Posts written by Giorgio - bib

view post Posted: 20/1/2009, 17:13 Squali - Zoologia e dintorni
Per quanto riguarda il caso citato da Fljll, gli articoli in lingua inglese parlano di un bull shark. Per esempio, nell'articolo su "The Independent" (Michael Perry, Australian swimmers fight off shark attacks, 12 gennaio 2009, consultabile qui) si legge:

CITAZIONE
Foggarty was bitten on his right leg by the bull shark as he snorkelled in the mouth of Lake Illawarra, south of Sydney.

L'articolo sul sito del Corriere (Si salva da uno squalo con un pugno, Corriere.it, 12 gennaio 2009, consultabile qui) è la traduzione di quella notizia e il corrispondente passo è:

CITAZIONE
Foggarty è stato morso alla gamba destra da uno squalo toro mentre stava facendo snorkeling a Lake Illawarra, a sud di Sydney.

Evidentemente in Italia si è fatta la traduzione letterale delle due parole che compongono il nome dell'animale: bull = toro, shark = squalo e quindi bull shark è stato tradotto "squalo toro". Così facendo, però, si crea confusione perché in inglese il bull shark è il Carcharhinus leucas, mentre in italiano viene chiamato "squalo toro" il Carcharias taurus, che in inglese è detto sand tiger shark (1), o, in Australia, grey nurse shark (2) o, in Africa, spotted ragged-tooth shark.


(1) Da non confondere con il tiger shark che è - in questo caso nome comune in inglese e in italiano coincidono - lo squalo tigre, Galeocerdo cuvier.
(2) Da non confondere con i nurse sharks che sono gli squali appartenenti alla famiglia Ginglymostomatidae, in italiano squali nutrice. In particolare il nome nurse shark senza aggettivi davanti è usato per il Ginglymostoma cirratum.
view post Posted: 5/1/2009, 17:53 Localitá Bernaschina - Storia locale lariana
CITAZIONE (eaba2003 @ 5/1/2009, 01:56)
e adesso penso questo: Che il nome della località Bernaschina deriva del nome del Sindaco di Parè in 1791, Signore Giuseppe Bernaschina, non è vero?

Direi che è il contrario: il cognome deriva dal nome della località.

CITAZIONE
In questo artícolo si parla anche di un Signore Giosué Bernaschina. E la stessa persona o e un'altra persona che Giuseppe Bernaschina?

Sembra proprio che siano due persone diverse.

view post Posted: 1/12/2008, 18:50 L'astronauta della cattedrale di Salamanca - Mah
Il file powerpoint inviatomi da Fusilla annuncia come un mistero la presenza di un astronauta scolpito su una cattedrale a Salamanca in Spagna.

image

Come si vede dall'immagine qui sopra (tratta da qui), si tratta davvero di un astronauta.
La figura si trova realmente su una cattedrale di Salamanca. Il file dà la data 1102, ma evidentemente confonde la Catedral Vieja, del XII secolo, con la Catedral Nueva, costruita tra il 1513 e il 1733 (date tratte dalla voce sulla Wikipedia in spagnolo). L'astronauta è sulla Catedral Nueva.
Ovviamente anche negli anni della costruzione della Catedral Nueva un astronauta non sarebbe meno misterioso che nel XII secolo.
La spiegazione, comunque, è banale. La Catedral Nueva è stata costruita tra il XVI e il XVIII secolo, ma l'astronauta è stato aggiunto nel 1992, nel corso di un restauro.

Si può leggere qualcosa sulla vicenda qui:
http://www.hoax-slayer.com/cathedral-spaceman-carving.shtml (in inglese)
http://www.portaldoastronomo.org/cronica.php?id=67 (in portighese)
http://www.diariodenavarra.es/20080803/cul...ociedad&chnl=40 (in spagnolo)

E visto che siamo in tema, guardate questo particolare della chiesa di Santa María la Mayor a Trujillo, in Spagna):
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(immagine da http://www.unm.edu/~conspain/trujillo/Igle...ta%20Maria.html)
Lo stemma scolpito è questo (immagina da Wikipedia):
image
Appartiene alla squadra di calcio dell'Athletic Bilbao.
Ovviamente anche questo è un'aggiunta succesiva.
view post Posted: 1/12/2008, 13:06 Droga sonora - Mah
Alle "cyber-droghe" ha dedicato un articolo un po' di tempo anche il "Corriere di Como" (1 ottobre 2008, p.8). Il titolo è sul modello allarmista: Cyber-droghe, la nuova frontiera dello sballo. L'articolo, di Andrea Bambace, mette qualche condizionale in più, ma non esclude che le presunte "droghe virtuali" possano realmente esistere:
CITAZIONE
Non deve stupire la quantità di condizionali che si usa per descrivere il fenomeno: gli esperti, infatti, si dividono sulla veridicità degli effetti di queste "cyber-dosi". Chi ritiene che si tratti di una bufala, o poco più, e chi invece è convinto che si possa parlare chiaramente di droghe virtuali.

L'articolo si conclude con la frase: "Sarebbe paradossale se, con il pc, ora ci si potesse pure drogare."
Di fianco, comunque, c'è un'intervista a Stefano Tubaro, docente alla sede di Como del Politecnico di Milano, che si mostra molto scettico. Tubaro dice che i suoni in questione, con frequenze tra i 3 e i 30 hertz, anche se sono ai limiti o sotto la soglia dell'udito umano, possono avere degli effetti, inducendo una sensazione di stordimento, che sarebbe comunque tutt'altra cosa rispetto agli effetti di una droga. In ogni caso, sottolinea l'esperto, anche gli effetti che gli infrasuoni potrebbero realmente produrre, ben diversi da quelli attribuiti a I-doser, sono da escludere perché "gli impianti hi-fi o audio comunemente diffusi non sono in grado di riprodurre in modo signficativo suoni inferiori ai 30 hertz".

In altre parole, i presunti suoni droganti neppure escono dalle cuffie o dagli altoparlanti (ammesso che ci siano in partenza, anche tenendo conto che si parla di mp3 e la compressione mp3 elimina le frequenze al di sotto - e al di sopra - dei limiti dell'udito umano).
view post Posted: 1/12/2008, 11:11 Rospi (e altri animali) rinchiusi nelle pietre - Zoologia e dintorni
CITAZIONE (Bibliotopia @ 27/9/2007, 13:53)
Ancor oggi si può vedere un rospo in una pietra cava al Booth Museum of Natural History di Brighton (Inghilterra): naturalmente al museo sanno bene che la storia non ha fondamento, ma hanno giustamente pensato di conservarlo come testimonianza di una leggenda un tempo tanto diffusa.
I rospi sono stati i principali protagonisti di queste storie, ma ce ne sono anche su altri animali. Un frinosoma che sarebbe rimasto murato vivo per 31 anni in una pietra di un edificio è una celebrità a Eastland, nel Texas.

Se ne parla nell'articolo di Giorgio Castiglioni, Rinchiusi nelle pietre, in "Mah", n.9, settembre 2007, pp.1-4:
http://bibliotopia.altervista.org/pubblica...09rinchiusi.htm

Sul sito di Bibliotopia c'è anche una pagina di immagini relative all'argomento:
http://bibliotopia.altervista.org/zoologia...nellepietre.htm
Comprende le foto del rospo del Booth Museum e del frinosoma di Eastland.

Hans Joachim Zillmer, già autore di L'errore di Darwin (libro di cui ho parlato nel mio articolo Uomini e dinosauri, in "Mah", n.2, dicembre 2005, p.3), ha pubblicato anche Gli errori della storia della Terra (Roma : Newton Compton, 2008), un libro nel quale pretende di riscrivere la geologia e nel quale cita anche la vicenda del frinosoma di Eastland e del rospo del Booth Museum.
Ecco l'inizio del primo capitolo:

CITAZIONE
Il 18 febbraio del 1928, durante i lavori di restauro del municipio di
Eastland, in Pennsylvania, venne abbattuto un muro. Gli operai non
credettero ai loro occhi quando vi trovarono dietro due rospi [...]

Sta parlando chiaramente del caso di Old Rip. Peccato che:
1) era il tribunale, non il municipio
2) Eastland è in Texas, non in Pennsylvania
3) non hanno abbattuto solo un muro, ma hanno abbattuto l'intero edificio
4) c'era un solo animale e non due
5) non era un rospo, ma un frinosoma (in inglese lo chiamano "horny toad", ma non è un rospo - è un rettile)
6) non era dietro il muro, ma in una pietra cava che era stata usata per la costruzione.
O, meglio, non era neppure lì perché l'intera storia è chiaramente una bufala, comunque nella versione "ufficiale" della storia era un frinosoma, era uno solo ed era nella pietra e non dietro al muro.

Sei errori in tre righe non è male! Dà un'idea di quanto sia accurata la raccolta dei "fatti" da parte di un autore che sostiene che tutti gli scienziati "ufficiali" sbagliano tutto grossolanamente.

Subito dopo (p.21 e foto a p.22) scrive che un rospo "trovato" in una pietra è esposto al Booth Museum. Purtroppo omette di aggiungere che il museo non dice affatto che è stato veramente trovato nella pietra, anzi sostiene esattamente il contrario e lo espone perché protagonista di una leggenda e di una beffa (non di un fatto) celebre.

Poi parla di trilobiti e dice (p.24) che "con mia somma sorpresa, Evan Hansen mi spedì dallo Utah due immagini di un trilobite apparentemente ancora in vita", foto che sono nelle tavole a colori del libro. Uno magari potrebbe aspettarsi una di quelle foto un po' indecifrabili o magari un bel lavoro di grafica al computer o un falso costruito con qualche materiale. Invece no, la foto è chiarissima, ma è chiarissimo pure che l'animaletto non è un trilobite, ma un triopside. Animali ancor oggi viventi, come ben sa la vera scienza e persino i venditori di giocattoli che potrebbero proporre a Zillmer di acquistare un gioco scientifico che contiene il necessario per allevare triopsidi:
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(immagine tratta da questa pagina)
view post Posted: 25/11/2008, 16:32 Calamaro "marziano" - Zoologia e dintorni
CITAZIONE (Fljll Flòi @ 25/11/2008, 15:15)
PS 2: Qualcuno sa che calamaro è?

Direi un Magnapinna.

CITAZIONE
PS: perché sarebbe «paranormale»? :huh:

Questo mi sfugge.
view post Posted: 8/11/2008, 18:19 Gatti con le ali - Zoologia e dintorni
Anche conigli con le ali...
Ecco una notizia fantascientifica apparsa su "L'Ordine" (Como), 29 novembre 1951, p.iv.
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view post Posted: 6/11/2008, 18:55 Stati Uniti e massoneria - Mah
CITAZIONE
E poi c'è "una delle più discusse società segrete", la Skull & Bones, "anticamera del potere americano".

"Skull and Bones" è un'associazione studentesca dell'università di Yale. Gli amanti delle teorie del complotto fanno notare che ne hanno fatto parte personaggi altolocati (tra i quali anche i due presidenti Bush e John Kerry, sfidante democratico di Bush figlio nel 2004) e da ciò "deducono" che faccia parte di una rete di cospirazioni.
Il libro di James McConnachie - Robin Tudge, Complotti e cospirazioni, Milano : Vallardi, 2007, pp.273-275, propone una interpretazione più semplice e certamente più rispondente alla realtà:
CITAZIONE
Queste associazioni studentesche - e ce ne sono a centinaia, sparse in tutti i campus d'America - hanno una duplice funzione: dare un rassicurante senso di privilegio a quei ricchi rampolli che non ce la fanno proprio ad adattarsi all'atmosfera livellatrice e meritocratica delle scuole superiori e fornire un buon pretesto per bere come spugne.

Il fatto che ne abbiano fatto parte politici giunti ai più alti livelli e "una manciata di rampolli delle grandi dinastie dei grandi banchieri e degli alti papaveri dei servizi segreti americani" non dovrebbe sorprendere: è "esattamente il tipo di utenti che ci si può aspettare in un'università come Yale".
Pare che la vita dell'associazione preveda "dosi massicce di involuti discorsi senza senso e rituali pseudomassonici". Prove di legami inquietanti con massoneria, satanismo ed altro ancora, oppure, si chiedono a ragione gli autori del libro, più semplicemente "tutte queste cose sono solo un atteggiamento da ragazzetti immaturi che serve a darsi un tono?"
view post Posted: 5/11/2008, 13:36 La memoria dell'acqua - Mah
CITAZIONE (kolza @ 2/11/2008, 11:39)
Salve a tutti,
Misteri dell'acqua a parte, mi stupisce che Giacobbo non abbia citato [...] Jacques Benveniste

In effetti quello di Jacques Benveniste è il primo nome che viene in mente quando si parla della "memoria dell'acqua" dato che è alla sua ricerca che è legato il momento di gloria (assai precaria) della teoria.
Lo studio della squadra di Benveniste era finito pubblicato addirittura su una rivista prestigiosa come "Nature" nel 1988 (E. Davenas et al., Human basophil degranulation triggered by very dilute antiserum against IgE, "Nature", n.333, 30 giugno 1988, pp.816-818 - PDF). In fondo all'articolo, però, la rivista, però, aveva anche pubblicato una nota in cui invitava alla cautela verso questi risultati, citando "l'incredulità dei numerosi supervisori" e facendo sapere ai lettori che aveva "disposto che ricercatori indipendenti assistano a repliche degli esperimenti".
Fu creata una squadra incaricata di verificare l'esperimento, composta dal direttore di "Nature" John Maddox, dal chimico Walter W. Stewart, attivo nella ricerca di errori nella letteratura scientifica, e da James Randi, un illusionista specializzato nel controllare affermazioni pseudoscientifiche (John Maddox, James Randi, Walter W. Stewart, "High-dilution" experiments a delusion, "Nature", n.334, 28 luglio 1988, pp.287-290 - PDF).
Il gruppo di Benveniste, come dice il titolo stesso del loro articolo, sosteneva di avere osservato che diluizioni omeopatiche dell'anticorpo anti-IgE producevano la degranulazione dei basofili. Come osservarono Maddox, Randi e Stewart, lo stesso uso del termine "diluizione" è discutibile: "Usiamo con riluttanza il termine 'alta diluizione': queste soluzioni non contengono alcuna molecola di anti-IgE e quindi non sono soluzione nel senso ordinario". In breve, la diluizione omeopatica dell'anti-IgE è semplicemente acqua. Ed è proprio qui il punto: se la diluizione omeopatica dell'anti-IgE avesse avuto l'effetto, sopra citato, di una soluzione in cui l'anti-IgE è realmente presente, ciò avrebbe voluto dire che l'acqua aveva mantenuto "memoria" della sua presenza.
Come si è detto, secondo il gruppo di Benveniste era ciò che avveniva. Maddox, Randi e Stewart imposero però come condizione che chi analizzava le provette per verificare se il fenomeno si era prodotto (il compito era affidato a una collaboratrice di Benveniste, Elisabeth Davenas) non sapesse come era stata trattata la provetta. Presa questa precauzione, gli incredibili risultati sparirono. Insomma, ad avere "memoria" non era l'acqua, ma la ricercatrice.
I tre "controllori" precisarono che non intendevano accusare nessuno di mala fede o di frode. Scrissero anzi che avevano "ogni ragione di credere che il dottor Benveniste fosse (e , forse, sia ancora) convinto della realtà dei fenomeni di cui si riferisce nel suo articolo" (fecero comunque anche presente che due dei coautori dell'articolo sulla "memoria dell'acqua" avevano ricevuto finanziamenti dalla Boiron, un'industria di prodotti omeopatici). Non poterono, però, fare a meno di notare che gli esperimenti non erano stati condotti con il dovuto rigore scientifico e i ricercatori coinvolti si erano lasciati illudere dalle loro aspettative.
Da parte sua, Benveniste non la prese bene e, in una replica che "Nature" pubblicò alla pagina successiva all'articolo di Maddox, Randi e Stewart, accusò i tre (e in particolare Stewart) di essersi dimostrati prevenuti e sgradevoli, paragonando addirittura il loro operato alla caccia alle streghe di Salem e alle persecuzioni di McCarthy.

Anche uno dei ricercatori che avevano fatto parte del gruppo di Benveniste e compariva tra gli autori dell'articolo per "Nature", Francis Beauvais, ha più recentemente ammesso che c'erano state pecche nella metodologia e che quando gli esperimenti erano stati condotti in condizioni rigorose dal punto di vista scientifico gli spettacolari risultati illustrati nell'articolo non erano arrivati (Francis Beauvais, Memory of water and blinding, "Homeopathy", 97 : 1, gennaio 2008, pp. 41-42 - consultabile in rete qui).

Un'analisi della vicenda si può trovare anche nel recente e interessante libro di Simon Singh e Edzard Ernst, Aghi, pozioni e massaggi : la verità sulla medicina alternativa, Milano : Rizzoli, 2008, pp.127-133, e nella voce Water memory nella Wikipedia in inglese (http://en.wikipedia.org/wiki/Water_memory).

view post Posted: 3/11/2008, 18:14 Nikola Tesla - Mah
La questione delle carte di Tesla è trattata in un capitolo del libro di Marc J. Seifer, Wizard : the life and times of Nikola Tesla : biography of a genius, Secaucus : Birch Lane Press, 1996, intitolato The FBI and the Tesla Papers (1943-1956) (pp.446-462). L'autore riferisce che dopo la morte di Tesla, l'FBI, l'Office of Alien Property (OAP) e gente del Dipartimento della guerra "cospirarono" (sic: "conspired") per impadronirsi delle carte di Tesla (p.446). La presenza sulla scena dell'OAP era giustificata dal fatto che, per quanto Tesla fosse naturalizzato statunitense, il suo erede, il nipote Sava Kosanovic, che fu anche ambasciatore della Jugoslavia negli Stati Uniti e presso l'ONU, era jugoslavo.

Si diceva pure che Tesla avesse realizzato un prototipo del "raggio della morte" e che fosse depositato presso l'hotel Governor Clinton.
John O. Trump, studioso del MIT chiamato a dare la sua consulenza, disse in seguito che aveva saputo che "Tesla aveva avvertito i responsabili [dell'albergo] che questo 'congegno' era un'arma segreta e che sarebbe esploso se una persona non autorizzata avesse aperto" il contenitore (p.456).
Quando Trump lo aprì, comunque, vi trovò semplicemente un diffuso, e innocuo, apparecchio elettrico.
A questo punto si potrebbe pensare che Tesla, giocando magari sulla sua fama di scienziato geniale quanto eccentrico (che aveva anche sostenuto seriamente di aver studiato e realizzato prototipi di macchinari distruttivi), avesse raccontato la storia dell'arma segreta per evitare che ficcassero il naso nella sua roba o semplicemente per divertirsi alle loro spalle.
C'è però anche chi ha immaginato uno "scenario della cospirazione". Secondo una nota dell'Office of Alien Property, l'11 gennaio 1943, quando fu aperta una cassaforte di Tesla nella sua stanza all'hotel New Yorker, dove qualche giorno prima era morto, sarebbero stati presenti due funzionari dell'albergo di nome L. O. Doty e L. A. Fitzgerald. Gli stessi cognomi di due agenti governativi che si occuparono del caso Tesla dopo la morte dello scienziato, Ralph E. Doty e Bloyce Fitzgerald. Giacobbo direbbe: "Solo una coincidenza?" Per i sostenitori dello scenario della cospirazione, ovviamente no: i due sarebbero stati proprio gli agenti che si erano finti personale dell'albergo per entrare in possesso della necessaria chiave e poi, prima del sopralluogo di Trump, avevano aperto il contenitore, sottratto la macchina del raggio della morte di Tesla e messo al suo posto un banale apparato elettrico (pp.457-460). Certo, da agenti così astuti ci si sarebbe aspettato che, nel mettere in atto il loro trucco, non usassero i loro veri cognomi...
E resta valida l'obiezione di Seifer: se una superpotenza o entrambe erano riuscite a procurarsi i piani di Tesla per un raggio della morte che funzionava davvero, com'è che non è mai stato costruito e utilizzato nelle varie guerre? (p.462)

Tesla era un personaggio piuttosto eccentrico e attorno alla sua figura è cresciuta una fama quasi da stregone che ha attratto molti amanti delle pseudoscienze (va notato comunque che, a differenza della maggior parte dei personaggi idolatrati dalle pseudoscienze, Tesla era un vero scienziato e ha prodotto dei reali risultati scientifici).
Nel 1957 George Van Tassel (autore di I Rode a Flying Saucer), George King (contattista che diceva di dialogare telepaticamente con gli extraterrestri) e Margaret Storm (autrice di una fantasiosa biografia di Tesla) annunciarono che i Marziani stavano arrivando aggiungendo che Tesla era un Venusiano. Un amico di Margaret Storm, Arthur Matthews, diceva di aver viaggiato su un'astronave venusiana con Tesla che, in realtà (nella realtà di Matthews, ovviamente), era ancora vivo negli anni '70 ed era (ovviamente) un extraterrestre (pp.467-468).
Tale Ralph Bergstresser disse a Seifer che "la cospirazione era massiccia ed estremamente complessa e risaliva a J. Pierpont Morgan e al suo desiderio di far scomparire le invenzioni di Tesla per la distribuzione di energia senza cavi perché minacciavano di procurare energia economica o gratuita per le masse" (p.461).
Un certo Tom Bearden e il parapsicologo Andrija Puharich (noto come collaboratore di Uri Geller) pensavano che l'Unione Sovietica avesse realizzato a partire dalle carte di Tesla diverse armi, compresi apparecchi per controllare i terremoti, il tempo e le menti umane (p.461).
Shoko Ashara, capo della setta della Verità suprema di Aum, sosteneva che il terremoto di Kobe del 1995 era stato provocato artificialmente con strumenti ideati da Tesla e pensò di fare un'incursione al Museo Tesla di Belgrado per rubare le carte con gli schemi di una presunta macchina per produrre terremoti. Sfortunatamente Ashara non si è limitato a vaneggiare su congegni fantascientifici, ma ha messo in atto un piano purtroppo più concreto, compiendo un attentato con un gas velenoso, il sarin, nella metropolitana di Tokio, una follia che è costata diverse vite (p.469).
view post Posted: 2/10/2008, 14:19 Cupping therapy - Mah
La coppettazione era praticata anche in Europa.
Eccone una descrizione settecentesca:
CITAZIONE
VENTOSA, nome di certi piccoli vasi, ordinariamente di vetro [...]. Si applicano dalla parte larga e aperta sopra la pelle per attrarre con violenza gli umori dal di dentro al di fuori; per tal effetto si riempie per metà il vetro di stoppa, o di bambagia, che si sospende nel fondo o col mezzo della cera o della trementina. Si comincia dal riscaldare dolcemente il vaso, se sia di vetro, per timore che non screpoli, poscia si appicca fuoco alla stoppa: si colloca subitamente la ventosa sopra la parte del dolore o sulla parte vicina. La fiamma s'estingue poco a poco; ma il calore, che ella ha comunicato rarefacendo l'aria nel vaso attrae la pelle dal di dentro al di fuori; questa pelle si solleva e forma una vescica: qualora contentasi di questa sola vescica, e ci sono dei casi, dove questa basta, si chiama questa ventosa secca; [...] ma il più delle volte si fanno dell'incisioni sopra questa vescica con una lancetta; dopo di che si applica di nuovo la ventosa con le stesse attenzioni, ed essa attrae abbondantemente il sangue e gli altri umori. Si dà a così fatte incisioni il nome di scarificazioni; donde ne viene, che siffatte ventose si chiamano ventose scarificate.
Questo rimedio non la cede al salasso per i buoni effetti; si stima ancora più utile; imperciocché il dolore che cagiona la ventosa scarificata, e che non produce il salasso, ha questo vantaggio, che dissipa l'assopimento dei sensi; il che le rende importantissime nell'apoplessia e negli altri mali accompagnati da sopore, e s'è provato da alcune osservazioni moltiplicate da Pratici abili, ch'esse spesso procurano il maggior sollievo nella pleurisia, massime nella falsa, quando se ne applichi alcuna presso la sede di questo male.

Guglielmo Buchan, Medicina domestica o sia trattato completo di mezzi semplici per conservarsi in salute impedire e risanare le malattie, con molte aggiunte ed annotazioni dal sig. Duplanil, Milano : Giuseppe Galeazzi, 1786, pp.295-296.

George Orwell raccontò di aver visto praticare e di aver subito lui stesso la coppettazione nel 1929 in un ospedale francese.
CITAZIONE
Dapprima il dottore estrasse dalla sua borsa nera una dozzina di coppette di vetro, simili a bicchieri di vino, poi lo studente vi accese dentro un fiammifero per eliminare l'aria e infine applicò le coppette sulla schiena e sul petto del paziente. Sotto le coppette si andava formando una grossa vescica giallastra. Solo dopo qualche momento riuscii a capire che cosa stessero facendo: applicavano ventose, un trattamento che viene descritto in vecchi testi di medicina, ma che, sino ad allora, avevo vagamente pensato fosse una cura riservata ai cavalli.
[...]
il dottore e lo studente si accostarono al mio letto, mi fecero rizzare a sedere e, senza pronunziar parola, cominciarono ad applicarmi quelle stesse coppette, che nel frattempo non erano state sterilizzate.Una vaga protesta da me formulata non ottenne maggior risposta che se a protestare fosse stato un animale. [...] Essi non mi applicarono che sei coppette ma, dopo averle tolte, scarificarono le vesciche e rimisero le ventose. Ognuna estrasse circa un cucchiaino di sangue scuro.

George Orwell, How the Poor Die, in "Now", n.6, novembre 1946, ripubblicato in The Collected Essays, Journalism and Letters of George Orwell, Harmondsworth : Penguin, 1986, pp.261-272 (parte citata:p.262). Ho preso la citazione dalla traduzione italiana di Enzo Giachino, Come muoiono i poveri, in George Orwell, Tra sdegno e passione, Milano : Rizzoli, 1977, pp.175-183 (parte citata: p.174), e in id., Nel ventre della balena e altri saggi, a cura di Silvio Perrella, Milano : Bompiani, 1996, pp.328-341 (parte citata: pp.329-330). Con altra traduzione (di Guido Bulla), lo scritto è presente anche in George Orwell, Romanzi e saggi, Milano : A. Mondadori, 2000, pp.1271-1284 (parte citata: pp.1272-1273).

Nel mondo occidentale, la coppettazione è stata poi fortunatamente abbandonata, ma è in tempi recenti tornata come terapia "alternativa".
CITAZIONE
La coppettazione è un antico trattamento, praticato in Paesi quali Cina, Vietnam, Russia, Messico, Iran e nei Balcani. [...]
Nella medicina tradizionale cinese la coppettazione è uno dei molti modi usati per stimolare i punti dell'agopuntura [...].
La coppettazione è adoperata per curare un gran numero di patologie, quali problemi muscolo-scheletrici, asma o eczema. Alcuni suoi sostenitori affermano addirittura di curare problemi come sterilità, influenza e anemia. Viene in genere impiegata in combinazione con altre terapie. Il trattamento dura circa 20 minuti, e normalmente sono consigliate reiterate sedute. E' praticata da numerosi terapeuti alternativi, compresi naturopati, agopuntori e chiropratici.
[...]
L'unico trial controllato condotto non ha dimostrato l'efficacia di questa terapia nel ridurre il dolore [...].
Se eseguita correttamente presenta pochi rischi. D'altra parte, l'azione risucchiante può lasciare delle caratteristiche ecchimosi rotonde che possono persistere per molti giorni [...]. La coppettazione con effetto salasso presenta inoltre il rischio di infezioni.
[...]
La coppettazione ha una lunga storia, ma non esistono prove che procuri effetti positivi per alcuna patologia.

Simon Singh - Edzard Ernst, Aghi, pozioni e massaggi : la verità sulla medicina alternativa, Milano : Rizzoli, 2008, p.316.

view post Posted: 27/9/2008, 17:27 La fine del mondo - Mah
CITAZIONE
Voyager elenca le cause possibili: [...] le radiazioni dei telefoni cellulari che interferirebbero con l'orientamento delle api (si cita uno studio dell'università di Landau)

Lo studio dell'università di Koblenz-Landau, però, non dice esattamente questo. Come spiega qui il fisico Jochen Kuhn, che ha guidato la ricerca, lo studio si proponeva di verificare se le onde dei segnali DECT (quelli dei telefoni cordless da casa, non dei telefoni cellulari) avevano effetti sul comportamento delle api e non traeva conclusione alcuna in merito alla moria. Dice Kuhn: "la nostra intenzione non era di spiegare la moria delle api che, in ogni caso, è cominciata dopo che la nostra ricerca era partita".
view post Posted: 18/9/2008, 17:29 Okapi - Zoologia e dintorni
CITAZIONE
Considerato "l'unicorno"? :huh:

Anche un articolo sul sito della BBC parla di "an African animal so secretive it was once believed to be a mythical unicorn" (Morgan 2008). La definizione non ha ovviamente nulla a che vedere con le corna. Mentre il leggendario unicorno aveva un solo corno (come dice il nome) assai lungo, gli okapi maschi hanno due piccole corna (le femmine non le hanno).

CITAZIONE
Si pensava fosse estinto? :huh:

Nella "lista rossa delle specie minacciate" dello IUCN l'okapi è classificato come specie a basso rischio. Però va aggiunto che la valutazione è del 1996 e che la stessa scheda dello IUCN segnalava che era necessario un aggiornamento.
Negli anni seguenti il fatto che l'area di diffusione dell'okapi è stata zona di guerra ha impedito di fare una nuova valutazione e non ha certo giovato all'okapi, colpito anche dal bracconaggio. Comunque, da qui a dire che era estinto c'è un po' di strada. Inoltre, prima di dichiararlo estinto, sarebbero dovuti scomparire anche gli esemplari tenuti negli zoo (un documento del 1994 parlava di 79 okapi negli zoo in giro per il mondo, aggiungendo che erano in crescita - Okapi Fact Sheet 1994).

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(foto da Wikipedia)

Un po' di riferimenti:
- Okapi Fact Sheet, 5 gennaio 1994
http://www.nagonline.net/Fact%20Sheet%20pd...ival%20Plan.pdf
-Antelope Specialist Group, Okapia johnstoni, 1996, nella IUCN Red List of Threatened Species
http://www.iucnredlist.org/search/details.php/15188/all
- Rare giraffe-like animal spotted, BBC News, 9 giugno 2006
http://news.bbc.co.uk/2/hi/africa/5066408.stm
- James Morgan, Rare African okapi seen in wild, BBC News, 11 settembre 2008
http://news.bbc.co.uk/2/hi/science/nature/7609393.stm
- Brian Switek, The Okapi hangs on in Virunga, Laelaps, 12 settembre 2008
http://scienceblogs.com/laelaps/2008/09/th..._in_virunga.php
- Greg Laden, Okapi: More lies than Sarah Palin!!!, Greg Laden's Blog, 12 settembre 2008
http://scienceblogs.com/gregladen/2008/09/...n_sarah_pal.php
view post Posted: 18/9/2008, 12:37 Nuovi insetti - Zoologia e dintorni
CITAZIONE (Fljll Flòi @ 17/9/2008, 13:19)
Come le parole "così tante differenze" fanno intuire, comunque, non è semplicemente "una nuova sottospecie" (non sarebbe così clamoroso), ma una nuova specie e pure un nuovo genere.

Nei due punti in cui l'articolo del Corriere la usa (nel passo da te citato e alla fine dell'articolo dove si legge "Rappresentanti vivi di una nuova sottospecie furono scoperti l'ultima volta nell'anno 1923"), la parola "sottospecie" va sostituita con "sottofamiglia".

Infatti la Martialis heureka è stata attribuita a una nuova sottofamiglia (Martialinae) all'interno della famiglia Formicidae:
CITAZIONE
Martialis heureka (gen. et sp. nov.) also constitutes the sole representative of a new, morphologically distinct subfamily of ants, the Martialinae (subfam. nov.).
(Christian Rabeling, Jeremy M. Brown, Manfred Verhaagh, Newly discovered sister lineage sheds light on early ant evolution, "PNAS", published online before print September 15, 2008)

view post Posted: 13/9/2008, 19:46 Frankenfish - Zoologia e dintorni
I pesci che hanno ispirato il film appartengono al genere Channa, della famiglia dei cannidi (Channidae, chiamati in inglese snakeheads).
I Channa sono pesci asiatici.
Negli Stati Uniti sono importati come cibo o come pesci da acquario. In qualche caso, però, esemplari di Channa, e in particolare di C. argus (specie importata come pesce da mangiare), è finito in fiumi o bacini d'acqua.

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Channa argus (daWikipedia)

Nel 2002 si è scoperta la presenza di C. argus (northern snakeheads) adulti e giovani in uno specchio d'acqua a Crofton, nel Maryland. La notizia ha destato preoccupazioni. I pesci erano considerati una minaccia per l'ecosistema, quindi da eliminare drasticamente come è stato poi fatto gettando nell'acqua una sostanza tossica, il rotenone.
Quello di Crofton era un bacino chiuso, ma una particolarità dei cannidi è quella di riuscire a compiere degli spostamenti anche sulla terra (hanno anche un organo per respirare aria). L'abilità nel farlo varia da specie a specie. Per quanto riguarda C. argus, gli adulti hanno una mobilità sulla terra piuttosto limitata, mentre i giovani se la cavano meglio (Courtenay - Williams 2004, p.12). Si temeva che in questo modo potessero raggiungere il vicino fiume Little Patuxent, ma non pare sia successo, dato che in quel corso d'acqua non sono mai stati trovati. Sono stati invece rinvenuti in altri corsi o specchi d'acqua non molto distanti in Maryland, Virginia e Pennsylvania, ma l'analisi del dna ha suggerito che non si trattasse di discendenti della colonia di Crofton, ma di separate immissioni (Orrell - Weigt 2005).
Si pensa che a Crofton fossero presenti da almeno due anni prima di essere scoperti e già prima del caso di Crofton c'era stato qualche precedente ritrovamento di Channa in acque americane: nel 1997 un C. argus nel Silverwood Lake, in California, nel 2000 due esemplari della stessa specie - ai quali potrebbero aggiungersi tre casi non confermati - nel St Johns River in Florida, nel 2000 a Tamarac, sempre in Florida, nel 2000 si trovarono dei C. marulius che si erano già riprodotti, nell'ottobre del 2001 nel New England (Courtenay - Williams 2004, pp.19-23).
L'apparizione dei Channa nelle acque americane ha colpito l'immaginario. L'aspetto del muso e dei denti, che può apparire un po' inquietante, la voracità e il fatto che possano muoversi sulla terra sono state sottolineate, con le debite esagerazioni, e i pesci sono stati soprannominati Frankenfish (pesci Frankenstein) (cfr p.e. Kobell 2004) o, in un documentario del National Geographic, "Fishzilla" (pesci Godzilla). Si è sentita pure la leggenda che divorassero i cani (Crabbe 2005) (la stessa che dalle nostre parti si racconta per il siluro).
Bastava quindi aumentarne la grandezza (le dimensioni di alcune specie dei veri Channa sono discrete, ma non eccezionali: la maggior parte non supera il metro, ma C. marulius può arrivare a 1,8 m e C. micropeltes a 1,5 m. A C. argus sono di solito attribuite dimensioni minori - il più grosso tra gli esemplari citati in Orrell - Weigt 2005 era lungo 67,2 cm -, ma Courtenay - Williams 2004 riferisce che si è parlato di un esemplare di 1,5 m) per trasformarli in mostri da film dell'orrore.
Oltre a Frankenfish, ci sono:
* Night of the Snakehead Fish (Usa, 2003, regia e sceneggiatura di Richard A. Lester) nel quale "un gruppo di amici si perde nei boschi, circondato da aggressivi pesci assassini" (http://www.imdb.com/title/tt0381448).
* Snakehead Terror (Usa, 2004, regia di Paul Ziller, sceneggiatura di A. G. Lawrence) nel quale ormoni della crescita gettati in un lago per dare impulso alla pesca trasformano i cannidi in enormi pesci predatori che si avventurano anche sulla terra in cerca di cibo, divorando anche uomini (http://www.imdb.com/title/tt0371954).
* Swarm of the Snakehead (Usa, 2006, regia di Frank Lama e Joel Denning, sceneggiatura di Seth Hurwitz) con C. argus geneticamente modificati (http://www.imdb.com/title/tt0390528).

FONTI:
- Rona Kobell, Deadly experiment begins on spawn of 'Frankenfish', BaltimoreSun.com, 24 luglio 2004 - http://www.baltimoresun.com/sports/outdoor...0,5634158.story
- Walter R. Courtenay - Williams 2004 - James D. Williams, Snakeheads (Pisces, Channidae) : A Biological Synopsis and Risk Assessment, U. S. Geological Survey circular n. 1251, 2004 - http://fisc.er.usgs.gov/Snakehead_circ_125...1_courtenay.pdf
- Thomas M. Orrell - Lee Weigt, The Northern Snakehead Channa argus (Anabantomorpha: Channidae), a non-indigenuous fish species in the Potomac River, U.S.A., "Proceeding of the Biological Society of Washington", 118 : 2 (2005), pp.407-415 - http://www.fws.gov/northeast/marylandfishe..._02.407-415.pdf
- Nathan Crabbe, A fish tail : the dog-eating snakehead, Gainesville.com, 7 settembre 2005 - http://fl.biology.usgs.gov/Nonindigenous_S...kehead_2005.pdf
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