Yeti

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Fljll Flòi
view post Posted on 11/1/2013, 23:51 by: Fljll Flòi




Tracce di yeti sotto esame, "Voyager", Rai Due, 7 gennaio 2013

Ci sono diversi filmati di bigfoot e simili, ma anche Voyager ammette che in genere sono di qualità scadente e spesso sono stati smascherati come messe in scena. Il più famoso è il filmato Patterson - Gimlin del 1967: molti pensano che si tratti di un uomo in costume, alcuni ritengono che i movimenti e le proporzioni degli arti lo debbano far considerare autentico. (ndr: io sto coi primi: uomo in costume! ;) )
Per lo yeti, Voyager giudica che la prova più convincente sia la foto dell'impronta fatta da Eric Shipton nel 1951.
Valerio Sbordoni, dell'Università Tor Vergata di Roma, dice che l'impronta di Shipton non può essere una manipolazione e non è di un orso.
L'équipe di Voyager è andata in Siberia, a Tashtagol (vedi qui sopra) e da lì a Kabyrza.
Maria Idighesheva, una "sciamana", dice che gli yeti hanno anche salvato delle persone.
Vladimir Sergeev dice che un giorno di maggio era su un isolotto per pescare e aveva sentito un rumore strano, scoprendo quindi che c'era una creatura alta due metri circa, con uno sguardo magnetico. L'uomo aveva sparato in aria e la creatura era scappata, ma dopo cinque minuti l'uomo aveva udito delle urla e poi era cominciato un lancio di rami e sassi. Le urla erano proseguite per tutta la notte.
Tatiana Mitrakova, maestra, dice che suo figlio ha fatto delle foto a impronte di yeti, diverse da quelle di orso.
Yuri Kungushev dice che il 6 novembre 2011 ha visto enormi impronte nella neve, con una falcata lunghissima. Le orme arrivavano fino a un ruscello largo 4 metri e poi proseguivano al di là di esso, come se la creatura l'avesse saltato. Era stato fatto un filmato col cellulare. Secondo lui, lo yeti è lo spirito della taiga.
Vladimir Makuta, presidente della provincia di Tashtagol, dice che si tratta di antiche tradizioni che hanno diritto di essere tramandate.
Quindi l'équipe di Voyager va alla grotta di Azass dove un anno fa erano state trovate impronte, un giaciglio fatto con felci (Voyager osserva che potrebbe anche essere stato fatto da un cacciatore passato di lì) e dei peli. La loro guida è Igor Burtsev che sul cammino vede rami rotti o incurvati e dice che sono segni del passaggio dello yeti. Burtsev regala a Voyager uno dei peli che ha raccolto l'anno prima dentro un'impronta in quella grotta.
Burtsev dice che gli yeti sono un ramo collaterale a noi, che sono intelligenti e per certi versi anche superiori all'uomo. Secondo lui, hanno un sesto senso e sono telepatici (ndr: :o: ), quindi sentono chi va per ucciderli o filmarli e non si fanno trovare. Dice che "non siamo soli". (ndr: affermazione amata anche dagli ufologi :o: )
Si parla un po' a caso di "un possibile anello mancante tra l'uomo e la scimmia".
Sbordoni dice che un tempo aveva pensato al gigantopiteco, ma che ci sono troppi milioni di anni di distanza dalle ultime testimonianze fossili.
Roberto Giacobbo porta il pelo ricevuto in regalo da Burtsev a un laboratorio.
Cristina Martinez Labarga, dell'università Tor Vergata, dice che con un solo pelo, e senza bulbo, non c'era molto DNA, ma usando la PCR è stato possibile analizzarlo. Già dall'aspetto non sembrava umano. I 272 nucleotidi ricavati sono stati confrontati con le sequenze nelle banche dati ed è risultato che con una probabilità del 99% si tratta del pelo di un lupo.
Voyager dice che il pelo sarà di lupo, ma non poteva essere di lupo l'impronta. Riferisce che Burtsev ha confidato loro un'indiscrezione: negli Stati Uniti sarebbero stati catturati due bigfoot e starebbe per uscire una pubblicazione scientifica. (ndr: chissà perché questa cosa mi lascia molto scettico... :lol: )
 
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