Pittura medianica

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Fljll Flòi
view post Posted on 7/6/2008, 08:26




Il bivio, Italia 1, 5 giugno 2008 (anzi direi 5 - 6 giugno, visto che il programma è finito dopo mezzanotte)

Protagonista di questa puntata è la presunta sensitiva Regina Zanella. Di lei e di altri ospiti "di contorno" ho detto in un altro topic. Qui mi occupo invece del personaggio più singolare apparso nel programma: la pittrice medianica Valdelice Salum. Viene presentata come una contadina brasiliana che di per sé non sa dipingere, ma quando va in trance dipige copie perfette di quadri di grandi pittori defunti. La Zanella spiega che sono proprio gli spiriti di quei pittori a dipingere attraverso di lei. :o:

Valdelice arriva in studio, si siede presso un tavolo e si copre il volto con una mano. Dopo un po' si alza e si mette a disegnare. Suppongo che si dovrebbe pensare che sia in trance, ma non si vede nulla di strano: io vedo solo una tizia che dipinge. Fa una copia di un Monet, poi di un Picasso, poi di un Van Gogh e quindi di un altro Monet. il conduttore Enrico Ruggeri osserva che ha prodotto quattro quadri con stili diversi in meno di mezz'ora e questo sembra essere per lui la prova che si tratta davvero di pittura medianica. La Salum conclude disegnando coi piedi (nel senso letterale, intendo) un altro Monet.
Sì, brava, soprattutto per il disegno coi piedi, mica facile, ma... tutto qui? Mi aspettavo qualche segno particolare della trance, per esempio che dipingesse con braccia rigide e movimenti a scatti tipo zombie da b-movie. Non che ci avrei creduto, ma almeno un po' di coreografia! :D Così se non glielo si dice uno non potrebbe mai capire che si vorrebbe far credere che è in trance.
Comuque, finiti i quadri, recita qualche preghiera e rieccola a parlare con Ruggeri tramite la Zanella che qui funge da traduttrice.
Ma come? Capisco che uno possa autoindursi la trance, ma se è in trance come fa a decidere: ok, ora basta, è finito il tempo, torno normale. :o:
Ma dai, roba fatta malissimo! Recitava meglio Maurizio Mosca quando fingeva di essere stato ipnotizzato da Giucas Casella! :D

Regina Zanella spiega così la prevalenza di Monet: "Monet per lei è più facile da dipingere". Come "per lei è più facile"? Ma non era Monet stesso che dipingeva attraverso di lei? :huh: E allora cosa c'entra quello che "per lei" è più facile? :huh: Ahi ahi ahi, Regina, che lapsus! :lol: :lol: :lol:

Enrico Ruggeri:
CITAZIONE
Io credo che molti scettici [...] saranno in crisi

Sì, in crisi... di risa!!! :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:

Ma dai, ma che pagliacciata è? image Ma neanche a Voyager abbiamo visto roba così! :lol:
 
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Fljll Flòi
view post Posted on 12/6/2008, 16:44




La pittrice medianica Valdelice Salum ha anche un suo sito:
http://www.pinturamediunica.com.br/

Cliccando su "Pintura Mediúnica: o que é?" si apre una pagina di spiegazioni. Ecco le prime righe tradotte in italiano (ho messo il testo in Google translate e poi l'ho sistemato):

CITAZIONE
Pittura Medianica: che cos'è?
Valdelice Salum non ha mai studiato arte o imparato a dipingere. E' una medium di psicopictografia e ha svolto la sua opera per più di 30 anni. In principio era guidata dal medium Chico Xavier che le disse della sua capacità e che doveva svilupparla. Fu quello che fece, ma sempre guidata dalla filosofia di fondo contenuta nel Vangelo di Gesù Cristo. Lavora con diversi artisti disincarnati che sono stati in passato famosi pittori, ritornando oggi a testimoniare l'immortalità dello spirito

 
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view post Posted on 26/6/2008, 09:21
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Tra i numeri di Rol c'era quello dei dipinti eseguiti dalllo spirito del pittore François Auguste Ravier.
Tra coloro che assistettero a una di queste prove, nell'agosto del 1965, ci fu anche lo scrittore Dino Buzzati.
Buzzati riferisce che "Rol dice che Ravier è venuto a lui spontaneamente e da allora gli è rimasto fedele, prendendo parte a una numerosa serie di esperimenti".
Rol chiese un soggetto per il quadro. Ci furono varie proposte (una campagna al mattino, un fiume, un tramonto in montagna, un paesaggio con foreste).
Quindi Rol cominciò a muoversi avanti e indietro. La "fase vera e propria di pittura", ovviamente al buio, non durò più di dieci. I colori erano freschissimi secondo Buzzati che commentava: "Un pittore provetto, che avesse già eseguito lo stesso quadro cento volte e lo sapesse ripetere a memoria, non potrebbe impiegare meno di due o tre ore, per veloce che sia". Buzzati si mostra convinto dell'autenticità del fenomeno: "Ma stasera la burla sicuramente non c'è. Immaginare, o semplicemente sospettare un trucco è di gran lunga più difficile e assurdo che ammettere il prodigio. Qualcuno, o qualcosa, ha dipino sul cartone telato un grazioso paesaggio di gusto ottocentesco".

A dir la verità, a me sembra più facile ammettere un trucco che sospettare un prodigio.
Nel resoconto di Buzzati ci sono un paio di particolari che val la pena di sottolineare. Uno è ovviamente il fatto che il quadro fosse dipinto al buio. Come scrive Mariano Tomatis, più smaliziato di Buzzati: "a luci spente, Rol poteva di certo dipingere o sostituire la tela con un'altra già pronta senza essere visto dai presenti".
Il secondo è il modo in cui viene chiesto il soggetto: si raccolgono infatti diverse proposte. E' un trucco psicologico da prestigiatore: si fa credere che sia il pubblico a fare la scelta, ma in realtà facendo parlare tutti sarà facile che salti fuori il soggetto che si desiderava fosse scelto. In questo caso era facilissimo che uno chiedesse un paesaggio e in ogni caso, anche se il soggetto scelto non saltasse fuori naturalmente, un buon prestigiatore sa come condurre il gioco facendo sì che vi si arrivi. Insomma, il trucco è nel far credere che sia il pubblico a scegliere quando in realtà la scelta è fatta dal prestigiatore.
Nel caso di Rol, questo aspetto è stato sottolineato dal parapsicologo Nicola Riccardi: "chiedeva ai presenti di proporre un soggetto per il quadro, ma era lui stesso a guidarli verso un disegno che probabilmente era stato preparato in anticipo" (cit. da Tomatis).

Tomatis ricorda un'altra prova di Rol nella quale faceva piegare dei fogli bianchi. Su uno di questi sarebbe apparso il disegno. Perché piegarli? Tomatis suggerisce una risposta: se i fogli vengono piegati è possibile nasconderne uno con il disegno già fatto sotto una mano per scambiarlo con uno di quelli bianchi o semplicemente aggiungerlo al gruppo. Tomatis menziona anche una prova in cui i fogli venivano messi nell'acqua: per far apparire fresca la pittura? per far comparire un inchiostro simpatico?
Cito poi queste righe sempre del bravo Tomatis:
CITAZIONE
Aldo Provera conserva ancora un foglio delle dimensioni di una cartolina sul quale Rol avrebbe impresso un dipinto di Matisse. Realizzato dallo spirito intelligente del pittore? In realtà è lo stesso Provera ad affermare che Rol, quando dipingeva normalmente, era molto abile a imitare gli stili di altri artisti. Affermò: "L'ho visto disegnare un Matisse in un centesimo di secondo: perfetto come l'originale". Strano che non gli sia sorto il sospetto che egli fosse anche autore del piccolo dipinto...

Tomatis parla anche del caso di Diss Debar, che non aveva neppure bisogno del buio. Una pittura a olio sotto compariva sotto gli occhi di chi osservava. Anche qui, però, c'è il trucco:
CITAZIONE
un ritratto a olio dipinto di fresco venne inserito in una cornice molto fonda e a circa tre centimetri di distanza gli fu messa davanti una tela bianca di un materiale sottile tipo garza grezza; all'interno della cornice c'era [...] una molla la quale, quando veniva schiacciata, faceva avvicinare le due tele. Nel momento in cui il pezzo di garza grezza bianca si appoggiava sulla pittura a olio, [...] essa [...] trasudava attraverso la tela bianca, sulla quale la seconda pittura si sviluppava gradualmente da quella di sotto.

FONTI:

Dino Buzzati, Un pittore morto da 70 anni ha dipinto un paesaggio a Torino, in id., Cronache terrestri, a cura di Domenico Porzio, Milano : A. Mondadori, 1972, pp.223-228, e in I misteri d'Italia, Milano : A. Mondadori, 2000, pp.49-60.

Mariano Tomatis, Rol : realtà o leggenda?, Roma : Avverbi, 2003, pp.180-184.
 
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David art
view post Posted on 15/3/2010, 03:16




io ho molti pensieri a riguardo, e tutti mi allontanano dal credere serie e sane di mente certe persone, però vorrei solo favorire una semplice riflessione, io mi ritengo esperto d'arte più della media, il mio lavoro è appunto commerciare in arte, scoprire pezzi e sviluppare expertise, per alcuni modigliani giovanili, della scuola di fattori abbiamo impiegato mesi in collaborazione con i critici ufficiali e secondo precise e accurate decifrazioni stilistiche.
Allora direi che queste opere postate sul blog e pubblicate sul sito non c'entrano nulla con le opere originali degli autori, inoltre direi che sono casualmente ispirate alle opere che questi autori hanno realizzato nel periodo più famoso della loro vita, ma gli altri 4/5 delle loro opere, quelle meno conosciute e quindi riconoscibili non vengono mai citate... strano.
Inoltre gli autori sono sempre autori ben riproducibili con poco sforzo (qualcuno ricorda lo scherzo livornese delle teste di modigliani?), come mai non si trovano autori d'arte medianica che entrano in contatto con rembrandt, michelangelo, giotto, telemoaco signorini, caravaggio? sarebbe magnifico avere loro opere post mortem ma se ne trovano raramente, o forse mai, mentre di vangogh ce ne sono a paccate (sempre rozzi, e per chi dice che si fanno in poco tempo rispondo che una buona mano lavora in modo diverso da un pittore della domenica, ci sono bozzetti di michelangelo e di vangogh e sono dei pezzi intrisi della loro tecnica anche se realizzati in pochi minuti, c'è proprio una metodologia diversa di lavoro e di sviluppo dell'opera)
Terzo e ultimo "strano", nel modno esistono miliardi e miliardi di pittori, scultori e decoratori sconosciuti, come mai queste persone dotate di poteri paranormali non vengono contattate da uno di questi artisti? molto strano vero? forse esiste un nonnismo anche dopo la morte, un potere clientelare per cui si da precedenza ai più potenti.
E poi i musicisti? per loro sarebbe un attimo ricontattarci e darci uno spartito giusto? in questo caso sarebbe un attimo riprodurlo, anche in pochi minuti si avrebbe un opera compiuta, a differenza dei quadri pittorici figurativi. Paganini, Mozart, Beethoven potrebbero deliziarci con loro composizioni, ma stranamente non è così, magari per fare questo serve del vero talento e non solo un cervello che fa scherzi.

Io sono disposto a pensare che il pensiero sia un onda, che si sviluppi in modo collettivo e che suoi strascichi possano rimanere "nell'aria" e essere percepiti, incanalati e riprodotti da detti medium (spiegando anche il perchè le frasi e le opere veicolate risultino sempre "datate").

Comunque tutti questi campi devono essere ben studiati, con pazienza e metodo, evitando di dire "qualcosa accade, quindi ho bisogno adesso di una spiegazione, se non ne esiste una logica e riscontrabile mi affido ad una occulta e di cui si deve aver fede", non mi metto dalla parte degli ottusi, ma credo che sia sempre bene pensare e ricercare non solo credere.
 
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mr Tipps
view post Posted on 26/3/2010, 11:52




Ciao David.
Mi sembra ottima la tua analisi e le tue perplessità colgono nel segno.
E la risposta che do io è la stessa che suggerisci tu: sono panzane e spesso messe insieme senza neppure troppa arte (e la parola "arte" casca a pennello... e anche la parola "pennello" casca a pennello :D ).

Vista la tua analisi, non riesco molto a metterla in sintonia con questa tua affermazione (che, al contrario di quanto hai detto prima, mi lascia perplesso):
CITAZIONE (David art @ 15/3/2010, 03:16)
Io sono disposto a pensare che il pensiero sia un onda, che si sviluppi in modo collettivo e che suoi strascichi possano rimanere "nell'aria" e essere percepiti, incanalati e riprodotti da detti medium (spiegando anche il perchè le frasi e le opere veicolate risultino sempre "datate").

Condivido ancora, invece, le tue righe finali:
CITAZIONE
tutti questi campi devono essere ben studiati, con pazienza e metodo, evitando di dire "qualcosa accade, quindi ho bisogno adesso di una spiegazione, se non ne esiste una logica e riscontrabile mi affido ad una occulta e di cui si deve aver fede", non mi metto dalla parte degli ottusi, ma credo che sia sempre bene pensare e ricercare non solo credere.

E aggiungo che quando l'amante dei misteri dice "se non ne esiste una logica" dovrebbe invece dire "se non siamo riusciti a rintracciare una logica", magari perché non si è pensato e ricercato a sufficienza o perché non abbiamo informazioni sufficienti per valutare o magari, terra terra, perché ci è sfuggito il trucco usato dal burlone o truffatore di turno.
 
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Fljll Flòi
view post Posted on 8/2/2013, 10:45




I grandi artisti dipingono dall'aldilà?, "Mistero", Italia 1, 6 febbraio 2013

Il servizio ha come protagonista il pittore "medianico" brasiliano Florêncio Anton.
"Mistero" racconta che Anton aveva scoperto presunti poteri medianici a 8 anni e a 17 anni, durante un incontro sulla medianità, caduto in trance, si era messo a dipingere realizzando quadri di ottima fattura nonostante lui non sapesse dipingere. Ha dipinto in questo modo 27.000 tele che sarebbero opera di più di 100 pittori del passato che agiscono attraverso di lui.
Daniele Bossari dice che Anton ha bisogno di tranquillità per dipingere e che anche i "pensieri contrastanti" dei presenti potrebbero interferire con la realizzazione dei quadri. (ndr: E' una classica scusa dei sostenitori del paranormale quella che persone scettiche potrebbero inibire le facoltà paranormali. Tradotto nel linguaggio comune, è più facile far credere a chi vuole credere. Comunque, in questo caso non capisco molto perché mettere le mani avanti: i quadri li sa fare e potrebbe farli tranquillamente anche davanti a scettici che su questo non avrebbero d'altra parte nulla da eccepire: la cosa in discussione è che siano opere "medianiche", fatte da pittori celebri servendosi delle sue mani durante una presunta trance)
Anton dipinge spargendo il colore con le mani coperte da guanti e con il pennello. Davanti alle telecamere di "Mistero" realizza un vaso di fiori "di Renoir" in 10' 28", un ritratto femminile anch'esso "di Renoir" in 16'43", un paesaggio "di Monet" in 10'57".
Anton dice che la medianità è una facoltà umana. Spiega (se così si può dire) la sua pittura medianica in questo modo: gli spiriti dei pittori userebbero il suo corpo, il che per lui comporterebbe anche una fatica fisica. Il corpo, nella trance, sarebbe come addormentato dal collo in giù e sarebbe mosso non da lui, ma dagli spiriti dei pittori. Anton riuscirebbe a identificare il primo pittore che si presenta, ma poi, caduto in trance, non riconoscerebbe quelli seguenti. Comunque gli spiriti mettono anche la firma, quindi sappiamo chi sono (ndr: :P ). Dice che preferisce lavorare nella penombra perché quando c'è molta luce l'ectoplasma, che è fotosensibile, reagisce male e rende difficile l'opera degli spiriti dei pittori.
Bossari dice che i quadri dipinti da Anton vengono venduti per beneficenza e che Anton, non considerandoli opera sua, ma degli spiriti che operano attraverso di lui, non intende guadagnarci.
La critica d'arte Lidia Silanos loda i quadri e dice che non è facile che un artista riesca a realizzare opere di quel livello in così poco tempo. Quando però il discorso cade sulla medianità, dice che non crede a questa spiegazione e che "è l'abilità del pittore che fa queste splendide cose".

NDR: C'è una pagina su Florêncio Anton nella Wikipedia in portoghese (sembra non esserci in altre, almeno per ora) e vi si dice che è anche terapeuta della regressione della memoria.

Nel corso della stessa puntata, si torna a parlare di Anton nella rubrica tenuta da Daniele Gullà, che ha fatto le sue indagini sulle opere. Gullà dice che, quando si fa la fotografia con gli ultravioletti, non si riesce a mettere a fuoco le opere (ndr: :blink: ) e che in una di esse sarebbe apparsa la scritta "luce".
 
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5 replies since 7/6/2008, 08:26   2931 views
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