ancora un po' di cose sul drenaggio, al termine delle quali Giacobbo, evidentemente grande sostenitore del detto "repetita iuvant", si chiede se davvero gli Inca possono aver fatto tutto questo e come potevano tagliare il granito senza utensili adatti (ndr: e siamo a 6).
Quindi Giacobbo dice che gli incastri delle pietre sono difficili, soprattutto nelle costruzioni più antiche, dove appaiono sagomate come fossero state di plastilina, mentre le costruzioni successive sono più grezze, come se le conoscenze tecnologiche su come ammorbidire le pietre fosse man mano regredite. Giacobbo, forse assalito dal dubbio di aver dimenticato di dirlo, si chiede se possono essere stati realmente gli Inca a far tutto questo (ndr: arrivando così a 7).
Voyager dice che una colonna costruita a Machu Picchu, chiamata Intihuatana, è allineata con quattro cime sacre corrispondenti ai punti cardinali e alle quattro divinità montane più potenti.
Giacobbo dice che nel 1930 il professor Rolf Muller ipotizzò che Machu Picchu fosse un osservatorio astronomico e fosse stata costruita tra il 4000 e il 2000 a.C.
Per conclusione, Giacobbo si chiede se può essere che gli Inca abbiano trovato a Machu Picchu una struttura già esistente (ndr: però avrebbe fatto bene a precisare che tale ipotesi nasce dal fatto che lui si chiede se gli Inca avevano le conoscenze per farla loro: nel servizio è stato detto solo sette volte e quindi a qualcuno potrebbe essere sfuggito :D ).
Per Giacobbo "è una teoria che aspetta delle conferme". (ndr: notare il fantastico linguaggio giacobbiano: se dite "una teoria che non ha ancora la minima conferma" suona come dire che è una fesseria, ma se dite "è una teoria che aspetta delle conferme", che in effetti è esattamente la stessa cosa, suona come se fosse una roba scientifica).
 
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view post Posted on 5/9/2010, 10:43
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CITAZIONE (Fljll Flòi @ 4/9/2010, 22:35)
Giacobbo dice che hanno dovuto portare su più di 25.000 tonnellate di terra a mano o con i muli.

A quei tempi nelle Americhe non c'erano muli né alcun altro equino.

Gli equidi sono scomparsi nelle Americhe in epoca preistorica e non si sono più visti sino a quando gli Europei hanno portato là equini del Vecchio Mondo.
 
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