Posts written by Giorgio - bib

view post Posted: 3/10/2010, 15:49 Teschio di animale a Lomazzo - Zoologia e dintorni
A me sembra semplicemente il cranio di un cane.

Decisamente più insolito era stato un altro ritrovamento a Lomazzo: nel 1966 in un prato era stato trovato un delfino (per chi non conosce le nostre zone: Lomazzo non è un paese sul mare, ma si trova in provincia di Como).

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La stampa locale ("L'Ordine", 14 ottobre 1966, p.5 - v. immagine qui sopra) riferiva che l'ipotesi avanzata era che il delfino, lungo due metri, fosse "destinato a uso industriale (praticamente alla trasformazione in olii e grassi per saponificazione)" e che fosse "stato scaricato di fretta per qualche intoppo improvviso. Forse chi lo trasportava non era in perfetta regola e piuttosto che correre rischi maggiori ha pensato di sbarazzarsi del cetaceo facendolo rotolare giù dal terrapieno" ("sulla circonvallazione per Saronno, a qualche metro dal cavalcavia della strada ferrata").
view post Posted: 28/9/2010, 21:45 RETTILI ANOMALI IN SICILIA? - Zoologia e dintorni
CITAZIONE (giosi @ 21/8/2010, 11:03)
no non somiglia a queste lucertole. le zampe erano corte e paffute e anche le dita erano corte.

Come avrai intuito, l'ipotesi che mi sembra migliore è che fosse un gongilo.
La colorazione del gongilo può variare. I colori di cui parli mi sembrano comunque piuttosto insoliti per questa specie.
Ho fatto qualche ricerca e ho provato a vedere se qualcuno ne sapeva più di me, ma per ora non ho trovato nulla.
Se scopro qualcosa, o qualcuno mi comunica di aver scoperto qualcosa, lo scrivo.
Se rivedi un animale simile e hai la macchina fotografica a portata di mano, fagli una foto.

CITAZIONE (qabiru @ 28/9/2010, 12:21)
è da tempo che sto raccogliendo prove riguardanti la presenza di un grosso rettile che vive o che ha vissuto in Sicilia.
Sinora le uniche prove che ho sono leggende popolari sulla "beddrina" tradotto "bellina", rettile che viveva nei canneti e che poteva incurgitare anche un bambino. Tanti anziani ne parlano ma nessuna prova scientifica.

Nel mio intervento più sopra, che immagino avrai letto, ho citato alcuni casi, ma, come dicevo là, non credo che possano essere presi come prove dell'esistenza di un grosso rettile sconosciuto. Anche dalle nostre parti (area del lago di Como) si raccontava di grossi lucertoloni che però, invece che mangiarsi i bambini come il "tuo", succhiavano il latte alle mucche. In Sardegna si racconta dello "scultone". In nessun caso, come fai notare anche tu, è mai saltata fuori una prova. Quindi, salvo sorprese che farebbero fare un balzo a qualunque zoologo, credo che dobbiamo rassegnarci a catalogarli tra le leggende. Comunque anche le leggende sono interessanti e quindi ti auguro di trovare materiale interessante e spero che ci terrai informati.

CITAZIONE
Al contrario, ho certezza di due trafiletti (da me letti) di giornali locali, a disatanza di quasi 25 anni, di grossi serpenti (3,4 mt) avvistati nei territori di Enna, durante la mietitura, e nelle zone Iblee

Questo è molto interessante. Hai una copia di questi articoli? Saresti disponibile a farci avere una scansione o foto? (Naturalmente sarai debitamente accreditato come colui che ha trovato gli articoli)
Se vuoi contattarmi via email: mah.giorgio -AT- gmail.com (ovviamente -AT- sta alposto della chiocciola).

CITAZIONE
sicuramente idonee per l'eventuale presenza di specie sconosciute

Se c'erano davvero i serpenti avvistati, non è detto che debbano per forza essere specie sconosciute. Potrebbe trattarsi di esemplari di dimensioni fuori dall'ordinario di specie conosciute. Hai scritto "avvistati": quindi non sono stati uccisi (o comunque catturati) e misurati con cura, ma valutati a occhio? Se così è stato, è facile sbagliare, anche di parecchio. Inoltre è sempre possibile che l'autore dell'articoli sbagli nel riportare le dichiarazioni dei testimoni.
L'erpetologo Silvio Bruno racconta che nel 1969 in Trentino una corriera era passata sopra una biscia dal collare (Natrix natrix) che secondo autista e passeggeri era "poco più corta della larghezza della strada" e quindi sarebbe stata lunga circa 4 metri. L'autista aveva appeso il serpente morto a un ramo di un albero. Bruno era andato a recuperarlo scoprendo che era lungo "solo" 1,70 cm circa (comunque tantissimo per tale specie
Tre metri e quaranta sono davvero tanti per qualunque serpente italiano, ma alla base delle notizie potrebbe esserci un serpente di dimensioni già ragguardevoli e in più "aiutate" da una valutazione generosa.
I cervoni (Elaphe quatuorlineata) possono superare i due metri. Nel 1966 tra le rovine di Veio sono stati catturati due cervoni lunghi 2,40 m.
Bruno riferisce anche di un cervone imbalsamato lungo 3,40 m esposto nel Gabinetto di storia naturale di Lecce (l'esemplare era stato catturato a Gallipoli) e, pur avvertendo però che "la tassidermia tradizionale tendeva a ingrandire i serpenti", conclude che comunque anche da vivo doveva avere "dimensioni [...] cospicue".

(Le notizie qui sopra citate sono tratte da Silvio Bruno, I serpenti giganti, "Criptozoologia", [4], 1998, p.23)

view post Posted: 26/9/2010, 15:47 Animali buttati dagli elicotteri - Zoologia e dintorni
CITAZIONE (Fljll Flòi @ 24/9/2010, 17:19)
Avviene all'isola di Guam dove serpenti non originari del luogo, trasportati lì involontariamente, hanno invaso il territorio e stanno sterminando gli uccelli del posto. Per sbarazzarsi dei serpenti, dunque, si è pensato di passare con elicotteri buttando giù topi avvelenati con paracetamolo sufficiente ad uccidere i serpenti che li mangino.

Il serpente in questione è Boiga irregularis, un colubride arboricolo. E' velenoso, sia pur blandamente: un adulto non dovrebbe avere conseguenze serie, ma per un bambino potrebbe esserci qualche problema (Rodda, Fritts, Conry 1992; Rodda, Savidge 2007, pp.308, 311).
La specie è originaria dell'Indonesia, della Nuova Guinea, delle isole Solomon e delle coste settentrionali e orientali dell'Australia. Sembra che il serpente sia giunto sull'isola di Guam come "passeggero clandestino" di aerei intorno al 1949 (Rodda, Savidge 2007, p.314). L'analisi delle scaglie suggeisce che la zona di provenienza siano le Isole dell'Ammiragliato (Papua Nuova Guinea) (Rodda, Fritts, Conry 1992). L. H. Rawlings non ha trovato variazioni nel dna mitocondriale dei serpenti di Guam studiati, il che suggerirebbe che discendano tutti da un'unica femmina (Rodda, Savidge 2007, p.317).
La popolazione di serpenti ha avuto una rapida diffusione sull'isola a partire dagli anni '60 e si è ipotizzato che forse "la sua diffusione può essere stata accelerata da una dispersione artificiale da parte di uomini come tentativo per contenere il numero dei ratti". C'è anche la voce, senza conferme, che il serpente sia stato dall'inizio introdotto volontariamente dai militari per contrastare la diffusione dei ratti (Lever 2003, p.125).
Negli anni i serpenti si sono moltiplicati, diventando un grosso problema. Hanno infatti causato a scomparsa dall'isola di diverse specie di uccelli e di sauri e di due delle tre specie di pipistrelli presenti (specie endemiche di Guam come il passeriforme Myiagra freycineti e il pipistrello Pteropus tokudae sono quindi da considerarsi estinte, salvo gradite, ma purtroppo non probabili, sorprese - il rallide Gallirallus owstoni, anch'esso endemico dell'isola, è scomparso allo stato selvatico, ma grazie alla presenza di esemplari in cattività si è cominciato a tentare la ripopolazione). La drastica diminuzione di uccelli e sauri ha portato a un notevole aumento di insetti dannosi per le piante (che erano prede delle specie predate da B. irregularis) e anche per gli uomini (per la trasmissione di malattie) (Lever 2003, pp.126-128; Rodda, Savidge 2007, p.311; Issg 2009; sulle specie estinte citate: BirdLife International 2008; Bonaccorso et al. 2008; Iucn Gallirallus owstoni 2010). Un danno materiale causato con una certa frequenza da questi serpenti arboricoli è quello di far saltare la distribuzione di elettricità quando si arrampicano e restano fulminati sui cavi (Rodda, Savidge 2007, p.310). Ci sono poi i casi di morsi, fastidiosi per gli adulti e più seri ancora per i bambini (vedi sopra).
L'Invasive Species Specialist Group (Issg) dello Iucn lo ha inserito in un elenco delle 100 specie di animali "invasori" più pericolose. L'opuscolo in cui è presentato questo elenco ha proprio B. irregularis in copertina (Lowe et al. 2004).

Si capisce, dunque, perché si voglia far sparire il serpente dall'isola. Oltre ad usare trappole, si è pensato di uccidere i serpenti con topi morti "conditi" con 80 milligrammi di paracetamolo (sostanza facilmente procurabile - è usata, come è ben noto, come medicinale - e relativamente economica). Uno studio ha mostrato che tutti i serpenti in esso impiegati che hanno mangiato i topini al paracetamolo sono morti nel giro di 24 ore. Un problema che si poneva era che altri animali avrebbero potuto mangiare i topini avvelenati, da una parte riducendone l'efficacia per uccidere i serpenti, dall'altra mettendo magari a rischio specie come il corvide Corvus kubaryi (Savarie et al. 2001, pp.356-357; Avery, Tillman e Savarie 2004), già raro, classificato dallo Iucn come "critically endangered" (Iucn Corvus kubaryi 2010). Avery, Tillman e Savarie (2004) hanno fatto anche delle prove con Corvus ossifragus (non è parso il caso di usare un animale a rischio di estinzione come C. kubaryi), per verificarne la sensibilità al paracetamolo (sono stati fatti ingerire 80 mg di paracetamolo a cinque esemplari e tutti sono sopravvissuti e di altri cinque, cui è stata data una dose doppia, ne è morto uno) e la capacità di estrarre topi da un tubo di pvc sufficientemente lungo e stretto, e, supponendo che i risultati valgano anche per C. kubaryi, a esso affine, sono giunti alla conclusione che i rischi per il corvide sarebbero minimi.

Secondo un articolo del 2001, le trappole con topi avvelenati si erano dimostrate efficaci dove possono essere usate, ma avevano dei limiti logistici. Per le zone meno accessibili dell'isola, si suggeriva quindi che i topini avvelenati potessero essere gettati da velivoli (Savarie et al. 2001, p.363). Restava il problema che, una volta caduti a terra, potevano essere mangiati da altri animali, in particolare i granchi Birgus latro e Coenobita spp., limitando così l'efficacia dell'operazione. In una zona a forte presenza di granchi, 24 topi su 36 sono stati presi da granchi e i serpenti, non prendendone neppure uno, sono stati battuti anche dai varani (4) e dalle formiche (5). In una zona a bassa popolazione di granchi, i serpenti sono arrivati a 9 su 38, comunque una percentuale relativamente bassa. Qui è entrata in gioco l'idea di attaccare al topo un piccolo paracadute (ovviamente, soprattutto per un'operazione su vasta scala, è preferibile l'uso di materiali biodegradabili, ma nello stesso tempo non così degradabili da sfaldarsi con la pioggia facendo cadere a terra l'esca). Il paracadute non serve (come per le vipere della leggenda metropolitana) a rendere morbido il contatto con il suolo, ma a non farlo neppure toccare, il suolo. Quel che si vuole ottenere, infatti, è che il paracadute si impigli tra i rami e il topo morto imbottito di paracetamolo resti così appeso. In questo modo sarebbe raggiungibile dai serpenti B. irregularis che, come si diceva, sono una specie arboricola, ma non dai granchi e dai varani (Savarie, Mathies e Fagerstone 2007).

Fonti:
* Michael L. Avery, Eric A. Tillman, Peter. J. Savarie, Responses of Captive Fish Crows (Corvus ossifragus) to Acetaminophen Baits and Bait Stations for Brown Tree Snake (Boiga irregularis) Control on Guam, "Bird behavior", 16 :1 (2004), pp.1-6.
http://digitalcommons.unl.edu/cgi/viewcont...=icwdm_usdanwrc
* BirdLife International, Myiagra freycineti, in IUCN Red List of Threatened Species, 2008.
www.iucnredlist.org/apps/redlist/details/146998/0
* F. Bonaccorso, K. Helgen, A. Allison, G. Wiles, Pteropus tokudae, in IUCN Red List of Threatened Species, 2008.
www.iucnredlist.org/apps/redlist/details/18763/0
* Issg (Invasive Species Specialist Group), Boiga irregularis, ultima modifica 16 agosto 2009.
http://www.issg.org/database/species/ecolo...sts=sss&lang=EN
* Iucn, Corvus kubaryi, in IUCN Red List of Threatened Species, 2010:
www.iucnredlist.org/apps/redlist/details/146649/0
* Iucn, Gallirallus owstoni, in IUCN Red List of Threatened Species, 2010:
www.iucnredlist.org/apps/redlist/details/143841/0
* Christopher Lever, Naturalized reptiles and amphibians of the world<i>, Oxford : Oxford University Press, 2003, pp.125-133.
* S. Lowe, M. Browne, S. Boudjelas, M. De Poorter, <i>100 of the world's worst invasive alien species : a selection from the Global invasive species database
, Auckland : Issg, 2004, p.4.
http://www.issg.org/pdf/publications/worst...h_100_worst.pdf
* Gordon H. Rodda, Thomas H. Fritts, Paul J. Conry, Origin and Population Growth of the Brown Tree Snake, Boiga irregularis, on Guam, "Pacific studies", 46 : 1 (1992), pp.46-57.
http://scholarspace.manoa.hawaii.edu/bitst...1-46-57.pdf.txt
* Gordon H. Rodda, Julie A. Savidge, Biology and impacts of Pacific Island invasive species. 2, Boiga irregularis, the brown tree snake (Reptilia: Colubridae), "Pacific studies", 61 : 3 (2007), pp.307-324.
www.fort.usgs.gov/Products/Publications/21716/21716.pdf
* Peter J. Savarie, John A. Shivik, Gary C. White, Jerome C. Hurley and Larry Clark, Use of Acetaminophen for Large-Scale Control of Brown Treesnakes, "The Journal of wildlife management", 65 : 2 (2001), pp. 356-365.
http://digitalcommons.unl.edu/cgi/viewcont...=icwdm_usdanwrc
* Peter J. Savarie, Tom C. Mathies, Kathleen A. Fagerstone, Flotation materials for aerial delivery of acetaminophen toxic baits to brown treesnakes, in Gary W. Witmer, William C. Pitt, and Kathleen A. Fagerstone (ed.), Managing vertebrate invasive species : proceedings of an international symposium, Fort Collins, Colorado, August 7-9, 2007, Fort Collins : USDA APHIS Wildlife Services, National Wildlife Research Center, 2007, pp. 218-223.
http://168.68.129.70/wildlife_damage/nwrc/...18_223_MVIS.pdf
* Gary J. Wiles, Jonathan Bart, Robert E. Beck jr., Celestino F. Aguon, Impacts of the brown tree snake : patterns of decline and species persistence in Guam's avifauna, "Conservation biology", 17 : 5 (2003), pp.1350-1360.
view post Posted: 16/9/2010, 21:53 Bambini indaco - Mah
CITAZIONE
I bambini indaco, "Voyager", Rai Due, 21 settembre 2009

I primi bambini con aura indaco, in breve i "bambini indaco", sarebbero comparsi a partire dagli anni '60. Secondo Voyager, ancora negli anni '70 il fenomeno era limitato, ma poi sarebbe cresciuto di proporzioni.

Proprio nel periodo in cui, secondo la cosmologia di Roberto Giacobbo, sono apparsi sulla Terra i fotoni (1).
"Solo una coincidenza?" (2)

(1) "Tra la fine degli anni Sessanta e l’inizio degli anni Settanta del XX secolo, nell’atmosfera terrestre ha improvvisamente fatto la sua comparsa una presenza inedita: un numero sempre crescente di particelle di luce dette ‘fotoni’" (Roberto Giacobbo, 2012 : la fine del mondo?, Milano : A. Mondadori, 2009, p.127). Recensione del libro su "Mah", n.19, marzo 2010, pp.3-4: http://bibliotopia.altervista.org/pubblica.../mah19libri.htm
(2) Classica domanda di "Voyager".
view post Posted: 16/9/2010, 21:39 Bambini indaco - Mah
CITAZIONE (EnricoShad @ 27/6/2010, 22:42)
viene spiegato meglio nel libro che sarebbe il seguito (anche se mi sa che è di un altro autore, se non sbaglio.. :huh: ) 2010: odissea 2

2001: odissea nello spazio e 2010: odissea 2 sono entrambi di Arthur C. Clarke e sono dello stesso autore anche le due "odissee" successive che completano la quadrilogia, 2061: odissea 3 e 3001: odissea finale.
Sono invece di due registi diversi i due film tratti dai primi due libri della serie, 2001: odissea nello spazio di Stanley Kubrick e 2010: l'anno del contatto di Peter Hyams.
view post Posted: 16/9/2010, 20:58 Sensitivi e militari - Mah
CITAZIONE
La forza del pensiero, "Voyager", Rai Due, 8 settembre 2010

Il servizio comincia dicendo che molti animali hanno un sesto senso, come i serpenti che attraverso la lingua possono percepire modifiche anche minime nell'ambiente

Il servizio di "Voyager" fa ovviamente riferimento all'olfatto accessorio di cui sono dotati i serpenti (ma non solo). Quando i serpenti fanno uscire e rientrare la lingua stanno in effetti "annusando" l'aria, ma è sbagliato dire che è la lingua a percepire le sensazioni in questione. Questa funzione è svolta dall'organo di Jacobson (o organo vomeronasale) che "fiuta" l'aria portata nella bocca dal movimento della lingua.
Dunque, dire che i serpenti esercitano questo senso attraverso la lingua è più o meno come dire che noi sentiamo il gusto del cibo attraverso le mani dato che è con esse che lo portiamo alla bocca.

Detto questo, non si capisce cosa l'organo vomeronasale abbia a che fare con la visione paranormale attribuita a questi sensitivi.
Il "sesto senso" dell'organo vomeronasale non ha nulla di paranormale. Sostanze presenti nell'aria entrano in contatto con questo organo che le percepisce.
Quindi non si vede perché il fatto che molti animali (non solo i serpenti, come si accennava) abbiano questo olfatto accessorio debba rendere più credibile un presunto senso che sarebbe esercitato in maniera misteriosa e, a quanto pare, senza che alcun organo sia raggiunto da alcunché.

CITAZIONE
Joseph McMoneagle, ex psicospia, dice che è un lavoro che non si può fare a lungo e che lui è stato in attività anche più del normale. Dice che riesce a cogliere i pensieri della gente, a sentire conversazioni che si svolgono in altre stanze e che non potrebbe sentire con l'udito, a prevedere il futuro.

Ha dimenticato la sua capacità di evocare la forma delle chiavi andate perse.
L'ha raccontato il suo collega Lyn Buchanan al giornalista Jon Ronson che l'ha riportato nel suo libro The men who stare at goats (tr. it. Capre di guerra, Roma : Arcana, 2005, e poi con il titolo L'uomo che fissa le capre, Torino : Einaudi, 2009).
Gli agenti sensitivi "non riuscivano ad aprire la porta sul retro. Era chiusa a chiave, e [...] nessuno sapeva dove fosse la chiave".
"- Lasciate fare a me, - aveva risposto la spia psichica Joe McMoneagle. Venti minuti dopo era tornato con un disegno dettagliato, ottenuto mediante evocazione psichica, della chiave scomparsa. Era saltato in macchina, era andato dal fabbro più vicino e si era fatto fare la chiave in base al disegno, dopodiché era tornato alla base, aveva aperto la serratura [...]"
Buchanan aveva espresso ammirazione per le capacità di McMoneagle.
Ronson, però, aveva voluto verificare la storia con McMoneagle ed era emersa una versione un po' differente...
"Qualche mese dopo sono andato a trovare Joe McMoneagle. [...] Gli ho accennato alla storia della chiave. Ha voluto che gli riferissi le parole esatte di Lyn Buchanan, e poi mi ha sorriso con un'aria di colpevole imbarazzo.
- In effetti, ehm... ho forzato la serratura, - ha confessato."
(Jon Ronson, L'uomo che fissa le capre, Torino : Einaudi, 2009, pp.76-77)


CITAZIONE
Tra di loro c'era Ed Dames, che aveva il compito di percepire (standosene in una stanza negli USA) dove era Saddam Hussein.

Sempre dal libro di Ronson, poco prima della parte citata qui sopra (p.76): "quando gli impegni paranormali per conto dell'esercito erano meno pressanti, uno di quei soldati, il maggiore Ed Dames, concentrava i propri poteri di spia psichica sul mostro di Loch Ness. Era giunto alla conclusione che si trattasse del fantasma di un dinosauro."
view post Posted: 12/9/2010, 16:39 Iguane in fuga - Zoologia e dintorni
Aggiungo qualche caso capitato dalle nostre parti.

Novembre 2001. A Cermenate, sulla statale dei Giovi, viene catturata un'iguana lunga un metro al margine della strada. Il rettile, catturato, viene affidato al servizio veterinario dell'Asl di Cantù. Era già stata vista nei giorni precedenti, ma era sfuggita alla cattura. (L. O., Caccia all'iguana sulla statale dei Giovi, "La Provincia", 7 novembre 2001, p.33; A. Cam., Iguana alla fermata del bus, catturata, "Il Corriere di Como", 7 novembre 2001, p.8)

Maggio 2002. Ancora a Cermenate, sulla statale dei Giovi, un'iguana lunga circa 50 cm è stata trovata sulla strada e raccolta dal servizio veterninario della Asl. (Iguana sulla Statale, panico tra i passanti, "La Provincia", 27 maggio 2002, p.20; Una casa per l'iguana smarrita, ivi, 29 maggio 2002, p.37)

Agosto 2005. A Erba, un uomo e la moglie, passando in auto, vedono un'iguana ai margini della strada. L'automobilista scatta anche una foto. Il rettile doveva essere lungo tra gli 80 cm e il metro. I due segnalano il fatto alla polizia municipale che va sul luogo, ma non trova più l'animale. (Franco Tonghini, Lo spettro di un'iguana s'aggira per Erba, "La Provincia", 14 agosto 2005, p.24; Nessuna traccia dell'iguana, ivi, 15 agosto 2005, p.18)

Agosto 2005. A Lipomo, presso un parcheggio, viene notata un'iguana. Vigili del fuoco e guardie forestali cercano di raggiungerla con una scala su un ramo a otto metri d'altezza, ma il rettile sfugge alla cattura. Rincorsa, l'iguana si infila in un pozzetto dal quale viene recuperata. (Lia Orlandi, Iguana come ciliege, una tira l'altra, "La Provincia", 20 agosto 2005, p.23)

view post Posted: 5/9/2010, 10:43 Fantaarcheologia e civiltà precolombiane - Mah
CITAZIONE (Fljll Flòi @ 4/9/2010, 22:35)
Giacobbo dice che hanno dovuto portare su più di 25.000 tonnellate di terra a mano o con i muli.

A quei tempi nelle Americhe non c'erano muli né alcun altro equino.

Gli equidi sono scomparsi nelle Americhe in epoca preistorica e non si sono più visti sino a quando gli Europei hanno portato là equini del Vecchio Mondo.
view post Posted: 20/8/2010, 22:09 Tilacino - Zoologia e dintorni
Darren Naish ha dedicato un articolo alla foto di Rilla Martin in cui si vede la sagoma di un animale con strisce sul manto. La foto è stata scattata nei pressi di Goroke, nello stato di Victoria, in Australia, nel 1964.

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In quell'area già c'erano state segnalazioni della presenza di un animale misterioso, chiamato "la tigre di Ozenkadnook" (dal nome di una località), ed è stata proposta l'identificazione con il tilacino (Thylacinus cynocephalus), animale che, al di fuori della Tasmania (dove è sopravvissuto molto più a lungo), si suppone invece fosse estinto da un bel pezzo.

La foto non è chiarissima. L'autrice disse di non aver notato le strisce sul manto dell'animale. Naish ipotizza che potrebbero essere giochi di luce del sole. Nei commenti al suo articolo, c'è anche chi suggerisce che più semplicemente potrebbero essere state disegnate sulla foto. In ogni caso, se si vuole credere che sia un tilacino, sono dalla parte sbagliata: il tilacino aveva una serie di strisce sulla parte posteriore, e non anteriore, del corpo (vedi foto sotto, da Wikipedia).

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Pur non schierandosi per l'ipotesi del tilacino (e ancor meno per quella di un tilacoleonide sopravvissuto), Naish è partito dicendosi dell'idea che la foto non fosse una bufala, ma un vero animale.
Uno dei lettori del suo blog ha però commentato che gli pareva di vedere un sostegno che reggeva il presunto animale. In un aggiornamento dell'articolo, anche Naish ha scritto che in effetti potrebbe esserci qualcosa che sostiene la sagoma (a questo punto non si potrebbe parlare di un vero animale vivo) nella parte posteriore.

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* Darren Naish, Rilla Martin's 1964 photo of the 'Ozenkadnook tiger', blog "Tetrapod zoology", 18 agosto 2010 e aggiornamento 20 agosto 2010:
http://scienceblogs.com/tetrapodzoology/20..._1964_photo.php


view post Posted: 20/8/2010, 10:33 RETTILI ANOMALI IN SICILIA? - Zoologia e dintorni
Facciamo una controprova.
Hai provato a fare un confronto con gli altri due rettili che ho nominato sopra?
Per comodità ti metto qui sotto due foto.

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Ramarro (Lacerta bilineata), foto da qui.

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Lucertola siciliana (Podarcis waglerianus), foto da qui.

Ti sembra che il rettile che hai visto possa assomigliare anche a questi o, invece, li scarteresti?
Anche in questo caso non badare troppo al colore: se vai alla pagina da cui ho tratto la seconda foto, potrai vedere che diversi esemplari di P. waglerianus possono avere colorazioni molto differenti e capita anche con altre specie.
Invece ti ricordi come erano le zampe? (come vedi dalle foto, il gongilo ha zampe più piccole rispetto a ramarri e lucertole)
view post Posted: 19/8/2010, 22:32 RETTILI ANOMALI IN SICILIA? - Zoologia e dintorni
CITAZIONE (giosi @ 19/8/2010, 19:07)
sono stata in visita alle catacombe di S. Giovanni a Siracusa e al suo interno abbiamo visto una lucertola (o un geco?) di forma piuttosto tozza di 25/30 cm circa e abbastanza "in carne". era di colore verde scuro tendente al bluastro tigrato (come alcuni pesci azzurri). di che lucertola si tratta? chi mi può dare notizie?

Hai fatto una foto?
In caso contario, puoi dirmi se (colori a parte) assomigliava a questo?
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(Gongilo, Chalcides ocellatus - foto di Andrea Corso, da qui)

Se dici che era "di forma piuttosto tozza", infatti, mi verrebbe in mente un gongilo.
Anche un ramarro (Lacerta bilineata) può magari sembrare "in carne", ma non mi sembra che possa apparire tozzo. Idem (e forse anche più) per la lucertola siciliana Podarcis wagleriana (o P. waglerianus se si fa parte del gruppo di chi ritiene Podarcis maschile).


Edited by Giorgio - bib - 19/8/2010, 23:48
view post Posted: 23/7/2010, 13:06 Più sportivi i nati a inizio anno - Mah
CITAZIONE (Fljll Flòi @ 22/7/2010, 21:49)
Anche Query Online giunge alle stesse conclusioni. Anzi, l'articolo che hanno pubblicato ieri è praticamente uguale a quello di "Mah"

Ho visto che, in effetti, è stato aggiunto all'inizio dell'articolo di "Query" un riferimento al nostro ("partendo da questo articolo pubblicato su Mah").
Forse c'è stato, all'inizio, un semplice disguido. In ogni caso, nessun problema.

CITAZIONE
PS 2: Per l'admin: errorino da correggere nella citazione bibliografica dell'articolo di "Mah"...

Corretto.
Grazie per la segnalazione!
view post Posted: 16/7/2010, 14:51 Un pitone esce dal water - Zoologia e dintorni
Nel libro di Paolo Toselli La famosa invasione delle vipere volanti e altre leggende metropolitane dell'Italia di oggi (Milano : Sonzogno, 1994, p.97) è citata una notizia dell'agosto del 1993 che riferisce che a Singapore l'ex lanciatore del peso e del disco Fok Keng Choy era stato morso da un pitone lungo due metri e mezzo "sbucato da un gabinetto alla turca in un circolo di golf".
view post Posted: 16/7/2010, 14:20 Chiesa e ufo - Mah
CITAZIONE (Fljll Flòi @ 5/7/2010, 11:16)
@ Giorgio: può essere che il forum si sia "mangiato" o che per qualche altro motivo si sia persa la parte finale del tuo post che precede questo e che finisce con due punti e senza la chiusura della virgolette aperte sopra?

Non so è stato un errore mio o del forum. Comunque, ho rimediato. Grazie per l'avviso.
view post Posted: 16/7/2010, 14:06 L' "anello mancante tra uomo e scimmia" - Zoologia e dintorni
CITAZIONE
tra l'australopiteco, considerata ancora una scimmia, presente in Africa 3,9 milioni di anni fa, e il primo ominide riconosciuto, l'Homo Habilis, nostro progenitore di 2,5 milioni di anni fa.

* Trovato il presunto "anello mancante" tra l'uomo e la scimmia, Corriere.it, 5 aprile 2010

La contrapposizione tra l'australopiteco e gli ominidi è errata perché l'australopiteco è un ominide.
Anche contrapporre l'australopiteco agli ominidi perché considerato "ancora una scimmia" è errato.
Per "scimmie", infatti, si dovrebbero intendere tutti gli animali appartenenti all'infraordine Simiiformes, inclusi, dunque, gli ominidi.
Nel linguaggio comune si usa contrapporre l'uomo agli altri Simiiformes viventi usando il termine "scimmie" per questi ultimi, ma non per l'uomo. Comunque, anche nel linguaggio comune, tutti definiscono scimmie gli oranghi, i gorilla e gli scimpanzé che appartengono agli ominidi.
Sembrerebbe che l'articolo intendesse, in realtà, indicare la transizione che ha portato dalle australopitecine alle specie classificate nel genere Homo.
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