Posts written by Giorgio - bib

view post Posted: 13/1/2011, 17:54 Mistero a Topazia - Libri
La copia della biblioteca di Parè (1. ed. - 2002) ha "Pizzaratta", che compare a p.15, nella lettera a Geronimo (poco sopra la metà del testo), e a p.20 nel testo (in maiuscolo grassetto nero, tra la cabina telefonica e l'orologio) e sull'insegna nel disegno in basso a sinistra.

Edited by Giorgio - bib - 14/1/2011, 17:40
view post Posted: 11/1/2011, 16:01 Stelle di Natale: pericolose o no? - Mah
CITAZIONE (EnricoShad @ 11/1/2011, 10:13) 
uhmm.. chi, per la Scienza, si offre di assaggiarla..? :)

Io. Quattro foglie, tre verdi e una rossa, picciolo compreso.
Nessuna irritazione, neppure minima, né alla bocca, né allo stomaco.
view post Posted: 5/1/2011, 13:39 Pioggia di pesci - Zoologia e dintorni
Un altro caso di uccelli caduti, morti, in gran numero dal cielo si è verificato pochi giorni dopo in Louisiana. Un articolo parla di circa 500 volatili tra Agelaius phoeniceus (la specie a cui appartiene l'esemplare, maschio, della foto messa da Fljll) e storni.
Sembra che qualcuno stia proponendo le solite assurde interpretazioni complottiste come quella secondo la quale gli uccelli sarebbero stati uccisi in una prova da parte del governo di un'arma segreta, biologica oppure basata sull'emissione di onde sonore. Oppure ci sarebbe lo zampino di Haarp, o le scie chimiche.

* Paul Harris, Apocalypse now? Mystery bird deaths hit Louisiana, Guardian.co.uk, 4 gennaio 2011:
http://www.guardian.co.uk/environment/2011...eaths-louisiana
* Dead Blackbirds in Arkansas Update, Dead Birds Discovered in Louisiana, Kentucky, DBKP, 3 gennaio 2011:
http://deathby1000papercuts.com/2011/01/de...siana-kentucky/
* Koran Addo, Conspiracy theories abound in bird deaths, 2theadvocate.com, 5 gennaio 2011:
www.2theadvocate.com/news/112917059.html?showAll=y&c=y
view post Posted: 31/12/2010, 18:49 La mania Da Vinci - Mah
Se guardate bene c'è pure una faccia che ride...

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(è ovvio che è semplicemente pareidolia)
view post Posted: 21/12/2010, 12:54 Suini misteriosi - Zoologia e dintorni
Darren Naish, nel suo blog "Tetrapod Zoology", discute di suini selvatici "etno-conosciuti" - se così posso tradurre "ethnoknown", termine usato, come spiega l'autore, per un animale che "è riconosciuto come un'entità distinta dalla gente del posto, ma non appartiene necessariamente a un taxon distinto: un animale etno-conosciuto potrebbe, per dire, essere un diverso stadio di crescita o una variante di colore di una certa specie,o potrebbe non essere neppure un animale reale (ma, piuttosto, un'entità mitologica o qualcosa di analogo). D'altra parte, potrebbe essere un animale del tutto nuovo per la scienza".

Nel sud del Vietnam, la gente parla di due diversi suini selvatici:
- heo bac, "maiale argentato", con muso corto
- heo den, nerastro, con muso più lungo

Nella provincia di Tuyen Quang, nel nord del Vietnam, si parla di
- un suino con strisce bianche e muso lungo, piuttosto comune
- un altro nero, con muso corto
(v. immagine qui sotto, dall'articolo di Naish che la riprende da E. Meijaard, W. L. R. Oliver, B. Martin e V. N. Thanh, Records and reports of pigs in Vietnam, "Asian Wild Pig News", 2 : 2 (2002), pp.40-42)
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Un sistema utile per raccogliere immagini di animali selvatici è quello di piazzare telecamere che vengono attivate dal movimento (camera traps). In questo modo nella riserva naturale di Na Hang, nella provincia di Tuyen Quang, è stato possibile avere immagini di suini che sembrano corrispondere alle due descrizioni sopra ricordate.
Naish avanza l'ipotesi che il suino chiaro possa essere Sus scrofa moupinensis (Milne-Edwards, 1871), mentre quello scuro possa essere l'animale chiamato Sus bucculentus, descritto come specie distinta, ma che, in base a studi del dna, sembrerebbe invece una popolazione che, pur avendo caratteristiche che la distinguono nell'aspetto (si veda il concetto di "ethnoknown" di cui si diceva sopra), rientra comunque nella specie Sus scrofa (quella cui appartiene anche il maiale domestico).

Naish ritiene plausibile che i suini più chiari di entrambi i luoghi corrispondano ad uno stesso taxon e che lo stesso possa dirsi per quelli scuri. L'autore stesso avverte che l'ipotesi potrebbe essere errata e andrebbe verificata, facendo notare che nelle informazioni raccolte al sud i suini chiari sono descritti con un muso più corto di quelli scuri e in quelle provenienti dalla provincia del nord è invece il contrario.

Sull'isola di Baliungan, nelle Filippine, una telecamera ha catturato l'immagine di un suino che, secondo Karen Rose, potrebbe appartenere a una specie non ancora descritta.
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(immagine dall'articolo di Naish che la riprende da Desmond Allen, Some poorly-known pigs in the Philippines: Tawi Tawi and Tablas, "Asian Wild Pig News", 2 : 1 (2002), pp.4-5)

* Darren Naish, Mystery pigs of tropical Asia, and capturing them on film, blog "Tetrapod Zoology", 16 dicembre 2010:
http://scienceblogs.com/tetrapodzoology/20...opical_asia.php

view post Posted: 5/12/2010, 11:44 La patria di Cristoforo Colombo - Mah
CITAZIONE (mr Tipps @ 30/11/2010, 22:23) 
Nella Wikipedia inglese c'è una pagina dedicata alle Origin theories of Christopher Columbus che contiene queste ipotesi:

- catalano (sostenuta per primo dal peruviano Luis Ulloa, 1927)
- ebreo sefardita che voleva tener nascoste tali origini (ipotesi compatibile con la precedente)
- portoghese (sostenuta per primo da Patrocínio Ribeiro, 1915)
- greco, di Chios (Ruth G. Durlacher-Wolper, 1982)
- norvegese (sostenuta, chi l'avrebbe mai detto?, da un norvegese, Tor Borch Sannes, 1991)
- scozzese (Alfonso Ensenat de Villalonga, 2009)
- polacco, di Danzica (ma qui c'è l'avviso "citation needed")

- tedesco:

Secondo un articolo apparso sul quotidiano comasco "L'Ordine" nel 1894, un tale Giefers, direttore del giornale storico del circolo di Dexter, avrebbe pubblicato dei documenti che avrebbero dimostrato che Colombo era tedesco e il vero cognome era Dauber (in tedesco Taube è il colombo). Commento sarcastico del quotidiano che riportava la notizia: "eppure c'è gente che la reputa seria".
Dieci anni dopo sullo stesso quotidiano si riferiva che sul numero 10 del "Berliner Lokal-Anzeiger" si diceva che il nonno o il padre di Colombo erano tedeschi che si erano trasferiti in Italia mutando il cognome da Dauber (o Tauber) in Colombo. Di origini tedesche sarebbero stati, secondo il giornale tedesco, anche altri personaggi famosi italiani come Michelangelo, Benvenuto Cellini, Rossini.

* Colombo tedesco?, "L'Ordine" (Como), 28 maggio 1894, p.2.
* Cristoforo Colombo tedesco, "L'Ordine" (Como), 22 gennaio 1904, p.2.
view post Posted: 5/12/2010, 11:06 Squali - Zoologia e dintorni
CITAZIONE (Fljll Flòi @ 4/12/2010, 22:04) 
Un po' di confusione anche nell'articolo di Il sussidiario.net che comincia dicendo "L’esemplare di squalo bianco che ha attaccato i 4 turisti russi a Sharm el-Sheikh è stato catturato e ucciso". Poi si ripete, ma con uno squalo diverso (e anch'esso sbagliato): "E’ stato catturato e ucciso l’esemplare di squalo pinna bianca reef".

Puoi anche aggiungere che lo squalo nella foto dell'articolo non appartiene né alla prima (squalo bianco, Carcharodon carcharias) né alla seconda specie (squalo pinna bianca del reef, Triaenodon obesus) citate nell'articolo, né a quella dell'esemplare che ha attaccato i turisti che è stato riconosciuto come uno squalo pinna bianca oceanico (Carcharhinus longimanus) (anche se la Hurghada Environmental Protection and Conservation Association ha affermato che il Carcharhinus longimanus poi catturato e ucciso non era l'esemplare che aveva compiuto gli attacchi).
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Direi, invece, che è uno squalo pinna nera del reef (Carcharhinus melanopterus).
view post Posted: 24/11/2010, 23:23 Serpenti volanti - Zoologia e dintorni
Faccio qualche osservazione sull'articolo citato da Tipps.

CITAZIONE
l'animale plana [...]. Lo fanno gli uccelli, si sa, lo fanno scoiattoli e rane, ma ora si è scoperto che ne sono capaci anche i serpenti.

Come dice giustamente Tipps, che alcune specie di serpenti siano in grado di planare è risaputo da tempo.
Tuttavia l'articolo più avanti sembra far riferimento a qualcos'altro:

CITAZIONE
Insomma, non una planata per rallentare una caduta, ma un vero e proprio volo, che il serpente decide in un certo senso di terminare puntando verso terra.

Quindi, a giudicare da questa frase, sembrerebbe che quello che "ora si è scoperto" sia che questi serpenti non solo, come giàsi sapeva, planano, come scoiattoli e rane (o, per essere più precisi, come alcune specie - non certo tutte - di scoiattoli e di rane), ma sono in grado di fare un volo vero e proprio come gli uccelli (o, per essere pignoli, come moltissime specie di uccelli).
Tuttavia mi sembra che quel che ha detto Jake Socha, l'autore degli studi citati dall'articolo della "Repubblica", sia un po' diverso. Socha ha notato che la spinta verso l'alto che il serpente riceveva grazie alla configurazione che assume in aria era maggiore della forza che lo portava verso il basso (determinata dall'ovvio fatto che il serpente pesa più dell'aria). Un articolo di LiveScience riassume così le conclusioni di Socha: "the snake doesn't actually start moving up in part because they don't fly far enough for the net upward force to have an effect, and in part because the upward force disappears quickly".
In effetti, Socha, intervistato da LiveScience, non parla di volare, ma di planare (glide). Per esempio, dice esplicitamente: "They glide; that's what they do" ("Planano; è questo che fanno").

CITAZIONE
cinque specie di serpenti arboricoli della famiglia dei Chrysopelea

Chrysopelea è un genere, non una famiglia.

CITAZIONE
E sarebbe anche un'altra delle prove delle teorie evoluzionistiche: i serpenti volanti, lunghi tra i 50 centimetri e il metro, passano la maggior parte del loro tempo sui rami, proprio come gli uccelli, discendenti, secondo le ultime teorie, dai serpenti.

Non mi risulta che nessuno abbia mai avanzato la teoria che gli uccelli discendano dai serpenti.
Gli uccelli discendono dai dinosauri (anzi, si può dire che sono essi stessi dinosauri).
In effetti, il volo non sarebbe una gran prova per la teoria dell'evoluzione, perché adattamenti al volo si sono sviluppati in modo indipendente in diversi gruppi. Per restare ai vertebrati, le ali di pterosauri, uccelli e pipistrelli sono adattamenti indipendenti l'uno dall'altro. E lo stesso si può dire per gli adattamenti che permettono di planare a scoiattoli e rane "volanti", petauri e serpenti del genere Chrysopolea: in ciascuno di questi gruppi questi adattamenti sono apparsi in modo indipendente.

* Cristina Nadotti, Anche i serpenti volano e il Pentagono li studia, La Repubblica.it, 23 novembre 2010:
www.repubblica.it/scienze/2010/11/2...olanti-9422198/
* Stephanie Pappas, Flying Snakes' Secret Revealed, LiveScience.com, 22 novembre 2010:
www.livescience.com/animals/flying-...led-101122.html
* Sito di Jake Socha sui "serpenti volanti" (con filmati):
www.flyingsnake.org/
view post Posted: 22/11/2010, 10:27 Coccodrilli nei nostri laghi? - Zoologia e dintorni
Qualche giorno fa, un caimano lungo due metri ha fatto un giretto per un quartiere residenziale di Rio de Janeiro.

* Caimano passeggia per Rio de Janeiro, Ansa.it, 18 novembre 2010:
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/mo...1699379957.html
* Un caimano a passeggio scatena il panico in città, "City", 19 novembre 2010, p.2.
view post Posted: 16/11/2010, 21:32 Leptoglossus occidentalis nel Comasco - Zoologia e dintorni
Verso la fine di ottobre ho notato una certa presenza di Leptoglossus occidentalis (e di Harmonia axyridis - su queste ultime vedi qui) in biblioteca a Parè.
Per aggiungere qualche notizia in più, ho chiesto a un po' di persone (tra le quali diversi colleghe/i bibliotecarie/i) se avevano in giro L. occidentalis a casa o al lavoro (le informazioni che qui sotto riferisco mi sono giunte tra il 3 e il 6 novembre 2010).

Nella biblioteca di Parè se ne è visto (e si vede ancora) qualche esemplare (anche se non certo quanti se ne vedevano nel 2004. La presenza di qualche esemplare in casa mi viene riferita da due famiglie del paese.

A Como, a casa mia non ne ho visti, ma un'amica che abita al terzo piano e ha vicino dei pini ne ha avvistati quattro o cinque.

Qualche notizia dalle biblioteche.
Da Olgiate Comasco una collega mi dice: "ne siamo invasi..." (e un'altra fonte mi dice che ce n'è un gran numero anche nella zona del cimitero).
Da Lomazzo: "quella cimice marrone sta camminando sul mio bancone proprio adesso, pare sola ed è la prima che vedo".
Qualche esemplare a Cadorago. Non ne ho visti a Moltrasio e neppure si sono fatti vedere a Binago e Cassina Rizzardi. A Cavallasca si erano presentati in biblioteca tempo fa, ma non in questi giorni.

Da due persone mi giunge notizia di una massiccia presenza nelle loro case, ad Appiano Gentile ("tante ma proprio tante") e a Valmorea ("A casa mia, circondata da alberi, facciamo fatica a non calpestarli. Me li trovo nei panni stesi, aggrappati alle finestre, sulla soglia di ingresso, sulle pareti").
Anche a casa del mio informatore di Gattico (Novara) la cimice dei pini è "abbastanza diffusa" e la si trova sulle lenzuola stese.

Grazie a colleghe/i bibliotecarie/i e a Alberto+Monica, Barbara, Carla, Cristina, Daniela, Debora, Donato, Fede, Francesca+Alessandra+Carlo, Maria, Rita.
view post Posted: 16/11/2010, 21:30 Coccinelle Harmonia axyridis - Zoologia e dintorni
Verso la fine di ottobre ho notato una certa presenza di Harmonia axyridis (e di Leptoglossus occidentalis - su questi ultimi vedi qui) in biblioteca a Parè.
Per aggiungere qualche notizia in più, ho chiesto a un po' di persone (tra le quali colleghe/i bibliotecarie/i) se avevano in giro coccinelle a casa o al lavoro (le informazioni che qui sotto riferisco mi sono giunte tra il 3 e il 6 novembre 2010).

Nella biblioteca di Parè un giorno di fine ottobre ne ho contate una ventina.
Una lettrice mi ha detto che a casa sua erano piuttosto numerose e si riunivano in gruppi. Lo stesso è stato notato da un altro nostro lettore.
Al contrario, una famiglia del paese mi ha detto di aver visto sì in casa "qualche esemplare [...] ma veramente pochi".

Che la situazione possa variare all'interno del paese, lo dimostrano anche le due risposte che mi arrivano da Appiano Gentile. In una lo scrivente mi riferisce di non averne vista nessuna dopo l'estate, nell'altra (casa vicina al parco Pineta) la presenza era invece "abbastanza numerosa".
Un altro esempio viene da Olgiate Comasco. In biblioteca è stata vista una coccinella sulla porta, ma nella zona del cimitero, mi riferisce una lettrice, "vi è una vera e propria invasione di coccinelle ".

Da Gironico: "in effetti, proprio la settimana scorsa notavo questa cosa. Un pomeriggio, sul muro esterno di casa mia ci saranno state una quarantina di coccinelle". (L'informazione è del 4 novembre, quindi "la settimana scorsa" significa verso la fine di ottobre)

Nel parco nel quale si trova la biblioteca di Villa Guardia erano parecchie.
"Coccinelle, molte coccinelle" alla biblioteca di Limido Comasco.
Nella biblioteca di Cassina Rizzardi si sono visti "rari esemplari di Harmonia axyridis (gialle e rosse) fino a un mesetto fa".
Invece le coccinelle, nel periodo preso in esame, non si sono presentate (o almeno sono riuscite a nascondersi agli occhi dei bibliotecari) nelle biblioteche di Binago, Cadorago, Cavallasca e Lomazzo. Non ne ho viste nella biblioteca di Moltrasio.

Un avvistamento di coccinella anche nella chiesa di Camnago a fine ottobre.
Il mio informatore da Gattico (Novara) mi riferisce che a casa ne aveva in quantità e che tendevano "a radunarsi in piccole colonie (max 10 o 15 esemplari) nelle fessure dei serramenti".
In una casa di Maslianico, due esemplari di piccole dimensioni.
Da Inverigo mi arriva il seguente rapporto: "ho parecchie coccinelle per casa, di colorazione arancione tenue".

Grazie a colleghe/i bibliotecarie/i e a Alberto+Monica, Barbara, Carla, Cristina, Daniela, Debora, Donato, Fede, Francesca+Alessandra+Carlo, Maria, Rita.
view post Posted: 5/11/2010, 22:21 Mostri marini - Zoologia e dintorni
Cameron McCormick dedica un articolo al "mostro" avvistato dal capitano della nave Hanoi nel giugno del 1908 nella baia di Ha Long (Vietnam).
Il capitano vide una massa nera che inizialmente gli sembrò una barca capovolta, lunga circa 16 piedi (circa 5 metri) e larga circa 5 piedi (circa un metro e mezzo). Poi dall'acqua uscì un collo con una testa da tartaruga. Aveva occhi brillanti bianchi e neri e grosse narici. Non aveva scaglie e la pelle sembrava cuoio.
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Secondo il capitano, la bestia misteriosa era troppo grossa per essere una tartaruga.
Per McCormick, invece, la migliore spiegazione è proprio che si trattasse di una tartaruga. Ritiene possibile che potesse essere stata un'osservazione imprecisa di una tartaruga liuto (Dermochelys coriacea), ma a suo parere la migliore ipotesi è che fosse una tartaruga della famiglia Trionychidae, dando come candidata preferita Pelochelys cantorii. E' una tartaruga di acqua dolce, ma McCormick ricorda il caso di un esemplare di una specie dello stesso genere (P. bibroni) catturata in mare e tenuta senza conseguenze altre due settimane in acqua salata in un acquario.
Corrispondono con la descrizione il collo lungo, la pelle dall'aspetto di cuoio sotto la quale si vedono le costole, le narici sporgenti.
L'autore nota anche che ci sono elementi che non corrispondono, ma, a che suo avviso, non sono ostacoli assoluti a tale identificazione. La lunghezza dell'animale descritto era nettamente maggiore di quella di P. cantorii o altre tartarughe della famiglia, ma questo, per McCormick, è "spiegabile con l'onnipresente tendenza umana a esagerare". Il modo in cui arrivava la luce del sole (menzionato dal capitano) può aver fatto sembrare più scuro di quel che era l'animale. La proporzione tra lunghezza e larghezza del carapace, diversa da quella delletartarughe proposte come spiegazione, potrebbe essere spiegata con il fatto che in parte era sommerso.

* Cameron McCormick, Cryptozoological Case File #0004 - The Hanoi Sea Serpent, blog "The Lord Geekington", 5 novembre 2010
http://www.thelordgeekington.com/2010/11/c...0004-hanoi.html
view post Posted: 4/11/2010, 22:54 Mostri marini - Zoologia e dintorni
Cameron McCormick ha inaugurato una serie, speriamo lunga, di contributi di tema criptozoologico nel suo blog "The Lord Geekington". Argomento del primo intervento è il mostro marino avvistato il 7 dicembre 1905 dai naturalisti E. G. B. Meade-Waldo (ornitologo) e M. J. Nicoll (entomologo) dalla nave Valhalla con la quale viaggiavano allargo del Brasile in una spedizione scientifica.
McCormick trascrive le descrizioni dell'avvistamento dei due studiosi.
Nicoll diceva di aver visto affiorare una grossa pinna e di averla subito indicata al collega. Poi era apparso anche un lungo collo che ricordava un'anguilla con una testa simile a quella di una tartaruga.
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La pinna era di un colore tra il marrone e il nero. Collo e testa erano dello stesso colore nella parte superiore, mentre sotto avevano un colore bianco-argenteo.
Nicoll disse che aveva avuto l'impressione che si trattasse di un mammifero, in particolare per la pinna che aveva un aspetto che la faceva sembrare quasi di gomma. La lunghezza della pinna fu valutata da Nicoll di quattro piedi (circa 1,20 m) e da Meade-Waldo 6 piedi (circa 1,80 m). Usciva dalla superficie dell'acqua per circa 50-60 cm. La lunghezza del collo fu stimata da Nicoll 6 piedi (circa 1,80 m) e da Meade-Waldo 7-8 piedi (circa 2,10-2,40 m).

McCormick prende in esame alcune ipotesi sulla natura dell'animale e avanza le sue obiezioni:
* Un pesce serpentiforme - ma è difficile che possa sollevare fuori dall'acqua, tenendola a 45°, una parte di corpo di un paio di metri.
* Un cefalopode gigante: la pinna sarebbe una parte del corpo e il collo sarebbe in realtà un tentacolo. E' però difficile che un cefalopode possa tenere in quella posizione fuori dall'acqua un tentacolo. Inoltre i due studiosi parlarono di un occhio e non videro ventose. Anche la differenza di colore non appoggia l'ipotesi.
* Una tartaruga - ma le tartarughe marine hanno collo corto. Ci sono tartarughe della famiglia delle trionichidi che possono avventurarsi in mare e hanno colli lunghi, ma, osserva McCormick, paradossalmente il muso non è di forma tale da essere descritto come "da tartaruga".
* Un pinnipede. Alcune specie (p.e. la foca leopardo) hanno un collo che può sembrare allungato, ma non così lungo, e poi vivono molto lontane dal luogo dell'avvistamento, non spiegano la descrizione della forma della testa e la pinna.
* Un uccello marino. Andrebbe bene per il collo e la forma, ma non per le dimensioni e poi, scrive l'autore, "sarebbe comico se un ornitologo avesse fatto un simile errore" avendo anche potuto guardare con il binocolo.

"In breve" è la conclusione di McCormick "non riesco a pensare a nessun animale conosciuto come un candidato che non richieda una buona dose di mancanza di capacità di osservazione per essere trasformato nell'oggetto del Valhalla".

* Cameron McCormick, Cryptozoological Case File #0001 - The Valhalla Sea Serpent , blog "The Lord Geekington", 17 ottobre 2010
www.thelordgeekington.com/2010/10/c...-file-0001.html

Il libro di M. J. Nicoll, Three voyages of a naturalist (London : Witherby, 1908) è consultabile e scaricabile da Internet Archive.
view post Posted: 30/10/2010, 16:34 Lo spazzolino del coccodrillo - Zoologia e dintorni
CITAZIONE (benedett @ 30/10/2010, 14:53) 
segnalo che la storia è stata proposta anche per bambini da Enza Emira Festa, La terribile lite del coccodrillo con il suo spazzolino, Mondadori.
Da non perdere, ai miei bambini è piaciuta un sacco!! :D

Benvenuta/o nel forum e grazie per il tuo contributo.

Che la storia sia "piaciuta un sacco" ai bambini, è decisamente un punto a favore.
Dal punto di vista zoologico, c'è qualche imprecisione.

Come ho scritto nell'articolo per "Mah", non ci sono prove che ci sia davvero una simbiosi tra il coccodrillo del Nilo e l'uccello (che sia Pluvianus aegyptius o Vanellus spinosus) che si occuperebbe della sua igiene orale.

Nella storia, il piccolo coccodrillo "aprì la bocca e contò i denti. Non ne aveva ancora 68 ma solo 30" (p.5). Sembra che l'autrice applichi al piccolo coccodrillo le caratteristiche dei denti umani, con una prima dentizione decidua (i "denti da latte"), con un numero di denti inferiore, che precede quella definitiva.
I piccoli di coccodrillo, però, hanno lo stesso numero di denti degli adulti. I coccodrilli non hanno dentizione decidua (i "denti da latte") e definitiva. Periodicamente i denti cadono e sono rimpiazzati da quelli che crescono sotto.

Alla pagina seguente si legge che gli uccellini-spazzolino "beccano tra incisivi e molari e portano via i residui di carne" (p.6).
Parlando di coccodrilli, i termini "incisivi" e "molari" possono essere fuorvianti. Anche se può capitare di trovarli usati (1), basta vedere una foto per notare che tra i denti del coccodrillo non c'è la netta differenziazione che c'è nei mammiferi (basta guardare nello specchio quando ci si lava i denti per notare che negli umani gli incisivi e i molari hanno una forma completamente diversa). In genere i denti dei coccodrilli vengono divisi in in mascellari, premascellari e mandibolari.
Per quanto riguarda i residui di carne incastrati tra i denti, come scrivevo nell'articolo, "i denti del coccodrillo non sono adiacenti tra loro (come, per esempio, quelli umani), ma c’è un intervallo tra un dente e quello successivo e quindi non si capisce come residui di cibo possano rimanere intrappolati".

(1) P.e. cfr J. A. Kieser, C. Klapsidis, L. Law, M. Marion, Heterodonty and patterns of tooth replacement in Crocodylus niloticus, "Journal of Morphology", 218 : 2 (novembre 1993), pp.195-201: "Three morphogenetic zones could be identified in each of the age classes: an incisor, a canine, and a molar region" (abstract qui).
view post Posted: 25/10/2010, 21:24 derattizzazione - Zoologia e dintorni
CITAZIONE (OrsettoGommoso2 @ 25/10/2010, 18:30)
sul Corriere della Sera, inserto di Milano, del 17 settembre c'è 1 articolo sui topi in 1 parco di Milano e dice ke a Milano ci sn 13 milioni di topi, 10 x ogni abitante

1 altra cs ke dice è questa
CITAZIONE
I tecnici, ieri, hanno distribuito dosi di vitamina K: è una trappola.

I topi muoiono cn la vitamina K?

Con ogni probabilità per uccidere i topi sono state usate esche con anticoagulanti. Le esche vengono messe in contenitori con aperture tali da permettere a un topo di entrare, ma non a un gatto o a un cane o, peggio ancora, a un bambino di estrarre le esche e ingerirle. Qualora però, per qualunque motivo, ciò dovesse accadere, comunque, per evitare i danni prodotti dagli anticoagulanti si può somministrare vitamina K.
Quindi, anche se la frase non è chiara e sembra suggerire che la vitamina K sia il veleno, penserei che in realtà la vitamina K sia stata nominata dai tecnici, al contrario, come antidoto.
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