Massimo Polidoro ha scritto un post del suo blog sulla xenoglossia, il presunto fenomeno per cui una persona parla una lingua che non ha mai appreso.
CITAZIONE
La spiegazione di questo discusso fenomeno, noto come “xenoglossia”, risiederebbe nel fatto che una “entità” sopravvissuta alla morte riuscirebbe a esprimersi, in una lingua appresa in un’altra vita, attraverso la reincarnazione o la possessione temporanea di un corpo “preso a prestito”.
Tra i sostenitori dell'origine paranormale della xenoglossia c'è
Ian Stevenson, uno dei più noti studiosi sostenitori della reincarnazione.
Polidoro è, invece, ovviamente scettico e fa notare che
CITAZIONE
un esame dettagliato di questi casi ha portato a concludere che le persone oggetto dei suoi studi non sembravano conoscere veramente la lingua in questione, ma sembravano piuttosto conoscere un numero limitato di parole di quella lingua e utilizzavano sempre queste per rispondere, in modo stereotipato, alle domande degli studiosi.
Ci sono casi in cui colui che mostra il fenomeno può aver assorbito in modo normale (nel senso di "non paranormale") qualche parola senza rendersene conto, altri in cui c'è un intento truffaldino, come nel caso di coloro che simulano la conoscenza di "un oscuro “dialetto tibetano”, il “sanscrito” o “l’aramaico”, ma perdono questa abilità, o non sono più in grado di dimostrarla, quando si trovano di fronte un autentico esperto in queste lingue".
* Massimo Polidoro,
Si possono parlare lingue sconosciute?, 3 novembre 2010:
http://www.massimopolidoro.com/psicologia-...conosciute.html