La memoria dell'acqua

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Fljll Flòi
view post Posted on 30/10/2008, 11:14




Ricordo che anni fa si era parlato della "memoria dell'acqua". Poi, appurato che trattavasi di una bufalazza, la cosa era un po' caduta nel dimenticatoio. Ma c'è chi la riprende ancora e si tratta, naturalmente, di Voyager!

Prima di riassumere il servizio andato in onda ieri, però, non posso non citare una frase dalla presentazione sul sito di Voyager:
CITAZIONE
l'acqua. Per qualcuno si tratta solo di una semplice miscela di idrogeno e ossigeno.

:lol: :lol: :lol: Ma sembra che si facciano la parodia da soli!

Un mistero nell'acqua?, Voyager, 29 ottobre 2008
Il mistero sarebbe che l'acqua "cambia il mondo di cristallizzarsi" a seconda che sia stata in ambienti felici o tristi. In Giappone "si sarebbe addirittura arrivati a credere che l'acqua possa avere una memoria".
Il "ricercatore" giapponese Masaru Emoto ha inventato un procedimento per verificare, a suo dire, ciò. Divide una quantità d'acqua in varie parti, poi le congela a -25 / -30°C per tre ore, quindi toglie l'acqua, ora ghiacciata, e scatta una cinquantina di foto nel giro di due minuti. Soltanto la metà circa delle foto comunque andranno bene per i suoi studi.
I risultati sono sempre diversi e, a suo dire, la forma e la bellezza dei cristalli di ghiaccio sono proporzionali all'esperienza vissuta dall'acqua. Esperienze positive portano a cristalli simmetrici e perfetti, mentre esperienze negative portano a cristalli deformati.
(Fantastico il montaggio di Voyager: mentre si parla di esperienze negative si sente una vocetta che dice "Ti odio!" :lol: :lol: :lol: )
Una parentesi di buon senso con Antonio Bianconi dell'università La Sapienza di Roma, che nota che gli esperimenti di Emoto sono viziati da una visione antropocentrica e comunque non sono riproducibili da altri.
Lo stesso Emoto dice che è difficile trovare il modo di ripetere i suoi risultati.
Ma allora, si chiede Voyager, cosa si può fare con "una serie di studi che sembra essere dettata soltanto dal caso"? Bella domanda e si potrebbe rispondere che si può semplicemente mettere tutto nel novero delle bufalazze, ma essendo a Voyager, invece, ci si fa sopra un servizio.

Attenzione! Preparatevi a vedere un esempio di metodologia scientifica voyagerosissima!

Giacobbo ammette che alle teorie di Emoto mancano ancora le prove. Però, aggiunge, si può trovare una conferma all'interno di un'altra teoria, quella dei "campi morfogenetici" di Rupert Sheldrake. Questi "campi", tra l'altro, coordinerebbero i movimenti degli stormi di uccelli e dei banchi di pesci e lo stesso campo si evolverebbe perché avrebbe una sua memoria. "Se ciò fosse vero", dice Giacobbo, ci sarebbe addirittura una "memoria generale" e l'acqua sarebbe un caso particolare. Già, "se ciò fosse vero"... Peccato che, come dice lo stesso Giacobbo, questi "campi" non sono "ancora completamente riconosciuti dai fisici ortodossi". Tradotto dal voyagerese: non c'è la minima prova che esistano.
Grande Giacobbo! Insomma, c'è una teoria senza alcuna prova e per corroborarla si dice che è confermata da una teoria pure essa senza prove. :lol:
Pensate che nuovi orizzonti può aprire questo modo di argomentare! Gli asini volano? Non ci sono prove, ma se esistessero dei campi morfici asino-trainanti, potrebbero volare!

Emoto dice che, quando due diversi tipi di acque si incontrano, si trasmettono delle informazioni. D'altra parte, sostiene, tra acqua e acqua ovviamente c'è un "buon rapporto". Così un'acqua che è stata in un ambiente positivo caricherebbe positivamente l'acqua del nostro corpo. ( :huh: )
Bianconi sottolinea che Emoto e Sheldrake usano la parola "energia" in un senso che non ha nulla a che vedere con quello scientifico.
Voyager fa quindi un bilancio delle posizioni a favore e contro la teoria e di fatto emerge che le seconde vincono.
Ma Giacobbo non si arrende. E se l'acqua comunque avesse davvero una memoria? si chiede.
Si potrebbe interrogare un campione d'acqua presente sulla scena di un delitto! (Per chi non avesse visto Voyager: anche se vi sembrerà impossibile, non sto scherzando: l'ha detto davvero!) :lol: :lol: :lol:
E cosa succede, filosofeggia Giacobbone, alle acque quando c'è una guerra?
Il tutto, conclude, "apre incredibili panorami". :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:



Replica con il titolo "L'acqua ha una memoria?" nella puntata di "Voyager" dell'1 settembre 2010.

Edited by Fljll Flòi - 5/9/2010, 22:37
 
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kolza
view post Posted on 2/11/2008, 11:39




Salve a tutti,
Misteri dell'acqua a parte, mi stupisce che Giacobbo non abbia citato altri due scienziati del settore (purtroppo trapassati), molto più importanti di Emoto: Jacques Benveniste (il primo a parlare della cd memoria dell'acqua) e l'italiano Giorgio Piccardi, fondatore dell'Istituto di Fisica-Chimica all'Università di Genova. Voyager non fa i compiti a casa... ahi ahi ahi...
Saluti
Kolza
 
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view post Posted on 5/11/2008, 13:36
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Bibliotecario

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CITAZIONE (kolza @ 2/11/2008, 11:39)
Salve a tutti,
Misteri dell'acqua a parte, mi stupisce che Giacobbo non abbia citato [...] Jacques Benveniste

In effetti quello di Jacques Benveniste è il primo nome che viene in mente quando si parla della "memoria dell'acqua" dato che è alla sua ricerca che è legato il momento di gloria (assai precaria) della teoria.
Lo studio della squadra di Benveniste era finito pubblicato addirittura su una rivista prestigiosa come "Nature" nel 1988 (E. Davenas et al., Human basophil degranulation triggered by very dilute antiserum against IgE, "Nature", n.333, 30 giugno 1988, pp.816-818 - PDF). In fondo all'articolo, però, la rivista, però, aveva anche pubblicato una nota in cui invitava alla cautela verso questi risultati, citando "l'incredulità dei numerosi supervisori" e facendo sapere ai lettori che aveva "disposto che ricercatori indipendenti assistano a repliche degli esperimenti".
Fu creata una squadra incaricata di verificare l'esperimento, composta dal direttore di "Nature" John Maddox, dal chimico Walter W. Stewart, attivo nella ricerca di errori nella letteratura scientifica, e da James Randi, un illusionista specializzato nel controllare affermazioni pseudoscientifiche (John Maddox, James Randi, Walter W. Stewart, "High-dilution" experiments a delusion, "Nature", n.334, 28 luglio 1988, pp.287-290 - PDF).
Il gruppo di Benveniste, come dice il titolo stesso del loro articolo, sosteneva di avere osservato che diluizioni omeopatiche dell'anticorpo anti-IgE producevano la degranulazione dei basofili. Come osservarono Maddox, Randi e Stewart, lo stesso uso del termine "diluizione" è discutibile: "Usiamo con riluttanza il termine 'alta diluizione': queste soluzioni non contengono alcuna molecola di anti-IgE e quindi non sono soluzione nel senso ordinario". In breve, la diluizione omeopatica dell'anti-IgE è semplicemente acqua. Ed è proprio qui il punto: se la diluizione omeopatica dell'anti-IgE avesse avuto l'effetto, sopra citato, di una soluzione in cui l'anti-IgE è realmente presente, ciò avrebbe voluto dire che l'acqua aveva mantenuto "memoria" della sua presenza.
Come si è detto, secondo il gruppo di Benveniste era ciò che avveniva. Maddox, Randi e Stewart imposero però come condizione che chi analizzava le provette per verificare se il fenomeno si era prodotto (il compito era affidato a una collaboratrice di Benveniste, Elisabeth Davenas) non sapesse come era stata trattata la provetta. Presa questa precauzione, gli incredibili risultati sparirono. Insomma, ad avere "memoria" non era l'acqua, ma la ricercatrice.
I tre "controllori" precisarono che non intendevano accusare nessuno di mala fede o di frode. Scrissero anzi che avevano "ogni ragione di credere che il dottor Benveniste fosse (e , forse, sia ancora) convinto della realtà dei fenomeni di cui si riferisce nel suo articolo" (fecero comunque anche presente che due dei coautori dell'articolo sulla "memoria dell'acqua" avevano ricevuto finanziamenti dalla Boiron, un'industria di prodotti omeopatici). Non poterono, però, fare a meno di notare che gli esperimenti non erano stati condotti con il dovuto rigore scientifico e i ricercatori coinvolti si erano lasciati illudere dalle loro aspettative.
Da parte sua, Benveniste non la prese bene e, in una replica che "Nature" pubblicò alla pagina successiva all'articolo di Maddox, Randi e Stewart, accusò i tre (e in particolare Stewart) di essersi dimostrati prevenuti e sgradevoli, paragonando addirittura il loro operato alla caccia alle streghe di Salem e alle persecuzioni di McCarthy.

Anche uno dei ricercatori che avevano fatto parte del gruppo di Benveniste e compariva tra gli autori dell'articolo per "Nature", Francis Beauvais, ha più recentemente ammesso che c'erano state pecche nella metodologia e che quando gli esperimenti erano stati condotti in condizioni rigorose dal punto di vista scientifico gli spettacolari risultati illustrati nell'articolo non erano arrivati (Francis Beauvais, Memory of water and blinding, "Homeopathy", 97 : 1, gennaio 2008, pp. 41-42 - consultabile in rete qui).

Un'analisi della vicenda si può trovare anche nel recente e interessante libro di Simon Singh e Edzard Ernst, Aghi, pozioni e massaggi : la verità sulla medicina alternativa, Milano : Rizzoli, 2008, pp.127-133, e nella voce Water memory nella Wikipedia in inglese (http://en.wikipedia.org/wiki/Water_memory).

 
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EnricoShad
view post Posted on 5/9/2010, 22:42




Grazie Giorgio di questo riassunto dei fatti, me ne servirò la prossima volta che litigherò con gli omeopati ;P
(che nel frattempo però hanno tirato fuori una sorta di versione macroscopica della Meccanica Quantistica... :( )

CITAZIONE
Bianconi sottolinea che Emoto e Sheldrake usano la parola "energia" in un senso che non ha nulla a che vedere con quello scientifico.

:lol: come tutti i ciarlatani!!!

CITAZIONE
Gli asini volano? Non ci sono prove, ma se esistessero dei campi morfici asino-trainanti, potrebbero volare!

image image image

Presto le banche installeranno bottigliette d'acqua al posto delle telecamere!! :woot: :woot:
 
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cronachedaunaltromondo
view post Posted on 5/9/2010, 23:26




Enrico,
suvvia, non essere così egoista, un po' di meccanica quantistica non si nega a nessuno ;)
 
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ufocatcher
view post Posted on 5/10/2010, 21:36




C'è un articolo su Masaru Emoto e la sua teoria della memoria dell'acqua sulla "Provincia" (di Como) del 13 settembre scorso (pag. 50). Il titolo è "Voce liquida" e sotto "L'acqua comunica: a domanda risponde". L'autrice è Daniela Mambretti.

L'autrice riferisce le assurde tesi di Emoto come fossero scoperte serie e appurate.
Faccio qualche stralcio.

CITAZIONE
ha scoperto che l'acqua risponde alle vibrazioni alle quali viene esposta.
Come? Formando cristalli molto regolari e armoniosi se la vibrazione è positiva, con cristalli disgregati e disarmonici se il messaggio vibrazionale è negativo.

Ma cosa sarebbero le vibrazioni positive e negative? A me sembrano affermazioni prive di significato dalpunto di vista fisico. Ma arriva poco dopo un esempio con la musica.

CITAZIONE
l'équipe di Emoto ha esposto l'acqua alla musica: poiché il suono è vibrazione, l'acqua deve essere certamente in grado di memorizzarne gli effetti.

:blink: Perché mai? Ma proseguiamo.

CITAZIONE
L'acqua inondata con i suoni musicali di Vivaldi o di Yesterday dei Beatles risponde con cristalli sorprendentemente belli e scintillanti come quelli esposti a una ninna nanna tirolese che hanno addirittura sviluppato al loro centro ciò che sembra il visetto di un neonato, mentre a quelli sottoposti a musica heavy metal risultano informi e sgraziati.

:lol: Quella del viso del bambino è fantastica!

CITAZIONE
La stessa prova è stata fatta applicando alle bottiglie immagini e foglietti con parole scritte: amore, gratitudine, grazie e angeli hanno dato vita a cristalli ricchi e strutturati, mentre parole come diavolo, odio o sciocco hanno prodotto cristalli disomogenei o disgregati.

:woot: Incredibile a dirsi, nemmeno qui l'autrice sente il bisogno di esprimere un minimo di scetticismo. Scrive (almeno questo!) che "l'acqua non sa leggere", ma dice che

CITAZIONE
quando si pronuncia o si scrive una parola che esprime amorevolezza si entra in risonanza con l'anima della parola stessa e l'acqua si fa messaggera della vibrazione rilevabile nei suoi cristalli.

:wacko: Eh????
Quasi quasi era più credibile che l'acqua sapesse leggere... :D

 
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EnricoShad
view post Posted on 6/10/2010, 09:07




Sì era più credibile che l'acqua sapesse leggere, scrivere e far di conto! :wacko: :blink:
Mi perché simili persone si occupano di scrivere articoli (che vorrebbero essere) scientifici??? :(
Quello che hai riportato è uno sproloquio totale, sarebbe da mandare una lettera alla redazione..


Non riesci a mettere il link all'articolo..?

Edited by mr Tipps - 25/10/2010, 10:29
 
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ufocatcher
view post Posted on 7/10/2010, 16:35




CITAZIONE (EnricoShad @ 6/10/2010, 10:07)
Non riesci a mettere il link all'articolo..?

Credo ci sia solo sul giornale in carta. Ho provato a fare la ricerca sul sito del giornale sia con il titolo che con il nome dell'autrice e non mi è uscito.
 
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EnricoShad
view post Posted on 7/10/2010, 20:27




meglio cosi' :) speriamo che l'abbiano licenziata e abbiano rimosso l'articolo :D
 
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Fljll Flòi
view post Posted on 26/3/2012, 22:12




Faccia a faccia con il Nobel, "Voyager", Rai Due, 26 marzo 2012

Voyager annuncia "un'idea tanto semplice, quanto sconvolgente, che potrebbe cambiare il nostro futuro".
Roberto Giacobbo la spiega come la possibilità che il DNA si possa trasmettere sotto forma di onde, come la musica, e che il ricevente possa duplicarlo. L'elemento che permetterebbe ciò sarebbe l'acqua.
Il servizio dice che "tutto ciò che conosciamo sull'acqua potrebbe essere completamente stravolto".
Giacobbo definisce importantissimo un articolo di Luc Montagnier, premio Nobel per la medicina nel 2008, dal titolo DNA waves and water ed è andato a Parigi a intervistare l'autore.
Luc Montagnier dice che stavano lavorando sui micoplasmi e si erano accorti che il filtrato, che in teoria doveva essere sterile, non lo era. Dice che il DNA dei micoplasmi trasmetteva un segnale elettromagnetico e che c'era una memoria dell'acqua che lo conservava. Cita i fisici italiani Emilio Del Giudice e Giuseppe Vitiello (ndr: coautori con lui dell'articolo citato).
Giuseppe Vitiello, dell'università di Salerno, dice che questi esperimenti portano un cambiamento di paradigma.
Montagnier dice che altri laboratori hanno riprodotto questi risultati e che ora si può dire che le onde elettromagnetiche hanno un grande ruolo nella biologia.
Del Giudice dice che il DNA messo in acqua produce onde elettromagnetiche. Se queste onde colpiscono altra acqua e in queste acqua si mettono le molecole che costituiscono il DNA, queste si assemblano per formare un DNA come quello che ha trasmesso il segnale.
Vitiello dice che si può riprodurre il DNA a partire dalla sua immagine lasciata nell'acqua.
Voyager dice che l'impronta lasciata dal DNA nell'acqua può essere registrata e inviata e con la registrazione inviata si può costruire un DNA uguale per il 98% all'originale. Parla di "teletrasporto".
Montagnier dice che i biologi non riescono ancora a lavorare con i fisici quantistici e quindi non comprendono il ruolo delle onde. Dice che ci sono "segnali di risonanza": l'energia non verrebbe dal DNA, ma da radiazioni di frequenza ultrabassa che eccitano il DNA.
Del Giudice dice che quanto detto sopra succede solo in presenza di "rumore elettromagnetico" e che l'acqua utilizza questo rumore per generare le onde.
Montagnier sostiene che le onde elettromagnetiche prodotte artificialmente da cui siamo circondati hanno un effetto aggiuntivo rispetto a quelle naturali e che in un vicino futuro ciò potrebbe portare delle patologie.
Del Giudice suggerisce di bere molta acqua per difendersi dal rumore elettromagnetico.
Montagnier dice che la vita umana è parte integrante dell'universo e che queste loro scoperte potrebbero servire a curare patologie neurologiche.
Il servizio dice che con queste scoperte si dovrebbe ricostruire dalle fondamenta la chimica (ndr: ma il fatto che siano così in contrasto con la chimica non sembra fargli balenare la possibilità che siano degli abbagli). Parla dell' "inizio di una possibile rivoluzione scientifica". Dice che la comunità scientifica, anche se c'è scetticismo, si chiede "se da domani bisognerà iniziare a riscrivere i libri di testo".
 
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Fljll Flòi
view post Posted on 20/7/2013, 10:41




Nella prima puntata (19 luglio 2013) del nuovo programma di Roberto Giacobbo "Il verificatore" (una roba assurda con un personaggio che gironzola qua e là e, fingendo di voler "verificare", propala in realtà una bella serie di panzane), si parla anche di memoria dell'acqua.
Si comincia dicendo che la scienza non considera valida l'omeopatia, ma ora il premio Nobel Montagnier ha fatto esperimenti che mostrerebbero un fondamento per la memoria dell'acqua (ndr: facile individuare il trucco retorico del finto scettico ("non è ... ma ...") e l'appello al principio di autorità, come se un Nobel per forza dovesse sempre dire cose giuste).
Poi si passa a una specie di nuova versione della "memoria dell'acqua" senza acqua.
Massimo Citro, direttore di Idras, sostiene che è possibile trasmettere le proprietà di un farmaco senza somministrarlo. Il principio di ciò sarebbe che ogni molecola avrebbe un suo specifico campo elettromagnetico che potrebbe essere rilevato e trasmesso e questo eviterebbe gli effetti collaterali. (ndr: ora, anche fantascientificamente ammettendo che la molecola possa essere "trasmessa" in questo modo, come mai si trasmetterebbero solo gli effetti positivi e non quelli negativi? :huh: E se fosse possibile separarli in questa versione impalpabile del farmaco, perché non si potrebbe farlo anche con la versione fisica? :huh: )
Viene detto che si è già provato a trasmettere in tal modo antibiotici, antiinfiammatori, ecc.
Citro racconta che hanno provato a trasmettere per via elettromagnetica un veleno contro i punteruoli rossi (insetti dannosi) e gli insetti adulti non hanno subito effetti, ma le larve sarebbero morte.
Citro parla quindi di "farmaci digitali", "fatti solo di frequenze". Si lamenta che la ricerca fisica in medicina non è finanziata perché si punta a quella chimica a causa degli interessi delle potenti ditte farmaceutiche.
Si chiude parlando di una possibilità futura di farmaci digitali scaricabili da internet, duplicabili, distribuibili gratuitamente.

NDR: Ma dove starebbe la "verifica" del "verificatore"? :huh: Gli vengono raccontate delle cose che cozzano con ogni conoscenza scientifica e neppure va a sentire un'altra campana? :huh: Ma persino a "Voyager" Giacobbo lasciava spesso due minutini a uno scienziato per esprimere un parere serio, pur se sommerso da uno spazio molto maggiore lasciato all'idea stravagante... :blink:
 
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10 replies since 30/10/2008, 11:14   438 views
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