Premonizioni

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Fljll Flòi
view post Posted on 26/10/2012, 16:46 by: Fljll Flòi




Julia Mossbridge, Patrizio Tressoldi e Jessica Utts in un articolo su "Frontiers in Psychology" scrivono che la loro metaanalisi su 26 studi compiuti tra 1978 e 2010 sulla "attività anticipatoria anomala" (la risposta allo stimolo precede lo stimolo stesso) mostra un risultato favorevole significativo. Gli autori suggeriscono che si proseguano gli studi usando la stessa metodologia nei diversi esperimenti e dicono che la causa di questa attività è ancora da scoprire, ma "undoubtedly lies within the realm of natural physical processes (as opposed to supernatural or paranormal ones)".

* Mossbridge J, Tressoldi P and Utts J (2012) Predictive physiological anticipation preceding seemingly unpredictable stimuli: a meta-analysis. Front. Psychology 3:390. doi: 10.3389/fpsyg.2012.00390
http://www.frontiersin.org/Perception_Scie....00390/abstract

notizia sul Corriere.it:
* Emanuela Di Pasqua, La premonizione esiste davvero, Corriere.it, 26 ottobre 2012
http://www.corriere.it/salute/neuroscienze...0054e521d.shtml


NDR: Io qui vedo il rischio delle prime revisioni sistematiche sull'omeopatia, che sembravano dare risultati positivi. Restringendo però il numero dei trial considerati in base a criteri di qualità, i risultati si abbassavano e con la revisione Shang et al. sono scomparsi. Come diceva Giorgio commentando ciò:
CITAZIONE
E’ tipico di molte pratiche controverse che l’efficacia mostrata dai trial tende a diminuire, fino ad annullarsi, quando aumenta la rigorosità dei trial stessi. Dunque, il numero degli studi fatti è di per sé un fattore positivo, ma non si può prescindere da una valutazione della qualità. Uno studio poco rigoroso non solo può essere poco utile, ma può anzi essere fuorviante. Insomma, meglio se ci sono numerosi studi, ma, se la qualità lascia dubbi, vale il detto “meglio pochi, ma buoni”.

 
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13 replies since 27/12/2008, 11:36   937 views
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