Bruce Lipton

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OrsettoGommoso2
view post Posted on 2/1/2012, 12:56




c'è un tizio di nome Bruce Lipton che va molto di moda tra newage e simili che amano linkare i video in cui mette insieme energie del pensiero e epigenetica, chakra e fisica quantistica, insomma un mix pseudoscientifico che manda in brodo di giuggiole i newage e quelli ke sn contro la "scienza ufficiale" ma ke fa inorridire ogni scienziato e ogni persona di buon senso

PS: ho chiesto a 1 pò di suoi fan se è imparentato cn i Lipton del tè ma nessuno di loro mi ha saputo rispondere (credo di no cmq, almeno senza risalire nei secoli)

per fare 1 esempio, ecco 1 video di Lipton ke racconta le sue robe molto di moda e poco di scienza
 
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view post Posted on 18/1/2012, 23:22
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Di Bruce Lipton ho letto La biologia delle credenze : come il pensiero influenza il DNA e ogni cellula (Cesena : Macro, 2010; 1a ed.: 2006). Titolo e sottotitolo si riferiscono alla sua idea secondo la quale il pensiero di una persona potrebbe avere una vasta influenza fino addirittura a modificare il Dna. Lipton chiama in causa l'epigenetica (p.26), ma ovviamente l'esistenza (reale) di fenomeni epigenetici non autorizza a estendere la possibilità di effetti epigenetici anche all'azione del pensiero.

CITAZIONE
l'idea di Darwin che l'evoluzione è casuale (p.45)

Non è così. L'idea del darwinismo è che sono casuali le mutazioni che sono alla base dell'evoluzione, ma su queste mutazioni opera la selezione naturale che non agisce in modo casuale, bensì favorendo la sopravvivenza del più adatto. Dunque, non è corretto scrivere che gli evoluzionisti non prendono "in considerazione le influenze dell'ambiente" (p.56).

CITAZIONE
Perfino Darwin ammise, verso la fine della vita, che la sua teoria dell’evoluzione aveva minimizzato il ruolo dell’ambiente. In una lettera del 1976 a Moritz Wagner, scriveva [...]: “A mio parere, il più grave errore che ho commesso è non aver dato sufficiente peso all’azione diretta dell’ambiente: il nutrimento, il clima, e così via, indipendentemente dalla selezione naturale.” (p.56)

(ovviamente 1976 è un errore di stampa: la lettera in questione è del 13 ottobre 1876)

Eppure il testo di Darwin è chiaro: "all'azione diretta dell'ambiente [...] indipendentemente dalla selezione naturale". Darwin non sta dicendo che nella sua teoria non si prendeva in considerazione il ruolo dell'ambiente, ma che, in essa, l'ambiente esercita un'azione rilevante attraverso la selezione naturale piuttosto che direttamente.
D'altra parte, neppure Lamarck, lodato poche pagine prima, parlava di azione diretta dell'ambiente, come lo stesso Lipton riconosce (pp.45-46), sia pur in modo a mio parere non chiarissimo. Che poi le idee di Lamarck coincidano "con la spiegazione della moderna biologia cellulare" (p.46) mi sembra un'affermazione piuttosto azzardata.
Non vedo poi il fondamento per un'affermazione come questa (p.47):
CITAZIONE
Un motivo della rivisitazione di Lamarck è che gli evoluzionisti sottolineano sempre di più il preziosissimo ruolo della cooperazione nel sostenere la vita nella biosfera.

Qui si arriva a uno dei punti più discutibili del libro di Lipton, ovvero il fatto di far coincidere, in modo del tutto immotivato, la teoria scientifica con l'etica di chi la propone.
CITAZIONE
Se la teoria di Darwin afferma che lo scopo della lotta per la vita è la sopravvivenza, non specifica i mezzi che si dovrebbero utilizzare a tale scopo. Evidentemente in quella che viene percepita come lotta qualunque cosa “va bene”, perché lo scopo è la semplice sopravvivenza, con qualsiasi mezzo. Più che strutturare la nostra vita secondo regole morali, il neodarwinismo di Mayr suggerisce di vivere secondo la legge della giungla. Il neodarwinismo, in sostanza, afferma che quelli che hanno di più se lo meritano. In Occidente abbiamo accettato l’ineluttabilità di una civiltà caratterizzata dalla coesistenza di “chi ha” e di “chi non ha”. Non vogliamo vedere che a questo mondo tutto ha un prezzo, e purtroppo questo prezzo comprende, assieme alla sofferenza del pianeta, anche i senzatetto e i bambini-operai che confezionano i nostri jeans firmati… Sono loro i perdenti in questa lotta. (p.221)

Premesso che leggere la teoria di Darwin o il neodarwismo di Mayr come "legge della giungla" è una caricatura delle reali teorie, in ogni caso c'è un chiaro salto logico (o, meglio, illogico). Prendere atto che in natura succede qualcosa non significa affatto, ovviamente, suggerire che si debba vivere in modo analogo. Il neodarwinismo afferma che la natura seleziona il più adatto, ma non "suggerisce di vivere" emarginando i più adatti e non dice che i più adatti "meritano" di sopravvivere. Osserva solo che nel mondo naturale così accade, così come un fisico che spiega i fenomeni elettrici non sta suggerendo di fulminare le persone.
La contraddizione diventa palese nelle ultime parole del brano citato, dove Lipton descrive delle situazioni di miseria. Se usiamo la sua equazione tra descrivere e approvare, dovremmo dedurre che le approva?

CITAZIONE
Gli evoluzionisti genetici avvertono che, se non applicheremo la lezione della condivisione del destino genetico, che dovrebbe insegnarci il valore della collaborazione tra tutte le specie, metteremo a repentaglio l’esistenza dell’umanità. Dobbiamo andare al di là della teoria darwiniana, che enfatizza l’importanza degli individui, e mettere in primo piano l’importanza della comunità. (p.50)

Al di là del fatto che non si capisce cosa voglia dire "condivisione del destino genetico", siamo ancora allo stesso punto. Cosa c'entra una teoria descrittiva di ciò che è accaduto e accade con le scelte etiche? Secondo Lipton, dovremmo allora negare l'esistenza della predazione e del parassitismo perché, tradotti in comportamenti umani, non sono etici?

CITAZIONE
il “sé” viene scaricato dall’ambiente. […] la mia identità, il mio “sé”, esiste nell’ambiente, che il mio corpo ci sia o che non ci sia. […] se il mio corpo muore e in futuro un nuovo individuo […] nasce con lo stesso insieme di recettori dell’identità, quel nuovo individuo scaricherà “me”.

Ovviamente si tratta di affermazioni prive di ogni fondamento. Il fatto che Lipton citi gli antigeni leucocitari umani (HLA) per dare una sembianza scientifica alle sue speculazioni da romanzo di fantascienza non conferisce loro maggiore credibilità.
Lipton cita anche il caso di Claire Sylvia che, dopo un trapianto, avrebbe acquisito gusti che aveva il donatore e quello in cui un'altra trapiantata avrebbe avuto ricordi così vividi della vita del donatore, assassinato, che avrebbero reso possibile la cattura di chi l'aveva ucciso (p.225). Si tratta, però, di storie che non provano nulla.
Lipton arriva anche ad affermare che “i trapianti di cellule e di organi ci offrono un modello non solo dell’immortalità, ma anche della reincarnazione.” (p.226) Poco più avanti scrive ancora:
CITAZIONE
le conseguenze del nostro modo di vivere durano più del nostro corpo. Ciò che facciamo nell’arco della vita ritornerà a noi, o a una nostra versione futura.
Queste intuizioni cellulari non fanno che ribadire la saggezza dei maestri spirituali di tutte le epoche. (p.228)

Liberissimo Lipton di credere a qualsivoglia affermazione religiosa, ma se vuole presentarla come un'affermazione di citologia è un altro discorso e non si può che dire che è priva di ogni credibilità.

CITAZIONE
gli aborigeni australiani sentono la presenza dell’acqua sotto terra a grande profondità, e gli sciamani amazzonici comunicano con l’energia delle piante medicinali (p.138)

Non esiste nessuna prova di capacità di "sentire" l'acqua da parte degli aborigeni australiani così come da parte di chiunque altro. Non si capisce cosa sia la comunicazione con l'energia delle piante.

CITAZIONE
Fino al 1975, l’unica geometria disponibile era quella euclidea (p.230)

No. Già nel secolo precedente erano state sviluppate geometrie non euclidee, la geometria iperbolica (Bolyai, Gauss, Lobacevskij) e la geometria ellittica (Riemann).

CITAZIONE
la capacità di camminare sui carboni ardenti senza bruciarsi [...] e molti altri fenomeni sfidano la biologia newtoniana (p.114)

CITAZIONE
Ogni giorno un certo numero di persone che vogliono ampliare i confini della consapevolezza ordinaria si ritrovano per attraversare letti di carboni ardenti. La misurazione della temperatura delle pietre e la durata dell’esposizione al calore dovrebbero essere sufficienti per causare rilevanti ustioni, e tuttavia migliaia di persone escono dalla prova illese. Prima di saltare alla conclusione che forse le pietre non erano così calde, considerate anche il numero di persone che non riescono a superare la titubanza mentale e di conseguenza rimangono ustionate attraversando lo stesso letto di carboni ardenti. (p.145)

CITAZIONE
Pensate alle persone che camminano sui carboni ardenti senza bruciarsi. Se tentennano nella loro credenza di poterci riuscire, si ritrovano con i piedi ustionati.(p.166)

La "capacità di camminare sui carboni ardenti" (pirobazia) non sfida affatto le conoscenze scientifiche e non ha nulla a che fare con presunte condizioni mentali di chi affronta la prova. Semplicemente il carbone ha bassa capacità e conducibilità termica e quindi, anche se portato ad alte temperature, cede il calore lentamente. Se si cammina con un buon passo, il piede resta a contatto con i carboni solo per un breve tempo durante il quale il calore che passa dal carbone al piede non è sufficiente per procurare danni.
Che coloro che "tentennano nella loro credenza di poterci riuscire" subiscono scottature e ustioni è credibile, ma non ha nulla a che fare con presunte influenze del pensiero: semplicemente chi teme di scottarsi potrebbe avere un passo più esitante e aumentare così il tempo di contatto con il carbone e, di conseguenza, il calore che passa al piede.

La "biologia newtoniana" sarebbe, per Lipton quella viziata dal "pregiudizio materialistico newtoniano" (p.117), che starebbe alla sua "nuova biologia" (p.11 ecc.) come la fisica newtoniana (appunto) starebbe alla fisica quantistica. Lipton, però, sembra riferirsi non alla reale fisica quantistica, ma alla caricatura della fisica quantistica che va tanto di moda negli ambienti "new age". Facendo un confronto tra le due frasi qui sotto riportate, pare che Lipton individui la differenza tra la meccanica newtoniana e la sua versione della meccanica quantistica in una non meglio precisata "energia" (un altro classico del pensiero "new age"):
CITAZIONE
a causa del pregiudizio materialistico newtoniano, la scienza ortodossa ha continuato a ignorare il ruolo svolto dall’energia nella salute e nelle malattie (p.117)

CITAZIONE
Per millenni, molto prima che la scienza occidentale scoprisse le leggi della fisica quantistica, gli Asiatici hanno onorato l’energia come il fattore principale della salute e del benessere (p.124)

Cosa sia questa energia e perché si legherebbe alla fisica quantistica, non si riesce a capirlo.
Lipton si lancia in un panegirico delle varie "tecniche di guarigione basate sull’energia" (p.131) e cita come tali la chiropratica, l'omeopatia, la radioestesia (p.131) e la kinesiologia (pp.185-186), presentate come una verità osteggiata dalla comunità medica e "incomprensibile alla scienza" perché "la fisica non aveva ancora scoperto l’Universo quantistico" (p.137) che, a suo dire, ne confermerebbe la validità. Anche in questo caso si tratta, ovviamente, di conclusioni senza fondamento scientifico e la vera fisica quantistica non conferma e non ha nulla a che fare con pratiche pseudoscientifiche come l'omeopatia e la radioestesia, così come è evidente che non ha alcun senso dire che "la TMS [Transcranial Magnetic Stimulation] è una versione aggiornata della radioestesia del XIX secolo, condannata dalla medicina ufficiale del tempo" (p.138). Alla fine del libro (pp.239-241) Lipton fa propaganda a "una delle tecniche di psicologia energetica".
Devo aggiungere che personalmente trovo particolarmente sgradevole quando queste costruzioni pseudoscientifico vengono portate nel campo della medicina, dove possono essere anche pericolose.

A Lipton piace giocare a fare il genio incompreso. Si definisce uno "scienziato eretico" (p.26) avversato dalla comunità scientifica per le sue tesi troppo d'avanguardia. In realtà, leggendo questo suo libro, non si può che concludere che le sue idee non sono accolte dalla comunità scientifica semplicemente perché non hanno valore scientifico e Lipton non sembra certo un martire della scienza (a p.26 parla addirittura di "rogo"), ma piuttosto uno che ha colto furbescamente il filone giusto per vendere il suo prodotto.

Edited by Giorgio - bib - 19/1/2012, 09:39
 
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EnricoShad
view post Posted on 2/3/2012, 14:05




ehi, era molto tempo che non passavo di qua!
Grazie Giorgio, questa è la più precisa e completa demolizione di Lipton che io abbia letto :)
Hai avuto una gran pazienza a leggerlo :) io ho sempre commentato soli i video
 
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Fanny2
view post Posted on 12/6/2014, 22:26




Complimenti a giorgio...e GRAZIE, GRAZIE, GRAZIE...posterò la tua OPERA a tutti quelli che continuano a Stressarmi per convertirmi al LIPTONESIMO -.-'...POVERI NOI!
 
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3 replies since 2/1/2012, 12:56   722 views
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