Cosa uccise Napoleone?, "Voyager", Rai Due, 28 luglio 2014
Secondo l'autopsia, Napoleone morì di cancro allo stomaco e c'è chi sostiene che il famoso gesto della mano posta sul ventre sarebbe un segno dei dolori che gli procurava.
Un'ipotesi alternativa che è stata avanzata è quella dell'avvelenamento da arsenico. A lanciare l'ipotesi fu il dentista svedese Sten Forshufvud che, leggendo la descrizione di Napoleone nei giorni di Sant'Elena nei diari del suo cameriere Louis Marchand, pubblicati nel 1955, pensò che potesse essere stato avvelenato. Fece in modo quindi di avere a disposizione delle ciocche di capelli di Napoleone (lo stesso Marchand le aveva tagliate per poi donarle a simpatizzanti) e le fece analizzare da Hamilton Smith. Le analisi hanno mostrato livelli di arsenico superiori anche di 40 volte alla norma. Si avanzò dunque l'idea che Napoleone fosse stato avvelenato.
Tuttavia successive analisi, fatte dalla sezione di Pavia dell'Istituto nazionale di fisica nucleare hanno dato un verdetto diverso. Confrontando i capelli di Napoleone in varie età si è notato che la presenza di arsenico aumentava gradualmente e non c'era un improvviso picco nel periodo di Sant'Elena. Questo ha fatto escludere l'idea dell'uccisione con il veleno. Lo studio di Pavia ha mostrato che in effetti le concentrazioni di arsenico nei capelli di Napoleone erano alte, fino a 100 volte i livelli che si riscontrano oggi, ma ciò valeva anche per i capelli di altre persone dei suoi tempi. Ai tempi la gente era molto più esposta all'arsenico, usato per carte da parati e altro. Cade dunque l'idea che Napoleone sia stato avvelenato.
Il corpo di Napoleone fu riportato in Francia nel 1840 e si trova nella chiesa di Saint Louis des Invalides a Parigi, ma, riferisce Voyager, c'è chi mette in dubbio che quello sia realmente il corpo di Napoleone.
Sulle "teorie alternative sulla morte di Napoleone" c'è
questa pagina di Wikipedia.
Il comunicato stampa dell'Università di Pavia sulle analisi lì svolte è
qui.
