Anche se la presentazione dell'
articolo sul "National Geographic" può forse trarre in inganno, i funghi parassiti del genere
Ophiocordyceps erano già conosciuti.
Gli autori (Harry C. Evans, Simon L. Elliot, David P. Hughes) dell'
articolo pubblicato su "PLoS ONE", a cui quello del "National Geographic" fa riferimento, hanno studiato questi funghi in Brasile e hanno tratto la conclusione che le variazioni morfologiche, già osservate in precedenza e interpretate come varietà all'interno di una singola specie,
Ophiocordyceps unilateralis (che si trova nominato anche come
Cordyceps unilateralis), indichino invece diverse specie. Ne hanno descritte quattro, attribuendo i nomi in riferimento a quello delle formiche (del genere
Camponotus) di cui sono parassiti:
*
Ophiocordyceps camponoti-rufipedis*
Ophiocordyceps camponoti-balzani*
Ophiocordyceps camponoti-melanotici*
Ophiocordyceps camponoti-novogranadensisI
Cordyceps sono già noti dall'Ottocento e non sono parassiti solo delle formiche.
Il disegno qui sotto (del maggiore generale Robley, in base a un esemplare posseduto da L. Jouffroy d'Abbans, console francese a Zurigo) viene dal settimanale "The Graphic" del 30 agosto 1890 e si riferisce ai bruchi di
Hepialis virescens (nell'articolo il nome del genere era scritto
Hipialis, ma dovrebbe essere con la "e" - in ogni caso, il lepidottero in questione è stato poi rinominato
Aenetus virescens) attaccati dal fungo
Sphoeria robertsii (poi rinominato
Cordyceps robertsii).
L'autore dell'articolo riferisce che i bruchi in questione, quando sono vivi e sani, vengono mangiati dai Maori (la notizia viene dalla Nuova Zelanda). L'articolo lo chiama "Vegetable Caterpillar" ("bruco vegetale"), riferisce che dai Maori è chiamato "aweto" e dice (in modo ovviamente inesatto) che è "tanto vegetale quanto animale e, allo stadio finale, è un vegetale e null'altro". L'autore lo definisce "l'insetto più curioso che esista - così curioso che, se non fosse garantito e spiegato scientificamente, sarebbe considerato una bufala".
Lawrence Weschler riferisce che lui ebbe proprio tale impressione quando andò a visitare il Museum of Jurassic Technology, a Culver City, California, dove era
esposta una formica con un'escrescenza che le usciva dalla testa, presentata come la formica stridulante del Camerun
Megaloponera foetens (sic, vedi sotto) parassitata da un fungo del genere
Tomentella (vedi sotto). Una spiegazione del museo diceva al visitatore che il fungo, dopo aver invaso la formica, ne alterava il comportamento, inducendola infine a salire in cima a una pianta e ad ancorarsi lì, stringendo le mandibole, fino alla morte.
Trattandosi di un museo piuttosto insolito, una collezione di stranezze, Weschler non aveva preso sul serio la storia e l'aveva riferita come uno scherzo al biologo Tom Eisner. Eisner, però, dopo aver ascoltato la storia, lasciando stupefatto Weschler, gli aveva chiesto: "Allora, dove sta lo scherzo? Questa roba è sostanzialmente esatta".
Eisner aveva precisato che il corretto nome del genere è
Megaponera (non
Megaloponera), che tale genere era comunque poi stato incluso nel genere
Pachycondyla e che la formica in questione doveva essere
P. analis (possiamo aggiungere che il nome
Megaponera è comunque ancora usato per definire un raggruppamento interno delle
Pachycondyla che comprende la citata
P. analis e
P. laeviuscula - fonte:
antbase.org).
Eisner aveva anche riferito a Weschler che esistevano esempi analoghi anche negli Stati Uniti, per esempio in Florida, dove si potevano trovare formiche
Camponotus floridanus colpite da un fungo del genere
Cordyceps, che induceva quel tipo di comportamento. Eisner e la moglie Maria ne avevano fotografato un esempio (la foto compare nel libro di Weschler in una tavole tra le pp.74 e 75).
Tra l'altro, sembrerebbe un
Cordyceps, e non una
Tomentella, anche il fungo parassita della formica del Museum of Jurassic Technology. Paul Schmid-Hempel (1998, p.295) mette
Megaponera tra le formiche attaccate da funghi del genere
Cordyceps (e non cita nessun altro fungo che attacchi quelle formiche).
Non solo funghi. C'è anche
Dicrocoelium dendriticum, un verme parassita della classe dei trematodi. Una larva arriva al cervello della formica e la spinge a salire in cima a un filo d'erba dove si ancora con le mandibole. In quella posizione potrebbe essere ingoiata da una pecora ed è questo il fine dell'azione del parassita che vive uno stadio successivo nel ventre della pecora. Nelle ore più calde (sempre, ovviamente, che la formica non sia stata già mangiata) il parassita lascia il controllo sull'insetto che scende dall'erba e si nutre regolarmente per poi tornare a salire per tentare nuovamente di farsi divorare (Schmid-Hempel 1998, p.60; Coustau, Hertel 2010, pp.28-29).
*
The "Aweto", "The Graphic", 30 agosto 1890, p.240.
* Lawrence Wechsler,
Il gabinetto delle meraviglie di Mr. Wilson, Milano : Adelphi, 1995, pp.13-14, 23, 72-74.
* Paul Schmid-Hempel,
Parasites in social insects, Princeton : Princeton University Press, 1998.
* Christine Coustau, Olivier Hertel,
La maledizione dell'onisco e storie di altri parassiti, Torino : Utet, 2010, pp.28-29.
* Harry C. Evans, Simon L. Elliot, David P. Hughes,
Hidden Diversity Behind the Zombie-Ant Fungus Ophiocordyceps unilateralis
: Four New Species Described from Carpenter Ants in Minas Gerais, Brazil, "PLoS ONE" 6(3) (2011), e17024.
Edited by Giorgio - bib - 14/3/2011, 23:31