Angeli, "Voyager", Rai Due, 21 gennaio 2013
Marco Cesati Cassin dice che nel 1986, nel Wyoming, un folle si era asserragliato in una scuola e aveva provocato un'esplosione, ma tutti i 156 bambini erano spuntati illesi tra le macerie e avevano riferito che esseri di luce avevano detto loro dove rifugiarsi.
NDR: Si tratta dell'
episodio della scuola elementare di Cokeville del 16 maggio 1986 quando un uomo che era stato poliziotto nel paese anni prima (e licenziato per cattiva condotta) insieme alla moglie era andato nella scuola con una bomba, tenendo in ostaggio 154 (non 156) bambini e 13 insegnanti. La bomba era esplosa in modo imprevisto, ma uno degli inneschi si era staccato diminuendo l'effetto dell'esplosione. L'attentatore aveva quindi sparato alla moglie uccidendola e a uno degli insegnanti, che cercava di scappare, ferendolo, e infine si era ucciso. Non ci furono morti né tra i bambini né tra gli insegnanti, ma più di 70 ebbero ustioni o ferite. Molti dei bambini dissero di aver visto degli angeli. In una foto scattata dalla polizia si vede una strana forma che dai sostenitori dell'aspetto soprannaturale della vicenda (in realtà la dinamica degli eventi non mostra nulla di soprannaturale) viene identificata con un angelo:
Sul fatto di Cokeville c'è un libro di Hartt e Judene Wixon (
When angels intervene to save the children, anteprima in Google Books
qui).
Voyager dice che "gli angeli sono presenti nella Bibbia e nei Vangeli". (ndr: La congiunzione "e" è comunque sbagliata, dato che i Vangeli sono parte della Bibbia, quindi al limite si dovrebbe dire "nella Bibbia, Vangeli compresi").
Don Marcello Stanzione dice che sia nell'ebraismo, che nel cristianesimo, che nell'islamismo si parla di angeli che quindi sono una "verità naturale" per le religioni. Spiega che "angelo" significa "messaggero" e dice che gli angeli sono puri spiriti.
Voyager riferisce che monsignor Loris Capovilla, segretario di Giovanni XXIII, aveva notato che questo papa era molto devoto al suo angelo custode.
Si narra l'episodio incluso da Iacopo da Varazze nelle sue vite dei santi in cui nel 452 papa Leone I incontra Attila che sta devastando l'Italia e decide di ritirarsi perché vede apparire a fianco del papa un angelo guerriero che gli dice che se prosegue lui e tutti i suoi uomini sarebbero stati uccisi.
Roberto Giacobbo racconta che, in un periodo di peste, papa Gregorio I aveva ordinato una processione. Era apparso l'arcangelo Michele e la peste era cessata. In ricordo di ciò, era stata fatta una statua dell'arcangelo sul luogo dell'apparizione, Castel Sant'Angelo.
Papa Leone XIII, durante una messa, avrebbe visto a fianco del celebrante degli angeli che scacciavano degli spiriti infernali.
Don Stanzione dice che Giovanni XXIII aveva confidato a un cardinale che aveva indetto il Concilio Vaticano II su consiglio del suo angelo custode.
Il servizio riferisce che, secondo un sondaggio del
Cesnur, due italiani su tre credono agli angeli e tra i giovani la credenza è più diffusa.
Doreen Virtue, che dice di parlare con gli angeli sin da quando era bambina, sostiene che un buon metodo per contattare gli angeli è porre una domanda prima di dormire: gli angeli risponderanno, anche se magari al risveglio non ci si ricorda la risposta. (ndr:
)
Giacobbo dice che nell'Antico Testamento gli angeli non sono mai descritti con le ali e riferisce che due studiosi hanno anche fatto i calcoli per sapere se un uomo potrebbe volare con ali come quelle con qui sono raffigurati gli angeli, concludendo che non è possibile.
Don Stanzione osserva che nei primi secoli gli angeli sono atteri e solo in seguito vengono dotati di ali per distinguerli dai santi nell'iconografia e per simboleggiare la loro velocità nel portare i messaggi di Dio.
Michael Laitman, presentato come studioso di cabala e di cibernetica medica, dice che gli angeli sono forze della natura, non dotati di libero arbitrio. Dice che la cabala esiste da 5773 anni ed è rimasta negli ultimi tempi nell'ombra in attesa che l'umanità raggiunga un grado di sviluppo adeguato per vedere altre dimensioni. (ndr: eh?
)
Il giornalista Pierre Jovanovic racconta che mentre era in auto, un proiettile aveva infranto il parabrezza, ma il tempo si era fermato: vedeva il proiettile fermo in aria. Jovanovic era stato spostato di lato e quando il tempo aveva ripreso a scorrere il proiettile era finito nel sedile. In seguito, durante un'inchiesta sulle
NDE, una ragazza già ritenuta clinicamente morta era invece sopravvissuta e aveva riferito di aver visto una donna luminosa che le aveva detto di essere il suo angelo custode. (ndr: ma restiamo sempre nel campo dell'aneddotica e, come dice Popo Lucas, "l'aneddotica non è probatoria")
Gabriele Tecchiato, del Centro islamico culturale d'Italia, dice che gli angeli, citati molte volte nel Corano, fanno parte della fede islamica.
Piergiorgio Odifreddi, matematico, dice che un paio di premi Nobel credevano agli spiriti e che è stata data una spiegazione di carattere scientifico facendo riferimento a una quarta dimensione. Cita l'esempio del libro
Flatland di Edwin Abbott nel quale un essere tridimensionale può comparire e sparire in un mondo bidimensionale, dicendo che analogamente potrebbero fare esseri quadridimensionali nel nostro mondo tridimensionale e che c'è chi sostiene che Dio sia un essere con infinite dimensioni. Dice che quindi c'è un modo di conciliare scienza e spiriti. Conclude dicendo che comunque la memoria è creativa e si può essere in buona fede convinti di aver visto qualcosa che non c'è.
Giacobbo dice che una spiegazione scientifica per i casi in cui si vedono angeli potrebbe essere la cosiddetta
sindrome del terzo uomo: in condizioni di estrema difficoltà, la mente umana potrebbe creare una figura che arriva in aiuto. Aggiunge però che non si può dire con certezza che questo possa spiegare i casi di apparizioni di angeli.