Fljll Flòi |
|
| Il Corriere.it pubblica un articolo di Christopher Hitchens sugli sproloqui di Carlo d'Inghilterra sulla scienza materialistica in contrasto con l'anima della natura. Eccone un passo: CITAZIONE Discutendo di uno dei suoi argomenti preferiti, l’ambiente, ha annunciato che il principale problema sorge da «una crisi interiore e profonda dell’anima» e che la de-animazione dell’umanità risale probabilmente a Galileo. Nella sua opinione, il materialismo e il consumismo rappresentano uno squilibrio, «dove il pensiero meccanicista è predominante» e che «risale almeno all’asserzione di Galileo che non c’è nulla in natura se non quantità e movimento». Ha descritto la visione scientifica come un affronto a tutte le «sacre tradizioni» del mondo. Poi, il climax. Il risultato è che la natura è ormai considerata un oggetto - lei è diventata essa - e ci siamo concentrati sull’aspetto materiale della realtà, secondo lo schema di Galileo. Sappiamo da tempo che le vele vuote del principe Carlo sono armate in modo da gonfiarsi a ogni soffio di vento di eccentricità e banalità. Ha avuto un’infatuazione per il finto antropologo Laurens van der Post. Si è lasciato rapire dal fascino della medicina omeopatica. Da fonti attendibili, pare abbia detto che le piante crescano meglio se si parla loro in modo dolce e incoraggiante. * Christopher Hitchens, Lo scivolone del principe Carlo. Se i mali moderni vengono da Galileo, Corriere.it, 18 giugno 2010: http://www.corriere.it/esteri/10_giugno_18...44f02aabe.shtml
|
| |