Nel 1933 è stata trovata in uno scavo a Tecaxic-Calixtlahuaca (Messico) una piccola testa di terracotta che si è poi detto essere un'opera romana del II secolo d. C.
La prova della termoluminescenza eseguito nel 1995 l'ha datata tra il IX sec. a. C. e la metà del XIII d. C., quindi prima di Colombo. Sembra che l'edificio sia stato abbandonato nel 1510, prima dell'arrivo degli Europei, e i resoconti degli scavi sembrano escludere intrusioni successive.
Si è ipotizzato che le correnti possano aver portato fino al golfo del Messico una nave romana.
C'è anche chi ha pensato che potrebbe trattarsi di uno scherzo: qualcuno avrebbe potuto mettere lì il reperto durante gli scavi.
La testina è tornata alla ribalta nel 1999 con un articolo di Roman Hristov e Santiago Genovés.
Un contributo sull'argomento di questi due autori, con foto della terracotta, è qui:
http://www.unm.edu/~rhristov/Romanhead.htmlSe ne è occupata anche la stampa italiana - v. questi due articoli di Viviano Domenici sul "Corriere della Sera":
«L'America? La scoprirono i Romani milleottocento anni fa», 10 febbraio 2000, p.33
Antichi romani in Messico: lo dice quest'uomo barbuto, 27 febbraio 2000, p.29
Dello stesso autore e sullo stesso quotidiano:
Scoperta dell'America : il primato dei Vichinghi, 31 gennaio 2006, p.30 (in un riquadro è citata anche la testina di terracotta).
Nella voce
Pre-Columbian trans-oceanic contact della Wikipedia inglese si legge anche