| Wu Ming 4 è stato sabato sera a "Parolario" per presentare il suo libro Stella del mattino, un romanzo storico che ha per protagonisti T. E. Lawrence (Lawrence d'Arabia) e gli scrittori Robert Graves, J. R. R. Tolkien e C. S. Lewis. Come l'anno scorso per Wu Ming 2 (vedi sopra), faccio un riassunto dell'intervento.
Wu Ming 4 a "Parolario", Como, 30 agosto 2008 L'autore definisce Lawrence "il prototipo dell'eroe liberatore" e uno dei pochi eroi nazionali britannici. Lo paragona a quello che è Garibaldi per l'Italia. Dice che per scrivere il suo romanzo ha dovuto in qualche modo "aggirare" la figura di Lawrence interpretato da Peter O'Toole in un film che è uno dei suoi preferiti. Si è concentrato sull'iconografia (sui ritratti, tutti diversi l'uno dall'altro, e sulle foto, in divisa e in borghese) e sugli studi storici, che presentano interpretazioni assai diverse. Lawrence, secondo Wu Ming 4, è un personaggio atipico ("una di quelle strane figure liminari") e molto attuale per il suo ruolo di "agente di collegamento", incaricato di valutare se era possibile una rivolta degli abitanti locali che avrebbe favorito la lotta contro la potenza nemica. Il libro di Lawrence I sette pilastri della saggezza è per Wu Ming 4 "un romanzo epico", uno dei pochi del '900, è più letteratura che storia. In Stella del mattino la parte storica compare sotto forma di flashback descritti in tono anche un po' onirico. L'autore è stato a Oxford per visitare i luoghi dove era stato Lawrence. Lawrence aveva un rapporto ambiguo con la sua fama: da un lato sembrava cercarla, dall'altro sembrava volere sfuggire ad essa. Il giornalista americano Lowell Thomas costruì uno spettacolo attorno alla figura di Lawrence: recitava con toni enfatici le sue imprese mentre venivano proiettate immagini e una banda suonava. Thomas portò lo spettacolo in giro per i paesi del Commonwealth. Lo videro due milioni di persone. Secondo Wu Ming 4 si può dunque dire che "Lawrence è stata la prima pop star". Morì in un incidente in moto e c'è una leggenda che vorrebbe che sul posto ci fosse un'auto nera: una leggenda come quella di alcune star del rock. A propoito di due degli scrittori che ha reso protagonisti del suo romanzo, l'autore dice: "Leggendo le biografie di Tolkien e di Lewis [...] mi sono reso conto che erano dei personaggi drammaturgici". Erano tornati dalla prima guerra mondiale con problemi e traumi e con la difficoltà di raccontare quel che era successo realmente al fronte. Nel "tentativo di superare l'afasia", cercarono di raccontarlo attraverso il genere letterario del fantasy. "Il mio intento" dice Wu Ming 4 "era prendere questi personaggi e metterli di fronte all'icona" di Lawrence, a confronto con questa figura ambigua. Robert Graves fu davvero amico di Lawrence e ne fu anche biografo, ma, avverte Wu Ming 4, la sua è la biografia di un amico, non è affidabile perché sorvola sui tratti oscuri. La prima guerra mondiale aveva marchiato una generazione. Lawrence era la guerra edulcorata, l'evasione dalla guerra di trincea. Era l'eroe guerrigliero che pensava che non era necessario uccidere il nemico, bastava metterlo in condizioni di non nuocere, per esempio sabotando i treni (questa almeno era la teoria, nella pratica non si attenne sempre a questi principi). Tornato dalla guerra cercò di acquisire il mestiere di scrittore e fu in contatto con i letterati del tempo. Fu amico di Shaw, di Forster, di Sassoon, di Graves. Conobbe Ezra Pound. Quello di entrare nella comunità letteraria fu però di fatto un tentativo fallito, anche perché Lawrence era troppo solipsistico, come lo era stato in Medio Oriente quando volle fare l'arabo, ma col tempo si distanziò dagli Arabi e finì per non sopportarli più e per tornare a Oxford. L'autore ha riferito di aver scritto una prima stesura del libro senza mostrare nulla agli altri Wu Ming perché voleva "tenerli lettori vergini". Terminata quella, ne sono stati i primi lettori e hanno dato consigli fondamentali per assestare la trama, come prezioso è stato l'aiuto di Severino Cesari della collana Stile Libero di Einaudi. Wu Ming 4 ha detto che, abituato a scrivere in gruppo, ha trovato difficoltà nello scrivere da solo. Nel lavoro collettivo trovava un riscontro immediato e se c'era un ostacolo si faceva una riunione e si decideva. Da solo aveva dovuto imparare a darsi il tempo necessario per sbrogliare il tema. "Alla fine sono abbastanza soddisfatto" ha commentato. Una persona del pubblico gli ha chiesto chi fossero i suoi riferimenti letterari e come si conciliavano i suoi e quelli degli altri Wu Min nella scrittura collettiva. Wu Ming 4 ha risposto di non aver mai cercato dei maestri letterari e di essersi sempre mosso "a naso", aggiungendo di essere comunque "piuttosto anglofilo". Da ragazzino si era appassionato a Joseph Conrad, un romanziere che ha raccontato l'uomo bianco a contatto con l'esotico - come è stato per lui con Stella del mattino. Anche Lawrence era un lettore di Conrad. Non l'ha conosciuto di persona, ma avevano, secondo Wu Ming 4, "un certo idem sentire. Ha aggiunto di essere un lettore di Ian McEwan, pur non apprezzando tutti i suoi libri in egual modo, di Tolkien, di Pullman. Per quanto riguarda la scrittura collettiva, ha detto che i diversi membri del gruppo hanno diverse ispirazioni letterarie (p.e. Wu Ming 1 è un accanito lettore di Stephen King, mentre Wu Ming 4 lo è pochissimo), ma questo non costituisce un problema. Non ha escluso di tornare in futuro a scrivere un altro romanzo con Lawrence, magari sugli anni finali della sua vita, aggiungendo però che di certo non lo farà in tempi brevi, per evitare il rischio di scrivere una cosa uguale, un "romanzo seriale" che non è nei suoi interessi.
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