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Fljll Flòi
view post Posted on 25/5/2009, 11:16 by: Fljll Flòi




La colonna impossibile, "Voyager", Rai Due, 20 maggio 2009

Secondo Roberto Giacobbo, la colonna di ferro di Dehli è "un oggetto che non potrebbe esistere". Pur avendo 1600 anni non è stata intaccata dalla ruggine.

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(Immagine da Wikipedia)

Secondo Voyager è difficile spiegare come ai tempi potessero fare una colonna che pesa 7 tonnellate in ferro battuto. Sulla cima c'è una scanalatura: viene ipotizzato che potesse ospitare un chakra.
Lo studioso R. Balasubramaniam dice che paradossalmente è proprio un sottile strato di ruggine a salvarla dalla ruggine.
Per evitare di essere scambiato per un programma razionale, però, Voyager dà prontamente la parola a tale Doug Yurchey, il quale sostiene che l'oggetto va confrontato con altri per vedere che c'è un disegno complessivo su scala globale. Propone quindi collegamenti tra Atlantide, Stonehenge, Giza e la colonna di Dehli. Quest'ultima, secondo lui, era una bobina di Tesla che catturava energia dal terreno e la trasmetteva ( :woot: !). Quindi dice che l'energia è nella natura ed è "concentrata in punti ben precisi e l'India è uno di quei punti". Aggiunge che era questa energia ad alimentare i vimana, carri volanti descritti nei testi indiani.
(E a questo punto il rischio di essere scambiati per un programma razionale è sicuramente svanito... :lol: )
Voyager dice che i vimana erano oggetti capaci di volare e andare sott'acqua e che un mistico indiano, agli inizi del '900, aveva scritto un testo con schemi dei vari tipi di vimana, con motori elettrici, possibilità di diventare invisibili, ecc.
Torna il buon Yurchey per informarci che si dice che Oppenheimer conoscesse i testi indiani e sapesse che, studiando la bomba atomica, stava solo riscoprendo qualcosa che già era stato scoperto tempo prima.

Balasubramaniam dice che la particolarità che ha preservato la colonna dall'attacco della ruggine è la presenza di fosforo nel ferro e che la colonna è stata costruita unendo blocchi da circa un chilo. Sulla colonna c'è il nome di Chandragupta II Vikramaditya e si suppone che originariamente fosse in un luogo chiamato Vishnupadagiri (collina dell'impronta di Visnu).
Questo luogo è identificato con Udayagiri. Meera Dass dice che un'iscrizione conferma che Chandragupta era arrivato qui e che un'altra dice che i templi di quella zona fanno riferimento a lui, che c'era il culto dell'impronta del piede di Visnu e che si erigevano colonne.
Balasubramaniam dice che quel luogo era un osservatorio astronomico, situato sul Tropico del Cancro.
Voyager dice che secondo l'archeologia ufficiale non ci sono prove che venisse da lì, ma mostra un bassorilievo alla grotta numero 6 dove si vedono Visnu, una colonna e un chakra.
 
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9 replies since 13/3/2008, 14:33   1130 views
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