Gustavo Rol: l'uomo dai poteri soprannaturali, "Mistero", Italia 1, 27 febbraio 2014
Franco Rol, cugino di Gustavo, lo definisce un maestro spirituale e che "armonizzava" i presenti alle sue sedute. Dice che non poteva trattarsi di giochi di prestigio e che i pochi prestigiatori che lo conoscevano, lo escludevano. (ndr: in realtà, i prestigiatori riconoscono in molte esperienze di Rol dei trucchi ben noti nel loro ambiente, come fa notare Mariano Tomatis nel suo libro su Rol)
Il servizio dice che si racconta che in Francia Rol avesse conosciuto un polacco che lo avrebbe iniziato ai misteri.
Quindi sarebbe giunto alla "tremenda legge" che associava il colore verde, la quinta musicale e il calore (ndr: perché "tremenda"?
a me sembra semplicemente prova di senso
)
Giuditta Dembech dice che quando quelle tre "energie" entrano in "vibrazione", la materia si comporta diversamente. (ndr: cosa?
Ma non vuol dire niente!
) Dice che Rol agiva sulla materia e prevedeva il futuro. (ndr:
)
Marco Berry dice che Rol usava dei giochi per comunicare quel che voleva dire e che se ne serviva come di un placebo per far star bene la gente. Lo paragona a Sai Baba che faceva giochi di magia con la sabbia per predisporre a credere in lui ed avere così la possibilità di dare un aiuto. I trucchi sarebbero quindi espedienti per poter aiutare la gente. (ndr: il discorso è piuttosto contorto, ma almeno sembra che Berry riconosca che quelli di Rol e di Sai Baba erano semplici trucchi e non facoltà soprannaturali)
Renzo Allegri dice che quel che faceva Rol era importante per il futuro dell'umanità (ndr: che esagerazione!
). Dice che in futuro tutti potranno fare quel che faceva lui. (ndr: beh, già adesso, con un po' di allenamento nei giochi di prestigio
). Dice che il cervello è sfruttato in minima parte (ndr: la solita leggenda metropolitana dello sfruttamento del 5 - 10 - altro % del cervello). Quindi descrive un episodio in cui Rol scriveva in aria e poi la scritta compariva magicamente su un tovagliolo (ndr: qui la cosa paranormale è come si faccia a non vedere che la dinamica è uguale a quella di un trucco da prestigiatore)
Il dottor Piergiorgio Manera, medico curante di Rol, dice che una volta in ospedale Rol era passato davanti a una stanza e aveva manifestato in modo evidente il desiderio di allontanarsene: era la stanza in cui sarebbe morto. Quando morì, un'infermiera avrebbe visto una luce sprigionarsi dalla sua testa (ndr: e dai, qui si va al ridicolo!
). Un'altra infermiera avrebbe avvertito una sensazione di benessere speciale.