Animali buttati dagli elicotteri

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Fljll Flòi
view post Posted on 24/9/2010, 16:19




C'è una famosa leggenda metropolitana che racconta di ambientalisti che buttano vipere dagli elicotteri per ripopolare i boschi di questi serpenti.

Ma c'è anche una reale azione di lancio dagli elicotteri fatta, però, non per favorire, ma al contrario per debellare la presenza di serpenti. Avviene all'isola di Guam dove serpenti non originari del luogo, trasportati lì involontariamente, hanno invaso il territorio e stanno sterminando gli uccelli del posto. Per sbarazzarsi dei serpenti, dunque, si è pensato di passare con elicotteri buttando giù topi avvelenati con paracetamolo sufficiente ad uccidere i serpenti che li mangino.

* Paolo Attivissimo, No, i serpenti non vengono paracadutati dagli elicotteri. I topi morti imbottiti di paracetamolo sì. Per eliminare i serpenti, "Il disinformatico", 24 settembre 2010:
http://attivissimo.blogspot.com/2010/09/vi...ma-topi-si.html
 
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view post Posted on 26/9/2010, 15:47
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CITAZIONE (Fljll Flòi @ 24/9/2010, 17:19)
Avviene all'isola di Guam dove serpenti non originari del luogo, trasportati lì involontariamente, hanno invaso il territorio e stanno sterminando gli uccelli del posto. Per sbarazzarsi dei serpenti, dunque, si è pensato di passare con elicotteri buttando giù topi avvelenati con paracetamolo sufficiente ad uccidere i serpenti che li mangino.

Il serpente in questione è Boiga irregularis, un colubride arboricolo. E' velenoso, sia pur blandamente: un adulto non dovrebbe avere conseguenze serie, ma per un bambino potrebbe esserci qualche problema (Rodda, Fritts, Conry 1992; Rodda, Savidge 2007, pp.308, 311).
La specie è originaria dell'Indonesia, della Nuova Guinea, delle isole Solomon e delle coste settentrionali e orientali dell'Australia. Sembra che il serpente sia giunto sull'isola di Guam come "passeggero clandestino" di aerei intorno al 1949 (Rodda, Savidge 2007, p.314). L'analisi delle scaglie suggeisce che la zona di provenienza siano le Isole dell'Ammiragliato (Papua Nuova Guinea) (Rodda, Fritts, Conry 1992). L. H. Rawlings non ha trovato variazioni nel dna mitocondriale dei serpenti di Guam studiati, il che suggerirebbe che discendano tutti da un'unica femmina (Rodda, Savidge 2007, p.317).
La popolazione di serpenti ha avuto una rapida diffusione sull'isola a partire dagli anni '60 e si è ipotizzato che forse "la sua diffusione può essere stata accelerata da una dispersione artificiale da parte di uomini come tentativo per contenere il numero dei ratti". C'è anche la voce, senza conferme, che il serpente sia stato dall'inizio introdotto volontariamente dai militari per contrastare la diffusione dei ratti (Lever 2003, p.125).
Negli anni i serpenti si sono moltiplicati, diventando un grosso problema. Hanno infatti causato a scomparsa dall'isola di diverse specie di uccelli e di sauri e di due delle tre specie di pipistrelli presenti (specie endemiche di Guam come il passeriforme Myiagra freycineti e il pipistrello Pteropus tokudae sono quindi da considerarsi estinte, salvo gradite, ma purtroppo non probabili, sorprese - il rallide Gallirallus owstoni, anch'esso endemico dell'isola, è scomparso allo stato selvatico, ma grazie alla presenza di esemplari in cattività si è cominciato a tentare la ripopolazione). La drastica diminuzione di uccelli e sauri ha portato a un notevole aumento di insetti dannosi per le piante (che erano prede delle specie predate da B. irregularis) e anche per gli uomini (per la trasmissione di malattie) (Lever 2003, pp.126-128; Rodda, Savidge 2007, p.311; Issg 2009; sulle specie estinte citate: BirdLife International 2008; Bonaccorso et al. 2008; Iucn Gallirallus owstoni 2010). Un danno materiale causato con una certa frequenza da questi serpenti arboricoli è quello di far saltare la distribuzione di elettricità quando si arrampicano e restano fulminati sui cavi (Rodda, Savidge 2007, p.310). Ci sono poi i casi di morsi, fastidiosi per gli adulti e più seri ancora per i bambini (vedi sopra).
L'Invasive Species Specialist Group (Issg) dello Iucn lo ha inserito in un elenco delle 100 specie di animali "invasori" più pericolose. L'opuscolo in cui è presentato questo elenco ha proprio B. irregularis in copertina (Lowe et al. 2004).

Si capisce, dunque, perché si voglia far sparire il serpente dall'isola. Oltre ad usare trappole, si è pensato di uccidere i serpenti con topi morti "conditi" con 80 milligrammi di paracetamolo (sostanza facilmente procurabile - è usata, come è ben noto, come medicinale - e relativamente economica). Uno studio ha mostrato che tutti i serpenti in esso impiegati che hanno mangiato i topini al paracetamolo sono morti nel giro di 24 ore. Un problema che si poneva era che altri animali avrebbero potuto mangiare i topini avvelenati, da una parte riducendone l'efficacia per uccidere i serpenti, dall'altra mettendo magari a rischio specie come il corvide Corvus kubaryi (Savarie et al. 2001, pp.356-357; Avery, Tillman e Savarie 2004), già raro, classificato dallo Iucn come "critically endangered" (Iucn Corvus kubaryi 2010). Avery, Tillman e Savarie (2004) hanno fatto anche delle prove con Corvus ossifragus (non è parso il caso di usare un animale a rischio di estinzione come C. kubaryi), per verificarne la sensibilità al paracetamolo (sono stati fatti ingerire 80 mg di paracetamolo a cinque esemplari e tutti sono sopravvissuti e di altri cinque, cui è stata data una dose doppia, ne è morto uno) e la capacità di estrarre topi da un tubo di pvc sufficientemente lungo e stretto, e, supponendo che i risultati valgano anche per C. kubaryi, a esso affine, sono giunti alla conclusione che i rischi per il corvide sarebbero minimi.

Secondo un articolo del 2001, le trappole con topi avvelenati si erano dimostrate efficaci dove possono essere usate, ma avevano dei limiti logistici. Per le zone meno accessibili dell'isola, si suggeriva quindi che i topini avvelenati potessero essere gettati da velivoli (Savarie et al. 2001, p.363). Restava il problema che, una volta caduti a terra, potevano essere mangiati da altri animali, in particolare i granchi Birgus latro e Coenobita spp., limitando così l'efficacia dell'operazione. In una zona a forte presenza di granchi, 24 topi su 36 sono stati presi da granchi e i serpenti, non prendendone neppure uno, sono stati battuti anche dai varani (4) e dalle formiche (5). In una zona a bassa popolazione di granchi, i serpenti sono arrivati a 9 su 38, comunque una percentuale relativamente bassa. Qui è entrata in gioco l'idea di attaccare al topo un piccolo paracadute (ovviamente, soprattutto per un'operazione su vasta scala, è preferibile l'uso di materiali biodegradabili, ma nello stesso tempo non così degradabili da sfaldarsi con la pioggia facendo cadere a terra l'esca). Il paracadute non serve (come per le vipere della leggenda metropolitana) a rendere morbido il contatto con il suolo, ma a non farlo neppure toccare, il suolo. Quel che si vuole ottenere, infatti, è che il paracadute si impigli tra i rami e il topo morto imbottito di paracetamolo resti così appeso. In questo modo sarebbe raggiungibile dai serpenti B. irregularis che, come si diceva, sono una specie arboricola, ma non dai granchi e dai varani (Savarie, Mathies e Fagerstone 2007).

Fonti:
* Michael L. Avery, Eric A. Tillman, Peter. J. Savarie, Responses of Captive Fish Crows (Corvus ossifragus) to Acetaminophen Baits and Bait Stations for Brown Tree Snake (Boiga irregularis) Control on Guam, "Bird behavior", 16 :1 (2004), pp.1-6.
http://digitalcommons.unl.edu/cgi/viewcont...=icwdm_usdanwrc
* BirdLife International, Myiagra freycineti, in IUCN Red List of Threatened Species, 2008.
www.iucnredlist.org/apps/redlist/details/146998/0
* F. Bonaccorso, K. Helgen, A. Allison, G. Wiles, Pteropus tokudae, in IUCN Red List of Threatened Species, 2008.
www.iucnredlist.org/apps/redlist/details/18763/0
* Issg (Invasive Species Specialist Group), Boiga irregularis, ultima modifica 16 agosto 2009.
http://www.issg.org/database/species/ecolo...sts=sss&lang=EN
* Iucn, Corvus kubaryi, in IUCN Red List of Threatened Species, 2010:
www.iucnredlist.org/apps/redlist/details/146649/0
* Iucn, Gallirallus owstoni, in IUCN Red List of Threatened Species, 2010:
www.iucnredlist.org/apps/redlist/details/143841/0
* Christopher Lever, Naturalized reptiles and amphibians of the world<i>, Oxford : Oxford University Press, 2003, pp.125-133.
* S. Lowe, M. Browne, S. Boudjelas, M. De Poorter, <i>100 of the world's worst invasive alien species : a selection from the Global invasive species database
, Auckland : Issg, 2004, p.4.
http://www.issg.org/pdf/publications/worst...h_100_worst.pdf
* Gordon H. Rodda, Thomas H. Fritts, Paul J. Conry, Origin and Population Growth of the Brown Tree Snake, Boiga irregularis, on Guam, "Pacific studies", 46 : 1 (1992), pp.46-57.
http://scholarspace.manoa.hawaii.edu/bitst...1-46-57.pdf.txt
* Gordon H. Rodda, Julie A. Savidge, Biology and impacts of Pacific Island invasive species. 2, Boiga irregularis, the brown tree snake (Reptilia: Colubridae), "Pacific studies", 61 : 3 (2007), pp.307-324.
www.fort.usgs.gov/Products/Publications/21716/21716.pdf
* Peter J. Savarie, John A. Shivik, Gary C. White, Jerome C. Hurley and Larry Clark, Use of Acetaminophen for Large-Scale Control of Brown Treesnakes, "The Journal of wildlife management", 65 : 2 (2001), pp. 356-365.
http://digitalcommons.unl.edu/cgi/viewcont...=icwdm_usdanwrc
* Peter J. Savarie, Tom C. Mathies, Kathleen A. Fagerstone, Flotation materials for aerial delivery of acetaminophen toxic baits to brown treesnakes, in Gary W. Witmer, William C. Pitt, and Kathleen A. Fagerstone (ed.), Managing vertebrate invasive species : proceedings of an international symposium, Fort Collins, Colorado, August 7-9, 2007, Fort Collins : USDA APHIS Wildlife Services, National Wildlife Research Center, 2007, pp. 218-223.
http://168.68.129.70/wildlife_damage/nwrc/...18_223_MVIS.pdf
* Gary J. Wiles, Jonathan Bart, Robert E. Beck jr., Celestino F. Aguon, Impacts of the brown tree snake : patterns of decline and species persistence in Guam's avifauna, "Conservation biology", 17 : 5 (2003), pp.1350-1360.
 
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Fljll Flòi
view post Posted on 15/8/2011, 20:11




Come ho già scritto qui, da documenti britannici declassificati e studiati da Brian Ford per un libro di prossima pubblicazione emerge che durante la seconda guerra mondiale si era pensato di rovesciare sui soldati tedesci serpenti velenosi.
 
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