Vita dallo spazio

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Fljll Flòi
view post Posted on 22/5/2008, 17:19 by: Fljll Flòi




Voyager, RaiDue, 19 maggio 2008

Prove di vita aliena?

Si parla della pioggia rossa caduta per due mesi nel Kerala, in India, a partire dal 25 luglio 2001.
Nella presentazione iniziale della puntata si dice che ciò che dava il colore rosso alle precipitazioni "sembra non avere nulla di terrestre" e che ciò è attestato da "riviste scientifiche autorevoli e internazionali" (come suo solito, Voyager non ci dice quali).
"Questa volta la fantascienza è molto vicina alla scienza" dice Giacobbo.
"Fonti istituzionali" (ancora una volta non ci vien detto quali) avevano detto che era polvere rossa portata dal Sahara, ma un tale Godfrey Louis (presentato come fisico) ne dubitava e ha fatto analizzare dei campioni.
Louis ha riferito di avervi trovato materia vivente. Sembravano globuli rossi, ma, diversamente da questi, avevano pareti cellulari spesse. Gli esserini in questione avevano un diametro di 8 millesimi di mm. La grande sorpresa è arrivata dall'analisi del dna, dalla quale è risultato che ne erano privi. Una forma di vita senza dna, ha tirato le conclusioni Louis, deve arrivare dallo spazio.

Da qui si è passati ovviamente alla panspermia, ovvero alla teoria secondo la quale la vita sulla Terra verrebbe dallo spazio.
Voyager ha intervistato Chandra Wickramasinghe che negli anni '70 aveva lavorato con Fred Boyle all'elaborazione di questa teoria che, ci dicono i voyageriani, "era davvero troppo audace per la scienza ufficiale". La vita sarebbe arrivata sulla Terra sotto forma di microorganismi portati da comete. Wickramasinghe, di fronte alle telecamere di Voyager, afferma che la scienza reagisce sempre con un rifiuto alle novità, come nel caso di Galileo, e che invece si dovrebbe essere aperti alle nuove teorie. Dice che la sua "teoria cosmica della vita" è una soluzione semplice al quesito delle origini della vita. A proposito del caso della pioggia rossa indiana, riferisce che all'inizio si sarebbe sentita una forte esplosione e questo potrebbe suggerire che un corpo è entrato dallo spazio nell'atmosfera.

Voyager riferisce, e critica, anche due ipotesi che non chiamano in causa nulla di extraterrestre.
1) che un meteorite abbia colpito uno stormo di pipistrelli: la pioggia sarebbe rossa per il loro sangue (in effetti a occhio e croce mi sembra una fesseria colossale. Ma davvero qualcuno l'ha proposta?)
2) che la colorazione rossa sia dovuta a spore di licheni. Ma, si chiede Voyager, allora perché non si è trovato il dna?

Già, il dna! Ma davvero non c'era? Verso la fine del servizio viene buttato là come se niente fosse che in effetti un'altra analisi non ha trovato del dna nelle cellule della pioggia rossa. Insomma, si sono smentiti da soli.

Ma torniamo ai microorganismi. Può un microorganismo sopravvivere a viaggi spaziali?
Richard Hoover (astrobiologo) dice che nell'attrezzatura riportata da una missione sulla Luna è stato trovato un microbo (terrestre) vivo. Quindi ha resistito all'aperto sulla Luna.
John D. Rummel, della Nasa, riferisce che in effetti quando campioni lunari furono portati sulla Terra si era presa in esame la possibilità che potessero contenere qualcosa di nocivo. Così il materiale era stato tenuto in isolamento e si era provato a iniettarlo in animali, a darlo da mangiare ai polli, ecc. Risultato: nessun problema. Però, ha aggiunto, ai polli non piaceva. ;)

Bill Stone lavora alla "missione Europa" che ha l'obiettivo di mandare un robot su Europa, satellite di Giove su cui si crede ci sia acqua e quindi si spera possa esserci qualche forma di vita, sia pure a livello microbiologico: "minuscole forme di vita non intelligenti".

Voyager parla anche dei "presunti fossili" del meteorite Murchison. (Andando a leggere sulla Wikipedia in inglese ho trovato che in tale meteorite sono stati trovati aminoacidi, ma resta la disputa se si tratti di materiale di origine extraterrestre o derivante da una "contaminazione" sulla Terra)

Edited by Fljll Flòi - 15/1/2013, 11:22
 
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