Mu (il "continente perduto")

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Fljll Flòi
view post Posted on 23/4/2008, 15:20




"Voyager", Rai Due, 21 aprile 2008

I primi due servizi di questa puntata di "Voyager" ci parlano di Mu (per chi non lo sapesse è una specie di Atlantide).

Con il primo (La civiltà perduta) siamo a Cusco, in Perù.
Già agli inizi sentiamo dire "secondo l'archeologia ufficiale" – chiaro segnale che sta per entrare in gioco l'archeologia "non ufficiale" ovvero che stiamo per entrare nel mondo delle bufale. :D
(Poco dopo arriva anche "secondo la storia ufficiale")
Ci vengono mostrati muri composti da pietre assai grosse e tagliate secondo linee precise con incastri perfetti, come la "pietra dei dodici angoli" (Giacobbo li conta uno ad uno). Voyager ovviamente esclude che possano averli costruiti gli Incas e propone due ipotesi:
1) i muri sono stati costruiti in base a conoscenze poi andate perdute
2) i muri sono stati eretti da una civiltà più antica e più evoluta degli Incas
Si dice anche che alcune pietre sono state messe in modo da formare la sagoma di un puma. (In effetti anche l'archeologia "ufficiale" ;) dice che la pianta di Cusco è fatta a forma di puma. Varrà anche per queste pietre? Le pietre evidenziate sono in mezzo ad altre che non si distinguono per colore o altro.
C’era veramente l’intenzione di disegnare in questo modo un puma o è la scelta arbitraria a creare la figura, come potrebbe crearne molte altre? = una specie di pareidolia? Se qualcuno ne sa qualcosa, ci faccia sapere)

Eccoci a Sacsayhuamán.
Voyager osserva che "l'archeologia ufficiale" (rieccoci!) la attribuisce agli Incas, ma – aggiunge con una punta di sarcasmo – non sono neppure d'accordo su quale fosse la funzione. (Mia osservazione: e allora? Non è che se non so a cosa serve una cosa non posso sapere chi l’ha fatta… <_< )
I tagli delle pietre, secondo Voyager, sono uguali a quelli dell’isola di Pasqua e dell’Egitto ( :huh: ) e Giacobbo contento chiosa: "un'unica mano, un'unica mente". Insomma, ci sarebbe una superciviltà che ha fatto tutto in giro per il mondo. A dispetto dell'"archeologia ufficiale" (ancora!), Voyager si chiede: "furono davvero gli Inca a costruirle?"

C'è spazio per due strepitosi esempi di umorismo involontario di Roberto Giacobbo.
1 Salta fuori la storia di un’erba rossastra che scioglie le pietre e che avrebbe potuto essere usata per tagliare i blocchi di pietra. Giacobbo: "Non sappiamo se questo è vero". (Non sappiamo se questo è vero? :lol: E’ ovvio che non è vero: è impossibile! :lol: )
2 Dopo aver attribuito ad una misteriosa (= inesistente) superciviltà un sacco di opere incas, Giacobbo riconosce che anche gli Incas, in effetti, potrebbero aver fatto qualcosa: "non è detto che tutto sia stato fatto da altri". :lol:

Tempio di Quenko.
"Secondo l'archeologia ufficiale" (e vai!), dice Giacobbo, l'han fatto gli Incas, ma, aggiunge, c'è anche chi dice che sia di una civiltà precedente.

Voyager ci informa che i testi incas parlano di grandi catastrofi avvenute nel 9937 e nel 10500 a. C., "le stesse date di cui parlano tutte le leggende" nel resto del mondo (su questa storie delle catastrofi raccontate in tutte le civiltà dovremmo aprire prima o poi un topic).

Quindi ci viene mostrata una scala in pietra che però è sulla parte superiore di una cavità, con l'ipotesi che potrebbe venire da un tempio sotterraneo ed essere stata portata alla luce da un’eruzione vulcanica (se ho ben capito).

A questo Giacobbo vuole il parere di un esperto e chiama in causa il "professor Flores".
Forse qualcuno dirà: ma non sarà mica… Sì, è proprio lui: Edwin Flores Zevallos! :woot:
(Lo avevamo già incontrato con le linee di Nazca)
La sovraimpressione di Voyager anche stavolta ha il secondo cognome scritto sbagliato (Ceballos) e anche stavolta lo presenta come "docente di storia – Università di Cuzco" (ma in rete, come ho già detto , non se ne trova traccia)
Edwin ci racconta che lì 25000 anni fa arrivarono gli abitanti di Mu, 11000 anni fa quelli di Atlantide e poi gli Incas.

Si dice anche che i discendenti di Mu potrebbero vivere ancora nelle foreste: lo scrittore Anton Ponce de Leon dice di averli visti. Questa "terza razza", proveniente dal continente gigante del Pacifico, avrebbe avuto una tecnica raffinata per spostare i sassi giganti, tecnica poi andata perduta.


Passiamo al secondo servizio (Un continente scomparso?) che ci porta in Birmania.

Punto di partenza. Febbraio 1868. India settentrionale. James Churchward scopre (o così dice) delle tavolette di argilla che svelano l’esistenza della civiltà di Mu.
"Grande!" direte voi. "Finalmente qualcosa di tangibile! Andiamo tutti a vederle!" Ma ops! dopo la scoperta "le tavolette svaniscono nel nulla" (che strano, eh?)
Però Churchward suggerì che potessero essere in Birmania. Ed ecco che l’impavida troupe di Voyager se ne va (a nostre spese) in Birmania a "fare domande scomode" (be', sì, in effetti a andare in giro a chiedere del continente perduto di Mu si fa un po’ la figura dei pisquani…)
Con nessi di cui mi sfugge ogni possibile logica :blink: , si passa da un tempio all’altro sostenendo che le tavolette avrebbero potuto essere state lì. E adesso dove sono? Per saperlo, Voyager ha un'ideona. Lo chiedono a una sacerdotessa (Si Tu Myo, o qualcosa del genere) che è in contatto con gli spiriti! :lol:
NB: non sto scherzando! Fanno davvero così! :lol: :lol:
NB 2: e si dice pure che gli spiriti con cui parla (i Nat) potrebbero essere quelli degli abitanti di Mu (se non avete visto Voyager forse non mi crederete, ma anche in questo caso non sto scherzando: lo dicono davvero!) :lol: :lol: :lol:

Per concludere, Voyager si chiede: qual è il modo migliore per tenere sotto controllo tutta l’estensione del mondo a partire dal continente di Mu? Fare dei "salti" da 60°! (se avete capito la logica, fatemi sapere!) Con questi salti partendo da Mu si arriva in sequenza in questi luoghi: Messico – Atlantide – Giza – Birmania. :wacko:
Come volevasi dimostrare (però che lo si volesse dimostrare è preoccupante…)
 
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gigitheproff
view post Posted on 25/4/2008, 17:29




PERSINO IO SONO SENZA PAROLE!!!!!!!!!!!! :blink: GIGITHEPROFF
 
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Fljll Flòi
view post Posted on 29/9/2009, 09:27




CITAZIONE (Fljll Flòi @ 23/4/2008, 16:20)
Per concludere, Voyager si chiede: qual è il modo migliore per tenere sotto controllo tutta l’estensione del mondo a partire dal continente di Mu? Fare dei "salti" da 60°! (se avete capito la logica, fatemi sapere!) Con questi salti partendo da Mu si arriva in sequenza in questi luoghi: Messico – Atlantide – Giza – Birmania. :wacko:
Come volevasi dimostrare (però che lo si volesse dimostrare è preoccupante…)

Nella puntata del 21 settembre 2009 Voyager fa lo stesso giochino dei salti ma con 72° invece di 60°. E' curioso che si passa da Giza a Atlantide sia con 60° che con 72° :lol: :lol:
(e ciò dimostra che con qualunque numero si possono ottenere risultati "sorprendenti" ovvero che in realtà i risultati non sono affatto sorprendenti, ma solo una voyagerata)
 
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Fljll Flòi
view post Posted on 9/11/2009, 11:07




Il continente perduto?, "Voyager", Rai Due, 2 novembre 2009

Graham Hancock dice che una tradizione indiana parla di una civiltà avanzata che 12000 anni fa fu spazzata via da un diluvio.
Voyager tira quindi fuori Atlantide e Mu. Dice che da Gondwana si sarebbe separata Lemuria da cui si sarebbe originato Mu.
Hancock parla di copie di mappe del XIV-XV sec. che mostrerebbero conoscenze più avanzate di quelle che dovrebbero esserci e che mostrano le terre prima dell'estensione dei ghiacci.
Il tutto è messo in relazione con gli scavi nelle zone colpite dall'eruzione del vulcano Tambora nel 1815.
E Voyager si domanda: le prove dell'esistenza di Mu saranno proprio sotto il vulcano?
(Non ha senso, ma ricordate che siamo a Voyager)

Voyager ricorda il mito della Terra che poggia su una tartaruga e da qui prende lo spunto per una roba voyagerosissima su cui apro un topic a parte.

Edited by Fljll Flòi - 9/11/2009, 11:55
 
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3 replies since 23/4/2008, 15:20   298 views
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