Archeologia biblica

« Older   Newer »
  Share  
Fljll Flòi
view post Posted on 30/1/2009, 14:44




L'iscrizione perduta?, "Voyager", 28 gennaio 2009

Estate del 2001. Davanti a due studiosi attoniti un uomo, che sarebbe un investigatore privato, tira fuori da una valigetta una lapide con un'iscrizione in ebraico antico. Il testo sembra confermare l'esistenza del Tempio di Salomone, che, secondo la cronologia biblica, sarebbe stato edificato appunto da Salomone nel X sec. a.C. e sarebbe durato fino al 586 a.C. quando fu distrutto da Nabuccodonosor.
L'iscrizione descrive infatti le opere di restauro al tempio fatte eseguire da re Ioas un secolo dopo Salomone, secondo quel che direbbe il [ndr: secondo] libro dei Re.
L'uomo poi lo porta all'Istituto di rilevamento geologico [ndr: Geological Survey of Israel, GSI]. Viene esaminata la patina, segno di antichità. La si trova anche all'interno delle lettere e quindi si conclude che l'iscrizione è davvero antica. L'esame della composizione chimica della patina rivela la presenza di stronzio, ferro e magnesio, come nella calcite che si trova dalle parti di Gerusalemme. Nella patina si trovano anche minuscole particelle di carbone sulle quali si può fare la datazione: 2300 anni. L'incisione, più antica della patina, deve dunque essere ancora più vecchia. Nella patina si trovano pure minuscole particelle di oro e pure questo sarebbe una conferma, dato che si dice che il tempio di Salomone fosse ricoperto d'oro e che ci fu un incendio. Così, nel gennaio del 2003, l'istituto riconobbe ufficialmente l'autenticità della pietra.
La lapide dovrebbe finire al Museo israeliano di Gerusalemme, ma la direzione vuole sapere esattamente dove è stata trovata. Infatti la pietra non è stata trovata in scavi ufficiali documentati (sul colle dove sarebbe dovuto essere il Tempio di Salomone gli scavi non si possono fare perché legato al culto islamico).
A questo punto l'uomo della lapide sparisce insieme al reperto.
Amir Ganor, per conto dell'autorità israeliana per le antichità, si mette sulle sue tracce.
Alla fine si arriva a tale Oded Golan il quale dice che il proprietario della lapide non voleva rivelare la sua identità. Comunque ora era morto e la pietra era nelle mani della vedova, domiciliata nei Territori occupati. Golan dice che è stata trovata presso le mura orientali, dove c'è il cimitero. Nel servizio si commenta che ciò è straordinario perché è proprio dove la Bibbia dice che fosse il tempio di Salomone (ndr: questa affermazione mi sembra un po' assurda: se è scritto nella Bibbia, un falsario lo avrebbe potuto facilmente sapere e quindi che uno lo dico non è affatto straordinario e non prova nulla).

2002. Compare sulla scena un altro straordinario reperto: un ossario con la scritta "Giacomo figlio di Giuseppe fratello di Gesù". Sarebbe il primo reperto che proverebbe l'esistenza di Gesù. L'ossario viene esposto al Royal Ontario Museum, in Canada, e centomila persone vanno a vederlo.
Proprietario dell'ossario risulta essere... Oded Golan.

A questo punto, giustamente, le autorità israeliane si insospettiscono. Perquisiscono i locali di Golan e ci trovano l'ossario (appoggiato su un gabinetto) e la lapide di Salomone. I manufatti sono sottoposti ad esami.
Victor Hurowitz, dell'università Ben Gurion, leggendo l'iscrizione della lapide, ha rilevato che il linguaggio e lo stile sono quelli dei tempi della sua presunta data, ma a un certo tempo compaiono le parole che in ebraico moderno significano "ho fatto riparare il tempio", ma in quello di quei tempi significavano al contrario "ho danneggiato il tempio". Visto che il significato doveva chiaramente essere il primo, ci si trova di fronte a un anacronismo e quindi alla prova che si tratta di un falso.
Ma non tutti sono d'accordo con questa valutazione. Chaim Cohen, della stessa università, obietta che sono pochi i testi conosciuti risalenti a quell'epoca e quindi non si può dire con certezza che quelle parole non potessero indicare la riparazione anche a quei tempi. Secondo Cohen, se si tratta di un falso, l'autore deve essere un genio, capace di eseguire un'opera molto sofisticata.
Yuval Goren, dell'università di Tel Aviv, esamina la patina presente sulla lapide. Quella sulla parte posteriore aderisce saldamente e sembra quindi naturale. Osservandola al microscopio, Goren scopre però che è formata da silicio, il che escluderebbe una provenienza dalla zona di Gerusalemme. Sul lato frontale, invece, Goren trova la calcite. Come spiegare questa differenza? Lo studioso esamina la patina che ricopre le lettere incise e scopre che si stacca piuttosto facilmente, il che indica che l'iscrizione è stata fatta di recente e che quindi la lapide è un falso.
Goren analizza anche l'ossario, con lo stesso risultato: l'iscrizione è recente ed è coperta da una patina apposta artificialmente. Anche questo è un falso.

Un campione della patina viene messo in soluzione acida per rilevare il tasso isotopico dell'ossigeno che può dare indicazioni sulla temperatura dell'acqua che lo ha prodotto. Il risultato è sui 40-50°. Come osserva il geochimico Avner Ayalon, è una temperatura troppo elevata per una formazione naturale nella zona di Gerusalemme. Probabilmente, suggerisce Ayalon, è stata usata acqua bollente per amalgamare la calcite ridotta in polvere.
L'aggiunta di partcelle di carbone e oro era un tocco in più per aggirare gli esperti.
Nell'estate del 2003 Golan viene arrestato. Nel suo laboratorio sono scoperte attrezzature per la falsificazione e "antichità" ancora in corso d'opera.


NDR
Al termine di questo servizio, ho dovuto ammettere di aver assistito a un evento davvero inspiegabile: Voyager ha trasmesso un documentario sensato!
 
Top
ufocatcher
view post Posted on 13/2/2009, 13:32




CITAZIONE (Fljll Flòi @ 30/1/2009, 14:44)
Al termine di questo servizio, ho dovuto ammettere di aver assistito a un evento davvero inspiegabile: Voyager ha trasmesso un documentario sensato!

Questo sì che è paranormale! ;)
 
Top
Fljll Flòi
view post Posted on 16/2/2009, 19:26




La casa di Maria di Nazaret, "Voyager", Rai Due, 4 febbraio 2009

A Loreto si può visitare quella che è presentata come la casa di Maria, la madre di Gesù.
E come sarebbe arrivata a Loreto? Secondo la tradizione, portata dagli angeli. Secondo qualcuno, portata dai crociati.
Padre Giuseppe Santarelli fa notare che non ha fondamenta.
Voyager sostiene che le tre pareti che la costituiscono si adattano perfettamente alla grotta di Nazaret.
La parte originaria è quella fino a tre metri dal suolo (la posizione della porta, però, è stata spostata) e le pietre usate in quella parte, la disposizione a spina di pesce e le scanalature sono come nella Palestina di quei tempi. Sulle pietre si trovano anche incisi segni come croci e le iniziali di Gesù in ebraico.
Santarelli dice che si sono trovati resti di uova di struzzo (che erano appese come ornamento). Dice che la casa era stata protetta dapprima dai giudeo-cristiani. Poi i bizantini avevano edificato una basilica per accoglierla e i crociati francesi avevano fatto una basilica monumentale: la casa, dunque, era sempre stata protetta all'interno di un edificio sacro.
Dice Voyager che per sette secoli la Chiesa cattolica ha creduto che la casa sia stata trasportata per intercessione divina dagli angeli da Nazaret a una località croata e dopo tre anni da lì in Italia, in una selva presso Recanati, poi sul monte Prodo, poi nella notte tra il 9 e il 10 dicembre 1294 nella collocazione attuale. Negli ultimi venti anni la spiegazione delle "traslazioni angeliche" è stata sostituita, anche all'interno della Chiesa, dall'ipotesi che la casa sia stata portata da uomini, probabilmente crociati, alla caduta del regno di Gerusalemme. Viene citata una famiglia Angeli che avrebbe ordinato il trasporto.
Santarelli riferisce che si parla di documenti sulla storia della famiglia Angeli nell'Archivio Segreto Vaticano, ma non sono stati trovati.
Un documento indica che nella dote di Itamara (o Tamara) Angeli, in sposa a Filippo d'Angiò, nel 1294, ci sarebbero anche pietre della casa.
Nel 1479, in una lettera al cardinale Della Rovere, Giovanni Battista Spagnoli scrisse che su una tavoletta di legno erano narrate le traslazioni della casa.
La prima tappa fu in una selva a Tersatto, in Croazia. Da qui sarebbe passata in Italia, a Posatora (località di Ancona dove c'è una chiesa con un'icona di Maria del XIII secolo), quindi in una fitta selva presso Recanati.
Giorgio Nicolini dice che c'erano molti pellegrini e, essendo la casa in questa selva, i malintenzionati ne approfittavano per assalirli. Così la Casa fu spostata su un colle, il monte Prodo, sul campo di due fratelli che però cominciarono a litigare e la Casa si spostò nuovamente, stavolta sopra una strada pubblica.
L'eremita Pietro Della Selva ebbe quindi una rivelazione: era la casa di Nazaret.
Voyager dice che ipotizzare un trasporto da parte dei crociati pone qualche problema: avrebbero dovuto costruirla per cinque volte in luoghi diversi, di notte e in poche ore per non farsi scoprire. Architetti come Saccani (fine '800) e Mannucci (nel 1923) dissero che è un miracolo se i muri stanno su.
Santa Caterina di Bologna nel suo libro Rosario (1440) parlava delle traslazioni in Croazia e a Loreto.
Si parla di pellegrinaggi già dal 1315.
Si dice che il vescovo di Coimbra ne aveva fatta portare via una pietra ed era stato quindi attaccato da mali inspiegabili che erano cessati quando l'aveva resa.

Roberto Giacobbo osserva che la traslazione della Casa risale ai tempi di Celestino V. E a chi era legato Celestino V? Ma certo, ai...
TEMPLARI!!!
Celestino V non arrivò a Roma e il potere papale fu esercitato in sua vece dal vescovo di Recanati. Quindi la Casa può essere arrivata al porto di Recanati ed essere stata tenuta là. Inoltre nella Casa sono stati trovati brandelli di stoffa rossa: come quella usata per le croci dei Templari!
Insomma la traslazione della Casa di Maria potrebbe essere stata (se si ragiona come Giacobbo) "l'ultimo atto eroico dei cavalieri templari" prima di essere sciolti.
Eh be', con i Templari si può sempre spiegare tutto!!! :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:
 
Top
Fljll Flòi
view post Posted on 15/6/2012, 20:59




Loreto: la casa trasportata dagli angeli, "Mistero", Italia 1, 14 giugno 2012

Nicole Pellizzari dice che la Madonna di Loreto è nera come nella tradizione ebraica e pagana (ndr: eh? :o: ). Dice che la malta e le pietre della casa di Maria (dentro il Santuario della Santa Casa di Loreto) sembrano di provenienza palestinese e i muri non sembrano essere stati smontati e rimontati.
Padre Giuseppe Santarelli dice che sulla Casa di Maria c'è una tradizione orale seguita, a partire dal secolo XV, da una tradizione scritta e che queste tradizioni sono confermate dall'archeologia dato che le dimensioni delle tre pareti corrispondono perfettamente a quelle dell'entrata della grotta a cui sarebbero state unite a Nazaret. Cita come prove di autenticità i graffiti sulle pietre, con croci e una scritta in greco che si trova anche Nazaret ed è caratteristica dei giudeo-cristiani di quella zona, e i segni a spina di pesce in stile nabateo sui mattoni. Dice che per la tradizione la Casa di Maria fu trasportata dal suo luogo originario da angeli, ma che storicamente si può dire che è stata portata da cristiani, aiutati dagli angeli.
Nicole Pellizzari dice che è un miracolo architettonico perché si regge senza avere fondamenta.
Monsignor Giovanni Tonucci, arcivescovo di Loreto e delegato pontificio del santuario, dice che lì ci sono state grazie e miracoli e che vogliono istituire una commissione scientifica per valutarli, come a Lourdes.
Lorenzo Rossi dice che da bambino era stato dichiarato dai medici un caso senza speranza, ma sua madre lo aveva segnato con l'olio proveniente dal santuario della Santa Casa e il giorno dopo era fuori pericolo.
La Pellizzari dice che il fatto che la Madonna di Loreto sia nera può far pensare che i Templari abbiano voluto lasciare qui frammenti di conoscenze perdute (ndr: eh???? :o: :wacko: :blink: ).
 
Top
3 replies since 30/1/2009, 14:44   267 views
  Share